Commercianti in città a raccolta, l’appello di “Sulmona fa centro”

“Il tempo passa ma non si fa mai giorno”. E’ così che l’associazione che riunisce i commercianti sulmonesi, “Sulmona fa centro”, definisce la situazione che a livello economico si è creata in città. “Dopo 20 mesi di continui contatti con l’amministrazione comunale su tutti i punti dolenti che attanagliano il centro storico cittadino ed il settore distributivo in particolare, ritiene sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti” scrive il presidente Antonio Cinque in una nota il quale chiama ad esempio gli altri paesi del circondario probabilmente ritenuti più virtuosi.

Ma Sulmona, per l’associazione, sembra non viaggiare sullo stesso binario. “La nostra è la Città che, proporzionalmente alla sua estensione, ha la maggiore cubatura di strutture edilizie di pubblica proprietà, ma tutte in condizioni di precarietà tanto da risultare inutilizzabili. Vanno via dal centro uffici pubblici importanti, scuole di prestigio, servizi assistenziali. L’ultima in ordine di tempo è la paventata perdita della Caserma della Finanza”. Promesse mai mantenute “in perfetta sintonia con le amministrazioni precedenti- rincara Cinque-, ma di soluzioni o inversioni di tendenza neanche l’ombra”.

Così si chiamano in raccolta direttamente i commercianti perché anche del paventato tavolo di concertazione non se n’è fatto più nulla. “E’ ora che i commercianti alzino la voce, visto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” conclude il presidente.

I problemi, d’altronde, sono tanti. Neanche gli ultimi “sconti” hanno potuto granché, “occasioni perse” per commercianti e per la città intera che si ritrova a vivere un periodo di forte scoramento con uscite fisse ed entrate variabili, una situazione in qualche modo da valutare e di cui parlare ed un luogo per farlo che manca ancora, così come gli amministratori.

 

1 Commento su "Commercianti in città a raccolta, l’appello di “Sulmona fa centro”"

  1. bene,non e’ difficile…sicuramente fanno finta,ancora tavoli,sedie,banconi,tavoli mobili ecc,ecc…confronto di che?Ai politicialtroniladroni non interessa nulla…illuminante il contratto con mistral air, milioni di euro dei contribuenti spesi per ?…da circa trentanni i rappresentanti dei commercianti,artigiani ecc sono gli stessi,come le tre scimmiette sacre non vedono,non sentono,non parlano ,propongono strategie,soluzioni fantasiose,magiche,incredibili il risultato e’ sotto gli occhi di tutti,mentre con un clic,dall’Australia,in meno di 24 ore arriva un’aragosta a prezzo di un gelato,volendo a Londra,Milano,Neww York,Roma shopping per un paio di giorni tutto compreso al prezzo di una cena ad un ristorante stellato…
    probabilmente mancano le capacita’,la preparazione,l’esperienza,i meriti per i raggiunti risultati,la visione generale,la prospettiva delle opportunita’,strategie,piani,progetti,
    strade percorribili,realizzabili,attuabili,ecc,ecc…altro che fantasie : illuminare le vetrine,wi-fi,filodiffusione,uffici al centro,caserme varie,giostre,fiere….ci vogliono le presenze fisiche con possibilita’ di spesa, target di riferimeto specifici,specializzazione,
    qualificazione,particolarita’,unicita’dei generi di prodotti….altro che mercato di cianfrusaglie o di vendite online che non interessano a nessuno,..i pochi dipendenti pubblici forse hanno ancora la possibilita’ di spesa,preferiscono il fuori porta…. “i sapienti ” dovrebbero chiedersi quali le ragioni…. auspicabile un’ attenta,profonda riflessione..o no?

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