Centrale di Metaenergie, la relazione del Comune non chiarisce

“Si è perso fin troppo tempo” dicono i comitati per l’Ambiente che, sulla centrale di Metaenergia in via di ultimazione nel nucleo industriale di Sulmona, chiedono di portare al più presto in consiglio comunale la risoluzione proposta dal consigliere Maurizio Proietti e “alla giunta municipale di adottare, senza ulteriori indugi, i necessari provvedimenti per impedire che la città e l’intero comprensorio subiscano senza battere ciglio questo ennesimo sopruso”.

La relazione sulla centrale redatta dal settore Pianificazione e Gestione del territorio del Comune, arrivata dopo 45 giorni dalla richiesta fatta in commissione, non soddisfa d’altronde gli ambientalisti che parlano di una montagna che ha partorito un topolino.

“La relazione, infatti, ricostruendo i vari passaggi di subentro delle Società che si sono alternate dal 1992 ad oggi, è soltanto un asettico elenco di fatti e date, ma con alcune significative lacune che non aiutano a capire come sono andate le cose. Manca, ad esempio, ogni riferimento al comportamento del Comune: nella relazione non c’è nessuna traccia del fatto che l’amministrazione comunale, benché invitata più volte alle conferenze di servizio indette sia dalla Provincia che dalla Regione – scrivono i comitati per l’Ambiente -, non si è mai presentata e non ha mai giustificato la propria assenza. La latitanza del Comune, del quale continuano ad essere taciute le responsabilità, ha inficiato il procedimento autorizzativo non consentendo ad organi istituzionali, come la Asl, e ad espressioni della società civile, come i medici e le associazioni di cittadini, di formulare le proprie osservazioni al riguardo impedendo, così, il democratico coinvolgimento del pubblico per la tutela dei legittimi diritti ed interessi della nostra comunità”.

Nei fatti, si legge nella relazione, la Regione ha classificato la nuova centrale come modifica non sostanziale del vecchio impianto, ma omettendo, dicono i comitati, il passaggio in cui l’Arta sostiene che contrasti l’applicazione dei Bat (ovvero le migliori soluzioni tecniche impiantistiche).

E ancora, chiedono i comitati al Comune, di fare chiarezza sulle distanze di sicurezza dell’impianto che sorge in prossimità di un centro sportivo e di un’area commerciale.

4 Commenti su "Centrale di Metaenergie, la relazione del Comune non chiarisce"

  1. Maurizio proietti è un altro no SNAM e si smog… Incredibile

    • Caro signor Andrea la risposta la trova nella decina di libri e nei numerosi articoli scientifici che ho pubblicato. Li legga, se ha bisogno di interpretarli la aiuto. Maurizio Proietti medico ISDE esperto di patologia ambientale

  2. Che ne facciamo di una centrale a gas in questo periodo storico in cui bisogna contenere il consumo del gas.
    Ripresentassero il progetto per una centrale a carbone

  3. Il destino della vicenda è laconicamente già scritto nel virgolettato di apertura dell’articolo.
    L’iter di riesame autorizzativo per la costruzione della nuova centrale era opera nota e non spuntata all’improvviso (31.10.2018).
    Certamente vi sono state “latitanze”, ma parlerei di “esplicita rinuncia al parere”, vedi l’assenza del Comune alla Conferenza dei Servizi, e che non è un obbligo il parteciparvi, come anche non vincola un bel nulla sulle ulteriori decisioni autorizzative, tant’è che hanno ottenuto l’ok alla realizzazione…e questo va detto chiaramente alla cittadinanza.
    Non si capisce cosa voglia o possa fare una risoluzione, se non un pezzo di carta ormai di nessun valore futuro, quanto a suo tempo lo stesso ente (il Comune) ha dato forfait su tutto!!! Altra sciocchezza “populista” il tirare in ballo il rispetto delle distanze di sicurezza delle emissioni di fumi e immagino anche sonore, rispetto ad centri sportivi e commerciali, laddove è stato omesso il ricordo della già precedente installazione pluridecennale della centrale di cogenerazione.
    Semplicemente ci si è mossi male e tardi su entrambi i fronti… i pro e i contro, prima, durante e dopo e a cose ormai fatte.

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