Casina Italica, beneficienza a chilometro zero

Salvatore Margiotta non è nuovo a questo tipo di iniziative, basta dargli il “la” che tutta la melodia vien da sé senza neanche troppi sforzi. Così è stato anche per la sua attività di beneficienza in favore del Centro per l’autismo di Pratola Peligna le cui iniziative, anche grazie ad un team formato da tanti giovani, si rincorrono l’una sull’altra. A maggior ragione dallo stop improvviso di qualche mese fa a causa della chiusura preventiva del Centro tuttavia riaperto nel giro di poche settimane. Insomma dall’azione di questi ragazzi e di Salvatore, meglio noto per essere l’anima dell’agriturismo Casina Italica, è nata una raccolta fondi.

Basta poco: acquistare un maglietta con il logo dell’agriturismo il cui ricavato sarà interamente devoluto alla causa degli utenti, fondi da destinare alle attività estive e invernali “se ci se la fa”. E non è la prima volta. Sempre con gli stessi modi e maniere tre anni fa venivano raccolti circa 700euro per la casa famiglia di Raiano, mentre a voler andare ancora più indietro nel tempo, all’inaugurazione della struttura, quando ai regali Salvatore preferì sempre una raccolta fondi. Altro che elettrodomestici, “Anche se ora me li devo comprare” scherza sottolineando, un po’ in controcorrenza rispetto alla tematica di indubbio carattere sociale, “Nessuno regala niente, ci guadagniamo tutti”, da chi fa le magliette ai ragazzi del centro  a lui che fa girare il logo del suo agriturismo. Tutto solo e rigorosamente a chilometro zero, le attività coinvolte e i fondi che restano in supporto al territorio. “Perchè è dal territorio che si deve ripartire” aggiunge Salvatore. Di maglie ne sono state stampate cento per ora, ma anche Lorenza Petrella, assistente sociale, è certa che non basteranno perchè la generosità pratolana, in questi casi, si è sempre distinta.

Da oggi, intanto, i ragazzi del Centro hanno iniziato proprio all’interno della struttura, immersa nella campagna corfinense, diverse attività con le mani in cucina, le note dei canti nella sala e passo dopo passo alla scoperta di una tenuta fiore all’occhiello e di riscatto per Salvatore che, gli occhi luminosi, parla di una “dimensione ritrovata”, dei suoi maiali neri “una scommessa a cui nessuno aveva creduto” (dai 4 iniziali ora ha un allevamento di circa 60 capi), del tempo passato nella manutenzione, dei campi da coltivare, dei grandi eventi che comunque riesce ad attirare e anche di quelle volte in cui preferisce restare a lavare i piatti in cucina. Una disponibilità che gioca un doppio ruolo che parla proprio di dimensioni autentiche da vivere.

Simona Pace

 

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