Approvato bilancio previsionale Cogesa. Margiotta intenzionato a lasciare

Il bilancio di previsione 2020 di Cogesa è stato approvato dall’assemblea dei comuni soci. Un’ampia adesione al bilancio che ha visto anche sei comuni contrari:Pacentro, Aielli, Castelvecchio Subequo, Cansano, Campo di Giove e Pescocostanzo, e alcuni assenti illustri come Pratola Peligna, Raiano e Prezza. Margiotta che a fine giugno è in scadenza ha ammesso di voler lasciare l’incarico perché, ha spiegato “è un lavoro che assorbe troppo dalla tua vita” e ha ammesso di volersi concedere del tempo. Certo non sarà facile mettere d’accordo i sindaci su un possibile successore, soprattutto in tempi in cui è più difficile intavolare trattative politiche e potrebbe dunque alla fine essere riconfermato nel suo incarico.

Ad ogni modo il periodo di emergenza che viviamo si ripercuote anche nei bilanci della società che sta subendo un minore conferimento di rifiuti e quindi delle minori entrate per la vendita di materiali da riciclo. Il calo generale è intorno al 10% che tocca punte del 30% per quanto riguarda il conferimento del vetro. A pesare è la chiusura delle attività commerciali al dettaglio e delle attività di ristorazione e bar.

Più di 6 milioni di euro (6.215.000) arriveranno dai ricavi generati dall’impianto Tmb dei rifiuti urbani indifferenziati, con la tariffa che resterà invariata anche nel 2020, in attesa delle decisioni di Arera. I Comuni stanno proponendo alle attività commerciali tagli della Tari e dovrà essere concordato nei prossimi mesi un piano che copra economicamente questa scelta.

Per quanto riguarda i concorsi è allo studio, appena la norma revocherà la sospensione ordinata, una modalità sicura sia per il partecipante sia per la commissione per poter concluderli e procedere alla pubblicazione delle relative graduatorie dalle quali attingere per il nuovo personale.

Il 2020 sarà l’anno della partenza della tariffa puntuale  nei territori gestiti: si organizzerà un sistema di raccolta con tariffazione puntuale, con un minimo di ritiri fissati che  premierà chi  espone e produce meno  e  porterà  risparmi ai cittadini in termini di personale operativo che andrà  sostituito da figure specializzate e tecniche, andando anche incontro al ricambio generazionale naturale che si concretizzerà con il raggiungimento della pensione per una quarantina di operatori nei prossimi anni.

“Come da indicazioni dei Soci – scrive Cogesa in una nota -, sin dal mese di ottobre vengono conferire nella discarica di Ecolan (al 31 marzo) circa 4.000 tonnellate (costo 500.000 euro) e circa 5.500 tonnellate presso Cogesa (costo 200.000 euro), con costi che influenzeranno il bilancio consuntivo 2019 e il previsionale 2020 (18.000 tonnellate), 2021 (21.000 t) e 2022 (22.000 t). Questo dato si abbasserà notevolmente sia con l’entrata in esercizio del Css con 18-20mila tonnellate che non andranno in discarica, sia con il revamping del Tmb che consentirà l’ulteriore recupero di materia dall’indifferenziato (altre 10mila tonnellate)”. Va precisato che sul Css manca ancora l’autorizzazione regionale per la cessione o vendita di tale prodotto, che viene realizzato dall’impianto “Attritor Mill” (ex Refolo).

La soddisfazione dell’amministratore unico Margiotta è per l’azzeramento delle perdite del settore dei servizi, in questo campo è stato fondamentale in parte l’introduzione delle unità locali per recuperare ore, abbattere i costi ed aggiungere velocità di intervento, e in parte formazione dipendenti che ne ha aumentato la produttività.

“Quest’anno finanzieremo (come già fatto nel 2018 e nel 2019) lo sviluppo di ulteriori impianti di recupero – conclude l’amministratore unico Vincenzo Margiotta – solo valorizzando i materiali raccolti come materie prime-seconde per la creazione di energia o prodotti potremo rinunciare definitivamente alla discarica, creando un vero settore industriale-ambientale che porterà anche un incremento occupazionale importante. Per sfruttare questo ‘trend’ servono capacità e specificità impiantistiche e non purtroppo slogan o proclami: risulta assolutamente necessario avviare un sistema integrato, con una adeguata prospettiva temporale per la gestione dei rifiuti. In merito, nel solo 2019, abbiamo seppellito nelle nostre discariche (cioè in tutte quelle regionali), 230.000 metri cubi di rifiuti indifferenziati, molti dei quali, con una tecnologia avanzata come quella di Cogesa, sarebbe stato possibile recuperare e reimmettere nel ciclo produttivo: sostanzialmente abbiamo seppellito guadagni e posti di lavoro”.

S.M.

1 Commento su "Approvato bilancio previsionale Cogesa. Margiotta intenzionato a lasciare"

  1. Ad una eventuale riconferma non vuol dire che debba seguire una “obbligata” accettazione, se uno realmente vuol lasciare… lascia.
    Piuttosto temerei il volersi disfare della patata bollente dell’esaurimento discarica, della gestione del parco mezzi, del famoso “concorsone”, della favola del TMB, del Comune di Navelli e chissà, forse anche di qualche esterna indicazione e non parla di politica stavolta.
    Slogan, proclami e carta patinata da una parte, ma anche carta bollata dall’altra sono stati il pezzo forte della gestione ultima del Cogesa e “abbandonarlo” ad altrui gestione sarebbe stavolta si “politicamente” controproducente.
    la tariffa resterà la stessa , così come mai non è stata ridotta visto che anche questo sarebbe anche uno dei fini della R. D. e il lanciare nuove figure tecniche e specialistiche già sappiamo che non porterà a nessun calo in bolletta in futuro… storia già vissuta.
    In passato “avreste dovuto” interrare meno (vedi il Comune socio dell’Aquila) qui la risposta, e ne avrebbe beneficiato enormemente la discarica tra l’altro non equamente corrisposto da adeguato indennizzo economico.
    Sostanzialmente avete “infangato” ed “esaurito” un buco.. e se ne dovrà aprire un altro… tecnologia,guadagni e posti di lavoro a prescindere!!!

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