Cgil, criticità del personale Asl, chiesta “strategia per aree interne”

Dall’incontro con l’assemblea dei sindaci della provincia dell’Aquila la Cgil è tornata a mettere punti sulle criticità della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Il sindacato chiede un intervento concreto invocando una strategia del territorio delle aree interne.

Al centro la nota e ormai cronica carenza di personale di tutti i profili professionali per la quale è stato dichiarato lo stato di agitazione del personale a cui seguì l’incontro dal prefetto con il Direttore Generale della Asl, il Direttore del Personale ed il Dirigente della Regione, delegato dall’Assessore Paolucci, dottor Antonio Forese terminato con un mancato accordo e risposte disattese.

I sindacalisti Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone rimarcano “una qualità del lavoro inaccettabile e, altrettanto inaccettabili sono le ripercussioni che tali carenze generano sulla qualità dei servizi che, nei periodi estivi, vengono accorpati se non addirittura chiusi e che oggi compromette l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea)”. Contestando l’organizzazione dell’orario di lavoro e i riposi “costringendo il personale tutto a turni massacranti senza, peraltro, alcuna corresponsione di quanto dovuto”.

Altro punto, l’età anagrafica media dei lavoratori a tempo indeterminato della Asl è in costante  aumento, infatti, circa il 64% dei lavoratori si trova in età compresa tra i 50 ed i 67 “in carenza di azioni correttive volte ad una completa revisione del fabbisogno di personale e quindi a nuove assunzioni, sia le condizioni di lavoro, sia la garanzia dei Lea e sia la qualità dei servizi verrà ulteriormente compromessa”.

Lavori usuranti spiegano,”oltre 600 unità lavorative saranno collocate in quiescenza e se verrà mantenuto il blocco del turn over all’80% la conseguenza sarà un ulteriore perdita di circa 500 posti di lavoro”.

Dalla Cgil ricordano i tagli imposti dalla Regione Abruzzo sul costo del personale pari a circa 5,3 milioni di Euro per l’anno 2017, rispetto all’attuale dotazione organica di 4053 unità lavorative risultano già vacanti circa 250 posti a cui vanno sommate almeno altre 277 unità lavorative utili al rispetto delle turnazioni di legge. Il dato chiaro, sottolineano, è che ad oggi servirebbero, solo per garantire l’erogazione dei servizi nel rispetto della legge 161 del 2014, ulteriori 527 unità lavorative alle quali vanno aggiunte le mancate sostituzioni di circa 100 lavoratori cessati o pensionati nell’anno 2017. Mentre la situazione odierna parla di circa 627 lavoratori in meno rispetto alle reali esigenze di fabbisogno ai quali, come sopra riferito, nel giro di pochi anni si aggiungeranno tanti altri lavoratori. Condizioni di criticità, che si riferiscono in particolare ai servizi di Emergenza/Urgenza ma trovano conferma “in ogni singolo servizio ed in ogni singola Unità Operativa di ogni Presidio Ospedaliero della ASL ed in ogni struttura territoriale, da L’Aquila ad Avezzano e da Sulmona a Castel di Sangro” e aggiungono  “Anche alle tanto sbandierate assunzioni di personale dichiarate dall’Assessore Regionale Paolucci (24 unità di personale), ad oggi risultano autorizzate solamente 9 assunzioni”.

Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone chiedono un incontro e soluzioni fattive, per un territorio della Provincia dell’Aquila, che occupa circa metà dell’intero territorio regionale abruzzese, fattore che aumenta le criticità logistico-organizzative ed i costi correlati. La necessità è quella di “dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo ed inesorabile processo di spopolamento del territorio, oltre che la realizzazione di una efficace integrazione ospedale/territorio”.

A.S.

 

 

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