Cogesa, un buco da 3 milioni e nuove tariffe da capogiro. I Comuni rischiano il default tecnico

La forbice non è proprio rassicurante: un buco in bilancio, solo nel 2022, che oscilla tra 1,7 e i 3 milioni di euro. E’ quanto emerso ieri dalla riunione del Controllo analogo che, almeno questa volta, ieri, è riuscito a raggiungere il numero legale. Un disastro al Cogesa per coprire il quale i Comuni-soci dovrebbero o ricapitalizzare o vendere ai privati. Bingo.

Nel frattempo, però, i Comuni dovranno accantonare, come ha detto la Corte dei Conti, un fondo rischio proporzionato alla perdita. Subito, però, già dall’assestamento di novembre. Tradotto in numeri: Sulmona, che detiene il 16% delle quote, potrebbe dover scavare nel bilancio fondi per 480mila euro, Pratola la metà, i Comuni più piccoli, che comunque detengono 39 quote, circa 100mila euro. Per chi ce li ha. Gli altri rischiano in default tecnico.

Così va nella società partecipata in stato di crisi, dove le carte restano nei cassetti e le prospettive future vaghe. Certo è, invece, che, nonostante tutto, si continua ad assumere, anche con il parere contrario degli uffici, come accaduto tre giorni fa per far salire a bordo un coordinatore dell’Alto Sangro, già dipendente della società partecipata di Castel di Sangro. E come si preannuncia per altri sei avanzamenti di posizione. Bingo più Bingo.

I soci, ieri, hanno dato il via libera a tutto, non proprio all’unanimità. Anzi: tante polemiche e molte tensioni. Via libera al bando per il direttore generale da 120mila euro anno. Pollici in su per le nuove tariffe che prevedono prezzi molto più alti di quanto sono stati finora, anche se con illogiche discrepanze che non premiano certo i Comuni virtuosi, quelli che riciclano.

Per i soci che hanno il ciclo integrato, ovvero il servizio fornito da Cogesa, il conferimento costerà 138 euro a tonnellata se la raccolta differenziata sarà sopra al 65%, per chi sta sotto questa percentuale il prezzo sarà di 148 euro a tonnellata. Per chi non ha l’affidamento in house, però, seppur virtuoso, come Pratola Peligna, ad esempio, la quota di conferimento sale a 155 euro a tonnellata che diventano appena 158 per chi sta sotto la soglia del 65% (come L’Aquila). Infine 160 euro tonnellata per gli esterni. Aumenti per tutti, comunque, nelle bollette del 2024.

Fare cassa, messo che alla fine resti il cassetto, perché di fronte a questi numeri la partecipata rischia il collasso. Il piano di risanamento non sarà pronto entro i sessanta giorni previsti, tanto che il tribunale ha concesso ora una proroga. Ma il tempo non copre le ferite e soprattutto i debiti, accumulati per una gestione scriteriata e soci che non hanno pagato. L’asticella del debito complessivo toccherebbe i 17 milioni di euro: una voragine mostruosa, più profonda della discarica che finora ha accolto i rifiuti di mezzo Abruzzo, la cassaforte ormai svuotata, e riempita di monnezza.

26 Commenti su "Cogesa, un buco da 3 milioni e nuove tariffe da capogiro. I Comuni rischiano il default tecnico"

  1. Sig. Sempronio Buongiorno ecco il risultato della Buona Amministrazione. Puo’spiegarmi per favore Lei cosi’ illuminato perche’ una Societa’ sull’orlo del fallimento continua nella sua opera di assunzione selvaggia in particolar modo con le posizioni di vertice? In altri paesi gli amministratori di Societa’ con 17 milioni di debito e senza nessuna capacita’ di uscirne fuori risponderebbero personalmente di tale disastro.Saluti.

    • Intanto non è una assunzione ma una sostituzione a tempo determinato per 3 mesi.
      I passaggi a livelli superiori sono credo frutto di cause fatte dai lavoratori che nelle gestioni precedenti sono stati adibiti a mansioni superiori.
      Gli stipendi alti di alcuni funzionari, che gridano vendetta, sono stati stabiliti al momento dell’assunzione ma su questo nessuno parla come neanche del fatto che molti di questi, strutture tecniche, sono stati rinviati a giudizio per l’esercizio delle loro funzioni.
      Le spese del personale come rileva la corte dei conti sono alte ma andrebbe intanto paragonato lo storico cioè quante ne erano all’inizio e a quali gestioni vanno addebitate le assunzioni successive. Dopodiché molte assunzioni si rendono necessarie perche chi opera il ritiro dei cassonetti ad una certa età fatica a continuare quindi giustamente o ingiustamente vengono adibiti ad altre mansioni quindi si ricorre alla somministrazione o a assunzioni a termine per effettuare il servizio.
      Il debito che non è di 17mln a quella cifra ci si arriva con i mancati accantonamenti previsti per legge per chiusura futura della discarica e anche altri mancati versamenti previsti per legge sono frutto delle precedenti gestioni sicuramente non so se anche dell’attuale e comunque non risultato essere stati effettuati dal mitico Au nel suo breve regno. Le consulenze, sempre fonte corte dei conti, pesano se non erro 600mila euro.
      Il grosso del debito poi dipende anche dai comuni che non pagano e che poi si permettono di far finta di non sapere da dove nasce il debito così come le assunzioni che fino a prova contraria le approvano l’assemblea dei soci, cioè i comuni.
      Quindi addebitare le responsabilità ai Cda o esclusivamente a loro non è corretta informazione ma qui fornire le informazioni veritiere non interessa a nessuno a molti interessa perorare le loro cause di bottega.
      Ps si è chiesto perché molti comuni rischiano il default? A proposito di gestioni virtuose e poi chiedono conto delle gestioni altrui.
      Io non devo difendere nessun Cda sono altri che usano due pesi e due misure nel raccontarne le vicende quindi bisognerebbe chiedere a loro conto del perché. Idem i sindaci, o alcuni, che mandano pizzini per raccontare una parte di verità quella che gli fa comodo come la storia dei tagli sui ritiri che erano colpa del Cda è invece sono conseguenza della scelta del comune.
      In tutti i paesi gli amministratori rispondono in solido dei disastri se imputabili a loro per colpa e dolo. Il problema che evidentemente qui le colpe non ci sono. Vediamo cosa deciderà la corte dei conti che però ha chiesto conto ad alcuni comuni

    • Secondo lei fosse vera la cifra di 17mln di debito (che è quasi il fatturato) può essere frutto di una sola gestione?
      Ma siamo seri. Quando scrivete i commenti accendete il cervello e ragionate non sparate opinioni o non interpretate le cose solo per avvalorare i vostri pregiudizi. Almeno vi evitate figure di……

  2. Diceva un saggio Sulmonese :
    MI MERAVIGLIO CHE TI MERAVIGLI

  3. Grazie alla Ferrari e non intendo la macchina fai solo i guai

  4. bene,non ci vuole uno scienziato,i bilanci parlano da soli,sono sotto la luce del sole la gestione e’ fallimentare ,punto,le responsabilita’? Politiciatroni e loro indicati,un circo di incapaci,incompetenti,inutili,i debiti in gran parte sono generati dai soci che non pagano
    quanto dovuto,i responsabili della gestione/amministrazione fanno finta di niente,guardano dall’altra parte,il tutto in violazione del dovere di cui le Leggi: amministrare come un buon padre di famiglia(gli adempimenti contrattuali, devono essere effettuati con lealtà, impegno, rigore ed onestà) punto.
    Oltretutto in rete tutte le informazioni,progettazione,studi,analisi,approfondimenti,ecc sul come/cosa/dove fare Economia Circolare,principi guida gestione/amministrazione azienda e personale inclusi,quindi basta leggere/copiare,nulla di piu’,per il disastro economico la CdC non scherza e non fa sconti,quindi prepararsi per bene…Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no?

  5. La verità è che questa discarica, fatta diventare nel tempo una mostruosa “ IDRA “ tanto da offuscare ormai la memoria di quella mitologica di Lerna, non la vogliono ridimensionare… ma forse, arrivati a questo punto, sarebbe meglio chiuderla definitivamente così da rompere il meraviglioso giocattolo che hanno creato.
    Sarebbe la certificazione del LORO totale fallimento.
    Fallimento della gestione politica e dei politicanti che l’hanno rappresentata e continuano a rappresentarla, tutti attovagliati attorno all’immensa “CALLARA “ continuamente alimentata dalla tassa sempre più alta ed esosa pagata dai contribuenti.
    Nessuna buona amministrazione , seria, rigorosa e lungimirante a favore dei cittadini contribuenti, tendente alla riduzione dei rifiuti conferiti e dei costi con la più alta percentuale di differenziata possibile, ed economicamente sostenibile per le famiglie.
    Al contrario invece, l’hanno volutamente fatta diventare una mostruosa e vorace IDRA, intuendo a suo tempo – quando la società era piccola e parsimoniosa e al solo servizio della Comunità Peligna – che se l’avessero fatta crescere se ne avrebbero avvantaggiato tutti gli Attori in commedia.
    Aumento delle Assunzioni, progettazioni, consulenze… e di pari passo aumento dei rifiuti conferiti, anche poco differenziati, provenienti da mezzo Abruzzo.
    E ancora, di pari passo, aumento dei ritiri settimanali… più ritiri, uguale più passaggi di mezzi e operai necessari per la raccolta, conseguentemente aumento dei costi.
    E siamo arrivati all’esplosione dei debiti e delle spese con la verifica e l’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti.
    Ma, imperterriti e ostinati, continuano a non volerla ridimensionare ( sarebbe meglio chiuderla definitivamente e distruggere il giocattolo) perché sono coscienti che devono sbaraccare e riprendersi operai e mezzi fatti transitare nel Cogesa.
    Arrivati a questo punto, se la parola fine non la certificherà la Corte dei Conti, la gestione in house dei Comuni attraverso i loro Sindaci chiederà, come sempre, di ripianare i debiti accumulati alle famiglie con l’aumento della tassazione… ma che facessero attenzione questa volta, che i CONTI, alla fine potrebbero non tornare… e i cittadini contribuenti potrebbero decidere la morte definitiva della mostruosa “ IDRA Peligna “, ritrovando il coraggio e la determinazione degli antichi AVI.

    • Frankestien junior | 15 Ottobre 2023 at 18:56 | Rispondi

      L’aumento della differenziata presuppone mezzi e personale che li ritiri e una struttura che quei rifiuti li accolga e li tratti. Sulmona ha già una buona differenziata e ad oggi ha anche tariffe ridotte rispetto al servizio e alla media nazionale. Semplificare problemi complessi non risolve i problemi idem banalizzarli.
      Lei racconta una realtà che non esiste i ritiri settimanali diminuiscono non aumentano. La decisione di ridimensionare la discarica non dipende esclusivamente dalla società ma anche dalla regione a cui spettano i piani regionali, e se chiudi Sulmona i tuoi rifiuti sempre a una discarica devono andare a finire e chi se li prende non se li prende gratis così come gratis non è il trasporto degli stessi. E qui sì che aumentano i costi.
      I debiti sono maggiormente frutto di comuni che non pagano il sevizio che hanno e se anche la discarica serviva solo la,comunità Peligna i debiti c’erano lo stesso perché è la stessa comunità Peligna che li genera non pagando. E continuate a parlare di chiusura come se mandare a casa 170 dipendenti non avesse conseguenze sull’economia cittadina dimostra il basso livello del dibattito ideologico di questo paese abitato da gente che sa solo distruggere tutto senza costruire nulla, siamo lo zimbello d’Abruzzo e certo non per le sue argomentazioni ma per quel che vi è alla base

      • Come mai L’Aquila e tutto il circondario hanno scelto di scaricare i rifiuti presso la discarica di Sulmona, così come i paesi dell’alto Teramano con la società MO.TE., e non hanno progettato e realizzato una discarica sul loro territorio?
        Hanno un numero di abitanti almeno cinque volte quello della Valle Peligna, eppure loro hanno ritenuto più conveniente scaricarli presso il Cogesa.
        Prova a dare un’occhiata ai dati pubblicati dall’ ISPRA – Catasto rifiuti, e incrocia le tonnellate di produzione dei singoli Comuni che conferiscono presso il Cogesa, e poi addizionali. Ci sono anche le percentuali di differenziata prodotta.
        I ritiri solo ultimamente stanno diminuendo, per contenere i costi sempre più insostenibili, a causa di un sistema pensato male e finito peggio.
        Parli di Piani Regionali… ti sei mai chiesto chi ha preso la decisione politica di far diventare la Valle Peligna la pattumiera più grande dell’intero Abruzzo?
        E perché L’Aquila, che da sola produce una quantità di rifiuti circa quattro volte superiore alla città di Sulmona e con una raccolta differenziata al di sotto del 40% del totale ( Sulmona si avvicina 65%), ha pagato lo scarico solo 110 € a tonnellata? Meno di Sulmona e altri Comuni che differenziano molto più di loro.
        La realtà che non esiste la racconta Lei, i dati incontrovertibili sono sotto gli occhi di tutti e… della Corte dei Conti…, e questa testata li ha sempre ben documentati.
        Ma la cosa grave è che non si tiene minimamente conto di tutti i disagi, i miasmi, e l’inquinamento che gravano sul territorio e la popolazione.
        Non la preoccupa questo?
        La discarica si sta esaurendo… fin dove la vogliamo allargare continuando a far conferire i rifiuti da ogni dove?
        Infine la problematica dei 170 ( o forse più) dipendenti, con la minaccia di mandarli a casa, molti di loro provengono dai ruoli dei Comuni Soci… e nei ruoli dei Comuni Soci rientreranno con le stesse mansioni di prima.
        O forse è proprio questo che spaventa tutti?

        • Concordo pienamente con lei Frank.
          COGESA è diventato un carrozzone ad uso dei politicanti del territorio che promettono posti e consulenze e dove l’utenza è stata ingannata con la promessa che la differenziata avrebbe comportato una riduzione delle tariffe

          • Perché le tariffe sono aumentate o lei può dimostrare che sono più alte di quelle nazionali? Perché la sua affermazione suona bene ma non necessariamente è vera. Quello che a voi saputoni da social, laureati all’università di internet, sfugge è che si parla dati alla mano e non a vanvera. Avete letto cosa dice la corte dei conti sul personale? Sapete di quanto sono aumentati i dipendenti a fronte dei servizi e dei pensionamenti? Sapete quanti sono i dipendenti fissi e quanti gli stagionali (l’estate sostituzione ferie o maggiore necessità dei ritiri soprattutto nelle zone turistiche, e poi parlate di Sulmona città del turismo) o parlate così giusto per screditare come si è solito fare in questo paese?
            Ora visto che si firma realista vediamo se conosce la realtà o se si firma così per paradosso . Siamo l’unico paese al mondo dove ci si lamenta che una azienda pubblica assume persone meglio far morire di fame la gente del territorio.

          • Carrozzoni | 16 Ottobre 2023 at 11:54 |

            L’unico carrozzone a Sulmona è il comune dove la spesa per il personale ruba l’80% delle entrate e non si offrono servizi degni al cittadino. Per andare alla stazione da pendolare niente autobus non si sa se passano o a che ora gli uffici per i lasciare una carta o una autorizzazione ci mettono mesi se non di più non vigilano sulle opere comunali come la vicenda parcheggio dimostra. Allora perché non parlate di questo carrozzone che costa a noi molto di più del cogesa e qui si che le tasse visti i non servizi sono alte. Chiedete la chiusura anche del comune di mandare a casa tutti i dipendenti.

        • Aquila ha pagato così poco perché faceva parte del consorzio grazie a Cassano che gli ha ceduto le quote e grazie ai sindaci che hanno approvato il suo ingresso e quelle tariffe. Adesso non paga più quella cifra.
          Lei lo sa chi ha preso questa decisione sulla discarica? Io sì non so lei e altri che lo hanno celebrato come salvatore del Cogesa.
          La realtà non la racconta nessuno e i dati che ha la corte dei conti (che ha chiesto lumi ai comuni) vedremo cosa deciderà. E quel che è successo è quel che ha scritto la corte dei conti, che nessuno ha letto abbiamo solo resoconti evidentemente fatti filtrare da qualche sindaco, non mi pare dia Ragone alle sue tesi, tesi perché chiaramente non sono realtà.
          Per lei sono un problema 170 dipendenti che ci lavorano il che dice tutto e qualifica I suo pensiero.
          Beato lei che ha la verità in tasca basandosi su articoli di una testata.
          Beati voi con tutte queste certezze con tutte le soluzioni e tutti pronti a giocare con i posti di lavoro altrui.
          Me lo immagino pensionato e dipendente pubblico che parla dall’alto del suo benificio.
          Il perché L’Aquila non ha una discarica non vedo cosa c’entri. Togliendo L’Aquila non è che i comuni del circondario pagavano. Unica cosa vera è la capienza della discarica che ovviamente è un problema anche economico.
          I miasmi? Ragiono come lei e come molti di Sulmona. Io non li sento quindi per me non sono un problema come per lei i dipendenti.
          Ps anche sui miasmi ci sta in corso un processo vedremo cosa stabilirà ma mi auguro che se corte dei conti e tribunale non decideranno secondo i vostri desiderata non si griderà al complotto come spesso fate

        • E prima che c’era la discarica del Cogesa Sulmona dove buttava i suoi rifiuti?
          L’Aquila la discarica l’aveva poi è stata chiusa.

        • Cittadino stufo | 16 Ottobre 2023 at 11:49 | Rispondi

          Risponda a questa domanda visto che è così sicuro e preparato.
          Chiudiamo la discarica i rifiuti che raccogliamo dove li portiamo? A che prezzo?
          I rifiuti li raccogliamo sempre noi o ci pensa qualcun altro? E se fosse così che fine fanno i dipendenti del cogesa? Vengono riassunti dal comune? E chi lo dice?
          Usando discarica altrui e magari servizi altrui il costo aumenterebbe o altro?
          Quali sarebbero i benefici per la nostra zona? A parte che finireste di pontificare di discarica e cogesa. Si perderebbero probabilmente 170 posti di lavoro in una zona con tasso di disoccupazione altissimo e con là Magneti Marelli che non si sa che fine farà.
          Vi rendete conto che sono i vostri ragionamenti distruttivi per cui tutto deve chiudersi che ci hanno portato a essere una città povera e aggiungo misera visto certi commenti.
          Quando scrivete dall’alto del vostro stare evidentemente tranquilli e di credervi i tuttologi del web metteteci almeno la faccia così da sapere a chi andare a presentare il conto una volta che le vostre teorie hanno prodotto i loro danni.
          Se non vi trovate bene potete anche emigrare come state costringendo a far emigrare tanti nostri giovani perché con i vostri no non si trova lavoro e di turismo e di aria non si campa

  6. Giorgio Ottaviani | 15 Ottobre 2023 at 14:45 | Rispondi

    Bravo Frankenstein.

  7. I comuni hanno l’obbligo contrattuale di reintegrare i dipendenti fatti transitare al Cogesa, cedendogli anche i mezzi utilizzati per la raccolta, molti di loro hanno optato di mantenere la gestione pensionistica nell’ ex INPDAP, con l’obbligo del reintegro in caso di fallimento o chiusura della Società.
    E a questo ci stiamo avvicinando a grandi passi, con la prospettiva che i debiti accumulati e il reintegro della riserva obbligatoria necessaria per le operazioni propedeutiche alla messa in sicurezza e smaltimento del percolato dopo la chiusura, lo pagheremo noi cittadini contribuenti… tutto e subito.
    E sarà una mazzata economica per la maggior parte dei contribuenti.
    I rifiuti andranno sempre raccolti, anche quella grande quantità prodotta nel periodo estivo a seguito delle presenze turistiche, e per questo operai e stagionali continueranno a lavorare.
    Tranquillo… non ti agitare che chi ha voglia di lavorare, il lavoro lo trova.
    CANSANO, si scrive… non “ CASSANO “… Municipio e Sindaco che tra l’altro non hanno nessuna colpa se non quella di aver condiviso una decisione politica comune, voluta e votata da tutti gli altri.
    Lo scrivi tu stesso, non è che ti sei abbeverato dalle notizie pubblicate da questa Testata?
    Così era stato deciso… il Cogesa doveva crescere… da piccola s.r.l. trasformata in S.P.A., … e poi da solo, il territorio Aquilano, portava in “ dote “ il raddoppio delle tonnellate dei rifiuti conferiti.
    Ma tu, sedicente, sai chi lo ha deciso, hai quindi questa certezza… anche tu beato?
    Non mi dilungo nel confutare i tuoi pensieri a proposito di “ capienza della discarica e la perdita di beneficio economico “… e sui “ Miasmi e inquinamento “ … perché capisco che Lei pensa solo al suo piccolo orticello e allo stipendio che prende ogni mese e con la paura di perderlo.
    P.S.
    Ti informo che a 20 anni ho fatto la valigia e sono emigrato, e il lavoro l’ho trovato con un Concorso e una durissima selezione per Esami e Titoli posseduti… e non a chiamata diretta e raccomandazione del politico di turno.

    • Dura lex sed lex | 17 Ottobre 2023 at 20:20 | Rispondi

      I comuni non hanno nessun obbligo di riassumere i dipendenti del Cogesa si informi invece di dire cose inesatte giocando sulla pelle degli altri.
      Aver mantenuto posizione ex inpdap (qualsiasi cosa significhi) non ha nessun valore.
      Ripetete mille volte cose inesatte non le rende né vere né veritiere

  8. Frankino leoncino | 17 Ottobre 2023 at 05:03 | Rispondi

    Se per questo carissimo neanche io devo dire grazie a un politico di turno o a una chiamata diretta ma a differenza sua lavoro nel privato all’estero e non nel pubblico (deduco dal fatto che ha fatto un concorso).
    Poi se la sua era una allusione mi spiace si addice più al suo lavoro che al mio.
    Cansano e non Cassano eh si questi sono errori da matita blu ma se avesse cognizione di cosa sono i correttori telefonici magari avrebbe più cognizione e comprensione. Però rimane che le quote a l’Aquila per entrare nel Consorzio le hanno venduto loro e non è una accusa ma un dato di fatto (è parente di quella amministrazione?) così come sono sempre i sindaci nella assemblea dei soci ad aver votato l’ingresso di l’Aquila a tariffa ridotta.
    Ma capisco che evidentemente non ha cognizione, così come non ha cognizione quando scrive “chi cerca lavoro lo trova” come a giustificare che il posto lo possono pure perdere tanto lei ha trovato l’osto dopo un concorso e una durissima selezione quindi se c’è riuscito lei, e se lo dice da solo.
    Lei che dice sedicente a me fa ridere solo a leggerlo, e basta rileggere per capire chi tra i due è sedicente. Il nome lo sanno tutti basta sapere chi era dirigente alla regione all’epoca. Ma queste informazioni non si leggono sulle testate dove si informa lei e neanche su topolino.
    Intanto però inizi a dare risposte invece di inveire evidentemente piccato nel suo orgoglio da tuttologo abituato ad avere ragione. Perché facile accusare un po’ meno confutare perché la seconda richiede argomentazioni non parole a vanvera.
    Se si chiude la discarica dove andranno i nostri rifiuti? Chi li ritirerà? A che prezzo? E quale prezzo pagheranno i cittadini per il trasporto? Li ritira il comune? E secondo lei il comune di Sulmona o altri comuni che a mala pena pagano o riescono a pagare il dovuto riescono a reggere il servizio il trasporto la discarica? Siamo seri. Andrà a finire che arriverà una altra società esterna che a mala pena riassumerà i dipendenti (li salverà forse la clausola sociale, forse) e il territorio avrà un servizio più costoso e meno lavoratori, un capolavoro. Comuni hanno obbligo di riassunzione? Dubito ma prendo per buona la sua affermazione ma quanti di quelli che lavorano adesso a Cogesa ci sono entrati dopo e quindi non saranno reintegrati? E sa che sono per lo più giovani? E mi consenta una durezza lei non è nessuno per accusarli di essere entrati lì per chiamata diretta o raccomandazione del politico di turno. E aggiungo neanche può permettersi di dirlo perché davanti a un giudice ne pagherebbe le conseguenze.
    Sui miei pensieri su miasmi e inquinamento non mi dilungo neanche io a spiegare un paradosso a chi pensa solo a sentirsi migliore degli altri a chi pensa di essere tutto lui e a chi pensa che ai giovani di questo territorio o a un disoccupati padre di famiglia risponde con un volgarissimo chi ha voglia di lavorare un lavoro lo trova. Applicavo al tema discarica e miasmi la sua logica del me ne fotto quella che usa nei confronti dei lavoratori.
    Sulla discarica problema economico facevo esattamente riferimento a quel che ha scritto lei sui costi successivi, non era difficile avendo cognizione del problema poteva arrivarci ma si sa quando si è accecati dal pregiudizio dal voler aver ragione non ci si rende conto che si sta confutando un proprio pensiero, quindi un consiglio la prossima volta dilungati a sforzarti di capire e ascoltare e non solo a fare il gradasso tuttologo da web.
    Ps tra me e lei credo che pensi più lei al piccolo orticello del suo ego che io e nella sua stup…. Convinzione di sapere tutto anche quello che non sa tocca dirle che io non ho orticelli e non ho paura di perdere il mio stipendio che evidentemente lei pensa sia dato dal cogesa. A conferma di chi si crede il sapientone di turno che tutto sa e tutto giudica. Però se il nome con cui si firma è vero sarà un piacere quando sono a Sulmona rintracciarla e parlarle di persona così vediamo se faccia a faccia la sua tracotanza si trasforma in ragionevolezza ed educazione

  9. Se Lei non VIVE a Sulmona e dintorni è inutile che continua a pontificare su una problematica che non la riguarda… dice i “ nostri rifiuti “… sicuramente non i suoi.
    Ci risparmi l’analisi dei costi e dei Conti delle “ nostre tasche “, si interessi alle sue di tasche e alle problematiche del Comune in cui vive.
    Qui chi ha paura è Lei… perché non fa quel NOME?
    Ma credo che Lei “ VIVA “ a Sulmona e di Cogesa… se non da operaio magari da impiegato, ( assunto dopo e ha paura?), o forse ne prende o ne ha preso qualche lauta consulenza?
    Si firmi anche Lei… di cosa ha paura, o è capace solo di storpiare i nomi?
    Vede questo la qualifica per quello che è, più di ogni altro suo illuminante pensiero partorito o accecato dalla “ STUPIDITÀ “ della sua mente.
    Io non ho paura di scriverla per intero questa parola…
    Si firmi e anche se oggi qui piove, vengo io a trovarla… le offro un caffè e confuteremo vis a vis.

    • Ma perché se uno è dipendente del Cogesa non può esprimere la sua opinione? Cioè può parlare lei che è espatriato e che parla come se fosse l’unico a sapere le cose e non uno che ci lavora e che magari le cose le vive dal di dentro?
      Bell’esempio di apertura al confronto e soprattutto di democrazia. Facciamo così scrive solo lei articoli e commenti e magari si premia anche da solo.
      Infine sarebbe bello vederle provare le sue accuse di essere tutti raccomandati che rivolge a noi lavoratori. Solo per questo si dovrebbe vergognare.
      Infine lei parla dal’alto del suo essere dipendente pubblico o pensionato un po’ con troppa semplicità di perdite di posti di lavoro e di lavoro che se si vuole si trova. Certo anche lei poteva rimanere qui a fare il cameriere o il lavapiatti però invece è scappato altrove però si permette di esprimere giudizi vergognosi verso altre persone.
      Abbia rispetto per la dignità altrui visto che lei a dignità è messo male.
      Verremo tutti a casa sua a sfamare i nostri figli mentre lei può tranquillamente continuare a fare il fregno, per non dire fregnone, sul web

    • Cittadino stufo | 17 Ottobre 2023 at 09:23 | Rispondi

      Che caduta di stile.
      Inveisce ma non risponde.
      Comodo e semplice. Pare più una persona piccata nel suo narcisismo che una persona che si confronta.
      Infatti lei si esibisce mica si confronta e si irrita se non trova un pubblico plaudente e genuflesso di fronte cotanta scienza,
      Poi non capisco lei scrive che è emigrato e si preoccupa di dove vivono gli altri?
      Infine le do una notizia anche un lavoratore del cogesa ha diritto a esprimere la sua opinione tanto quanto lei, poi si valuta ciò che dice, e non per questo lei come nessun altro può permettersi di fare le solite allusioni sul difendere il proprio orticello e quanto altro così come le consiglio di chiedere scusa a tutti i lavoratori che ha offeso non tanto per il fatto che non le dispiace se perdono il posto di lavoro, tanto si trova dice Franco Leone a discapito di tutte le statistiche nazionali e delle opinioni degli istituti accreditati al riguardo (alla megalomania non c’è mai limite) quanto per averli definiti tutti dei raccomandati dimostrando una leggerezza e una arroganza che onestamente va oltre ogni limite. Non si giudica la vita di chi non si conosce e neanche le loro storie,
      Si dimostri serio svesta i panni da tuttologo da internet e cerchi di argomentare meglio le sue ragioni e magari chieda scusa a tutti quelli che con leggerezza e spero con buona fede ha offeso con le sue parole in libertà

  10. Franchino leone da tastiera | 17 Ottobre 2023 at 08:08 | Rispondi

    Nella sua presunzione adesso deduce dove vivo io . Capisco che le mancano gli argomenti ma il riscrivere la mia vita onestamente fa ridere.
    Qui chi risparmia qualcosa è lei e risparmia le risposte alle domande corrette circa le sue fin troppo leggere affermazioni spacciate per verità.
    Trovo inoltre sgradevole cercare di sminuire le mie opinioni, legittime come le sue, con il giochino stupido e volgare delle allusioni sul di che cosa campo io, ma la capisco anche qui è difficile per un presuntuoso arrogante sentire messe in discussione le sue presunte verità evidentemente si aspettava applausi da messia che rivela le verità assolute. Mi spiace non sono abituato a dare ragione a chi spara sentenze a casaccio,
    Io non mi firmo perché non vivo di notorietà e celebrità ed egocentrismo come lei sempre se il suo nome è quello vero.
    Vede questo la qualifica per quello che è, più di ogni altro suo illuminante pensiero partorito o accecato dalla “ STUPIDITÀ “ della sua mente. Ottima autoanalisi, complimenti per l’onestà.
    Ps non era stupidità ma stupenda o al limite stupida. Sta perdendo le sue doti di veggente che tutto sa e nulla sbaglia,
    Coltivi ogni tanto il dubbio la aiuterà a coltivare il suo ego.
    Sul caffè no problem la fermerò io che a Sulmona ci vivo ci risiedo a parte 1/2 giorni la settimana.
    Così magari mi darà le risposte che qui non ha saputo dare
    Ps strano quando sono uscito io non pioveva e non sono andato a prendere il mezzo per lo spazzamento ma semplicemente un autobus. Specifico a scanso di equivoci.

  11. Bando alle ciance.
    Il comune più riciclone d’Abruzzo da ben sei anni,Pratola Peligna,pagherà una tariffa molto più elevata del capoluogo che ricicla il 40% dei suoi rifiuti.
    C’è qualcosa che non quadra.

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