Cogesa il silenzio del consiglio: la Nannarone minaccia di andare al prefetto

Dobbiamo di nuovo ricorrere al prefetto per vedere applicata la legge? È quanto si domanda la consigliera Teresa Nannarone davanti alla mancata convocazione del consiglio comunale urgente da lei stessa richiesto insieme ai consiglieri di minoranza Maurizio Proeitti, Caterina Di Rienzo e Luigi Santilli lo scorso 6 giugno.

Un consiglio aperto alla cittadinanza per un confronto sui “risultati preoccupanti” del report dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla incidenza di patologie oncologiche in Valle Peligna. Eppure, afferma la Nannarone il consiglio “non solo non si è celebrato ma non è stato nemmeno convocato” in palese violazione della legge secondo la quale lo stesso deve celebrarsi entro venti giorni dalla richiesta.

“Hanno forse paura del confronto?” Si chiede la scrivente consigliera di fronte ad una dimostrazione di quella che lei stessa definisce “inadeguatezza di persone incapaci e irriguardose persino rispetto a quanto prevede la legge”. O forse ”hanno paura degli impegni da prendere e delle spiegazioni da dare?” Continua l’esponente di minoranza denunciando il comportamento di un’amministrazione che tra tutte quelle che l’hanno preceduta è riuscita a distinguersi per “inefficienza e indifferenza”.

Anche di fronte a temi importanti come quello della salute dei cittadini ai quali oggi Teresa Nannarone rimette ogni “valutazione sull’operato del presidente del consiglio, del sindaco e della sparuta maggioranza”.

2 Commenti su "Cogesa il silenzio del consiglio: la Nannarone minaccia di andare al prefetto"

  1. Sarebbero più necessarie perizie sulla qualità psichiatrica delle menti.

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