Campo di Giove: “Turisti tornatevene a casa”

Le persiane aperte e il fumo dai camini hanno cominciato a vedersi negli ultimi giorni e in un periodo non proprio di punta: un flusso alquanto sospetto di nuovi “residenti” quello che ha registrato il sindaco di Campo di Giove Giovannino Di Mascio che, oggi, ha fatto affiggere sui muri del paese e sulla pagina Facebook del Comune un “avviso agli ospiti”. Poche parole, ma dirette: “Tornatevene a casa nel più breve tempo possibile”.
Perché è ovvio ed evidente che chi ha le seconde case ha cercato tra i monti un luogo remoto e riposante per superare la “quarantena collettiva”, ma altrettanto chiaro è che “non sono ammessi spostamenti per questioni turistiche – dice il sindaco – so che il mio invito, che non è un’ordinanza, può apparire antipatico, ma in questo momento dobbiamo cercare di preservare la salute di tutti. E Campo di Giove non ha strutture sanitarie adeguate per fronteggiare un eventuale contagio da Coronavirus. Insomma ho chiesto solo che venga rispettato il Dpcm”.


I controlli spettano alle forze dell’ordine, ma non sarà difficile verificare chi ha la residenza in paese e chi invece si trova a Campo di Giove “in vacanza”.
Ad occhio e croce ce ne sono almeno una quarantina che hanno avuto un improvviso “ritorno di fiamma” per la casetta sui monti: “Valutino responsabilmente il ritorno nelle loro abitazioni di residenza” si legge nell’avviso.

18 Commenti su "Campo di Giove: “Turisti tornatevene a casa”"

  1. un grande CAFONE, cosa cambia se chi ha legalmente una casa vuole starsene li? il sindaco lo sa che è legale starsene nella propria casa in santa pace? che fastidio gli danno? a mio avviso è un grandissimo CAFONE

  2. aggiungo che è cafone nei modi, poi magari nel timore dei contagi tutto è ammesso…

  3. Publio Vettio Scatone | 12 Marzo 2020 at 20:23 | Rispondi

    Concordo pienamente, anche in virtù che trattasi di persone che hanno investito soldi nel territorio comprandovi una casa e con il loro soggiorno incrementano la ricchezza ed il benessere della popolazione residente.
    Bel ringraziamento…siete ZAMPERI di nome e di fatto.

    • No non la penso così,Campo di Giove e’ un piccolissimo borgo con molte persone anziane,e noi dai centri più grandi,Napoli,Foggia,Pescara,gia’interessati da casi di Coronavirus potremmo portare loro il virus,e’vero che staremmo nelle nostre case,ma se usciamo ed andiamo a fare la spesa nei loro piccoli negozietti anche entrando 1 alla volta non staremmo ad un metro dal bottegaio.

  4. Ercole Capaldo | 12 Marzo 2020 at 20:58 | Rispondi

    Ha ragione il sindaco.i turisti devono rispettare i decreti emanati dal governo,in questo periodo meno ci muoviamo meno contagiamo questo nell’interesse di tutti.

  5. Stetv alla cas

  6. Massimo Decimo | 13 Marzo 2020 at 00:06 | Rispondi

    Appello vergognoso e discriminatorio. Forse le pochissime persone non residenti non sono né turisti ne vacanzieri ma persone che hanno deciso di restare in un posto sicuro.
    Invitare ad andare via magari in luoghi più pericolosi oltre ad essere un gesto riprovevole ma anche di grande irresponsabilità!!!

    • A casa propria ci si può’ pure stare,pero’poi non si deve neanche andare a fare la spesa,perche’ nelle loro piccole botteghe entrando anche una alla volta non ci si garantisce una distanza di 1 metro neanche col bottegaio.Quindi il sindaco a fatto bene,anche se poteva essere più diplomatico.

  7. Quindi, se devono tornare a casa loro, saranno esentati anche nel pagare le imposte comunali?

  8. Egr. Sig. Sindaco di Campo di Giove
    riscontrando il Suo “Avviso agli ospiti” non posso non farLe notare alcune imprecisioni contenute nel suo “invito”.
    In primis non è affatto corretto chiamare “ospite” i non residenti proprietari di abitazione a Campo di Giove. Non si è mai ospiti a casa propria. Semmai ospiti potrebbero essere coloro che venissero a soggiornare in strutture ricettive, ma occorre farLe notare che questa specie di turista a Campo di Giove si è estinta ormai da anni, casomai non se ne fosse accorto!!!
    In secundis non è affatto matematico che gli “ospiti” siano più contagiosi o più infetti dei “locali”, tant’è vero che la stragrande maggioranza dei campogiovesi lavoratori svolge il proprio lavoro, quotidianamente, altrove.
    Nemmeno in questa situazione di emergenza avete perso occasione per dimostrare la vostra PROVERBIALE ospitalità.
    Stia tranquillo Sig. Sindaco, quest’emergenza tra qualche settimana finirà e Campo di Giove potrà tornare ad essere il solito paesello spopolato e deserto come lo avete ridotto da 20 anni a questa parte, però si ricordi di questo Suo ZELANTE “invito” quando sarà a passeggio sul lungomare di Pescara, piuttosto che a Napoli o a Roma.
    Personalmente continuerò (come faccio da oltre 20 anni) a venire a Campo di Giove nella MIA abitazione a cadenza quasi settimanale, ma sarò particolarmente attento a dimenticare il mio portafogli a Pescara!!!!
    Chissà ora cosa ne pensano i Suoi paesani titolari di attività commerciali di questa Sua ZELANTE iniziativa propagandistica??

    • Giovanni Di Mascio | 13 Marzo 2020 at 20:10 | Rispondi

      Egregio Signore, aldilà del rilievo terminologico, che non ho difficoltà a condividere, per il resto ritengo che la Sua interpretazione sia andata ben oltre il reale contenuto del mio “zelante” ed addirittura “propagandistico” invito.
      Ha trovato l’occasione di offendersi semplicemente perché quale Sindaco, e dunque (mai come oggi appare pertinente ricordare), quale AUTORITA’ SANITARIA LOCALE, HO INVITATO TUTTI AL RISPETTO DELLE REGOLE dopo avere evidentemente constatato CHE QUELLE REGOLE SONO STATE VIOLATE! E ciò nonostante, lungi dall’essere una “cacciata”, il mio è stato semplicemente un INVITO a VALUTARE un ritorno nel luogo di residenza solo per non gravare ulteriormente (PER LA TUTELA DI TUTTI) sulle strutture sanitarie del luogo, e non per sollevare una improbabile discussione sulla probabilità di contrarre il virus in una regione piuttosto che in un’altra (!) Ritengo dunque di non aver “cacciato” nessuno. In ogni caso, in un momento di assoluta emergenza sanitaria, purtroppo ancora nella sua fase ascendente, glielo dico con la massima tranquillità ed educazione, tutte le altre considerazioni fatte (a mio parere del tutto fuori luogo), per la responsabilità che mi fa capo, piaccia o non piaccia, passano tutte in secondo piano. Dopodiché con altrettanta tranquillità Le dico che, passato questo momento, sarei lieto di incontrarLa in Comune in una prossima Sua venuta a CdiG per una “chiacchierata” e, passi la battuta, il portafogli può lasciarlo a Pescara, il caffè lo offro io, saluti. Giovanni Di Mascio – Sindaco

      • ma che davero | 13 Marzo 2020 at 20:15 | Rispondi

        Grande sindaco. Stile e convinzione. Hai fatto bene, si capisce dall’articolo che non hai cacciato nessuno ma che il tuo è stato un provvedimento preso per il bene di tutti. Trovo offensive, al contrario, le esternazioni del signor Ospite: noi vogliamo bene ai turisti, cerchiamo di offrirgli i servizi migliori, ma non ci serve la loro elemosina. Sennò, se la trovi, la Majella vattela a cerca in mezze alle cozze

  9. Francesco Gentile | 13 Marzo 2020 at 11:55 | Rispondi

    purtroppo si è ammalata o forse è morta la logica. I latini dicevano: “quo vadis? fero pisces”. leggo commenti deliranti e ignoranti (i commenti non le persone che li fanno) che invitano a stare nelle proprie case. ma perchè le case dei non residenti sono forse di proprietà del comune? spiegatemi che relazione c’è tra il dpcm, che pochi hanno letto, e l’invito folle e criminale di un sindaco che ignora ogni regola basilare di uno stato di diritto. il dpcm impone limiti sulla mobilità, sancisce il diritto a tornare eventualmente alla propria residenza ma non il dovere a farlo. invitare alla mobilità cittadini che nelle proprie case campogiovesi rispettano le norme sanitarie vuol dire esporli a rischi e il
    sindaco dovrebbe tutelare la salute di tutti i suoi cittadini, residenti e non.

    • Tra l’altro per precisione,il comma 2 dell’art.3 del protocollo addizionale 4 (non è uno scherzo giuro) firmato a Strasburgo il 16 Settembre 1963, sancisce che “Nessuno può essere privato del diritto di rientrare nello Stato di cui è cittadino” Quindi anche gli infettati italiani all’estero (ed è già successo con i ritorni dalla Cina) debbono essere obbligatoriamente fatti rientrare e poi messi in quarantena. Lo stesso i cittadini malati dei Paesi che hanno firmato la Convenzione,che si trovino in Italia hanno diritto di tornarsene a casa loro anche a frontiere chiuse. Qui a Campo di Giove non ha più senso la raccomandazione del comune perché l’Italia è una intera zona rossa ed una residenza vale l’altra.

  10. è un ignorante, e quando tutto questo finirà spero che i turisti scelgano un altro comune per andare a villeggiare e spendere i propri soldi! poi voglio vedere che fa.

  11. Francescovalentini1935 | 13 Marzo 2020 at 18:41 | Rispondi

    Come al solito in Italia e’ impossibile prendere iniziative,in Valle Peligna la polemica e’ dietro la porta:a Campo di Giove e Rivisondoli i Sindaci hanno semplicemente invitato i non residenti a tornare dove vivono per lavoro:sono arrivati in paese per sfuggire al coronavirus e nessuno contesta il loro diritto specie per le abitazioni di proprieta’:ma il loro arrivo mette a repentaglio la sanita’dei residenti di fatto: se arrivano dal triangolo nordico purtroppo epicentro di questa catastrofe sono stati sottoposti all’esame del tampone ? Noi siamo chiusi in casa da giorni nelle citta’ di residenza e questi si ricordano dell’Abruzzo per farne un lazzaretto pronti a lasciarlo al suo destino non invidiabile appena passato il pericolo. Meditiamo su certe cose e mettiamoci nei panni di chi si trova ad essere la massima Autorita’Sanitaria in un frangente come quello che stiamo vivendo.Auguri.

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