De Nino-Morandi: prescritti i sette imputati. Nessun colpevole e scuola chiusa

Sono stati prescritti i sette imputati, accusati di falso e truffa ai danni dello Stato, in merito ai lavori di ristrutturazione dell’edificio scolastico “De Nino-Morandi” di Sulmona. Il collegio del Tribunale dell’Aquila non ha proceduto contro i sette tecnici, trai quali figura anche l’ex responsabile della Provincia dell’Aquila e il Rup, residente proprio nella città ovidiana.

La Procura della Repubblica contestava irregolarità nelle procedure di affidamento dei lavori. Tant’è che nell’ottobre del 2014 diede mandato alla Guardia di Finanza dell’Aquila di apporre i sigilli su parte della struttura. Sigilli che si trovano ancora all’interno dello stabile di via D’Andrea, a distanza di dieci anni con un’inchiesta partita nel 2012.

Nulla di fatto, quindi, con nessun colpevole, nessuna condanna, una scuola inagibile chiusa e i suoi studenti costretti alla “relegatio”, prima all’ITI di Pratola Peligna e poi nei locali in viale Mazzini a Sulmona. La Provincia, per bocca del presidente Angelo Caruso, annuncia di andare avanti con le procedure per bandire la gara d’appalto. A passo di gambero, verrebbe da dire, viste le promesse decennali senza riscontri concreti.

“Abbiamo lavorato alacremente in questi anni per consentire alla popolazione scolastica di rientrare a Sulmona in una sede alternativa – spiega Franco D’Amico, ex docente e membro del comitato per la riapertura della scuola -. Ma la vicenda sta diventando un caso nazionale. Processo chiuso e scuola ancora sotto sequestro. Non si è mai vista una cosa del genere. Per questo stiamo valutando nuove azioni”.

13 Commenti su "De Nino-Morandi: prescritti i sette imputati. Nessun colpevole e scuola chiusa"

  1. Spostate il più possibile a Pratola, c’è libero lo stabile delle ex elementari di Piazza Indipendenza. Almeno abbiamo la certezza che qualcosina funzioni……

  2. L'Avanguardista | 11 Dicembre 2023 at 17:03 | Rispondi

    Visto che devono fare un nuovo bando di gara, buttate tutto a terra e rifatelo nuovo, di due piani solo per ITCG. Negli anni ’80 c’erano tanti alunni, sezioni A-B-C geometri e A-B-C-D-E ragionieri. Oggi i giovani nati sono veramente pochi.
    NUOVO, BELLO, FUNZIONALE, ANTISISMICO.

    • F-G negli anni 90
      Che desolazione, ora nel primo anno mi sembra che ci sia una o due classi

      • Negli anni 80 quale era il numero di studenti nella fascia 14-19. E oggi invece? Partiamo da questo dato. Aggiungiamo poi l’altro fattore della varietà di offerta formativa che c’era all’epoca e quella che c’è oggi.

        • L'Avanguardista | 12 Dicembre 2023 at 14:24 | Rispondi

          Bravo, ecco i numeri di Pratola:
          età 15-19: 340
          età 55-59: 600 senza contare quelli che sono andati via, ora 50enni.
          Ciò significa circa la metà, che si prevede ancora in calo, visto che nascono ormai solo 30 bimbi l’anno.

  3. Il Sud Italia deve subire il martirio della TERRIBILE CROCIFISSIONE SABAUDA, CHE SI RIVERBERA SPECIALMENTE NEL PROBLEMA DEGLI APPALTI TRUCCATI. Nel senso che le leggi sugli appalti sono ancora quelle scritte il 20 marzo 1865,buone per le gerarchie del regno sardo con lo statuto Albertino, con i prefetti e i funzionari statali che comandano e gli altri sotto a pecoroni che subiscono,lavorano e pagano.
    Difatti oggi nella Repubblica e con la Costituzione, gli appalti espletati sono tutti irregolari nelle procedure che manovrano i burocrati perché,forti di queste residuali norme illecite, possono con l’acquolina in bocca affidare discriminatoriamente ai chi, poveraccio, gli dà strenuamente i soldi INDEGNAMENTE VENDENDOSI, NEI FATTI TUTTI GLI APPALTI. Poi succedono le incompiute od il cemento depotenziato,con il più beffardo disinteresse degli amministratori pubblici perché l’unico loro scopo era, come detto, il vile acchiapparsi soldi in mazzette….
    IL FENOMENO SOCIALE DELLA CORRUZIONE GIUDIZIARIA POI FA IL PAIO CON GLI APPALTI. Altrimenti l’Italia avrebbe dovuto, già da tempo, produrre legislazione libera per i contratti pubblici che, SECONDO COSTITUZIONE, debbono essere affidati con la più libera procedura possibile, cioè a qualsiasi azienda che abbia interesse a partecipare e che offra il ribasso migliore, MA, GARANTITO DALLA MAGGIORE CAUZIONE,IN NUMERARIO OD IN TITOLI PUBBLICI DA VERSARE NELLA PIÙ VICINA DELLE 32 TESORERIE DELLO STATO .
    Nel senso che se il lavoro della De Nino-Morandi era di un milione ed il vincitore è risultato con un libero ribasso del 25%, allora l’imprenditore va (senza politica e senza chiacchiere) a versare 250.000 euri di garanzia e poi può iniziare. Se qualcosa la manda storta già ci sono disponibili 250.000 euri per i risarcimenti.. QUESTA È LA LEGGE LIBERA E PARITARIA IN UN PAESE LIBERO COME LA REPUBBLICA ITALIANA ,DOVE PER LIBERTÀ,I CONTRATTI SI ATTUANO IN PERFETTA PARITÀ TRA LE PARTI SENZA DIFFERENZA CHE SIANO SOGGETTI DI QUALITÀ PUBBLICA O PRIVATI

    • L'Avanguardista | 11 Dicembre 2023 at 21:00 | Rispondi

      Meno male che siamo stati uniti al Regno Sabaudo che all’epoca era l’avanguardia e il progresso, mentre il sud, ex regno di Napoli e colonia spagnola simbolo di sfruttamento coloniale e arretratezza.
      MENOMALE.

      • … e certamente, come no… l’Avanguardia dei Francesi!
        Quando i popoli Italici e le città della Magna Grecia, come Taranto, Siracusa, Sibari, Velia, Neapolis, e altre centinaia di centri minori come Fistelia, Cuma, Alife,
        solo per citarne alcune, battevano monete d’oro e d’argento come Stateri, Didrammi, Tetradrammi, oboli, e questo a partire dalla fine del VI secolo a.C. con una serie di emissioni spettacolari di monete d’argento e ogni città aveva i propri simboli, che identificavano la moneta come emessa dalla zecca cittadina, anche se esistevano molte varianti… e costruivamo Città, Templi, Teatri e Anfiteatri… e commerciavamo i prodotti più ricercati dalle stoffe ai profumi, ai gioielli, fino alle spezie…. e producevamo ogni ben di Dio tra cui Grano, Olio e Vini pregiati… per non parlare dell’arte e degli spettacoli teatrali… al Nord e nelle Gallie, vivevano ancora nelle capanne e vestivano con le pelli degli animali selvatici, si nutrivano di caccia e bacche come i cinghiali.
        Poi con l’occupazione Romana gli abbiamo portato la civiltà… e con gli accampamenti militari poi mutati in colonie ( formate per la gran parte dai popoli italici) abbiamo fondato: Iulia Augusta Taurinorum, Mediolanum, Verona, Mutina
        ( Modena), Placentia ( Piacenza), Genua, Brixia… e le strade di collegamento: Via Aemilia, via Brixiana, via Domizia, via Claudia Augusta, via Aguntum, via Annia, via Clodia, via Gallica, via Mediolanum per Bellasium per Bilitium, per Brixia… e altre cento, mille città… con strade, teatri, anfiteatri, terme, commercio, coltivazione di grano, olio e vino… e civiltà.

        • L'Avanguardista | 12 Dicembre 2023 at 09:33 | Rispondi

          Vero, Mediterraneo mare nostrum. Ma dimentica che il tempo passa e noi del sud siamo stati poi per 500 anni colonia spagnola e come tutti i colonialismi sfruttamento, arretratezza, banditismo criminale per il controllo del Latifondismo agrario.
          W i Sabaudi che ci hanno liberati e ci diedero una Costituzione, lo Statuto Albertino, tra le più avanzate di quei tempi.

    • Già stai brindano con la vodka ?

  4. A breve sarà pronto il liceo Classico
    Gli alunni della Di Nino Morandi potranno andare presso l’Istituto d’arte .
    Lo stabile si può buttare giù e fare un parcheggio

    • L'Avanguardista | 11 Dicembre 2023 at 20:56 | Rispondi

      Nessun edificio in vecchia muratura è veramente antisismico.
      Quel Liceo Classico non dovrebbe essere aperto per una scuola al giorno d’oggi.

  5. L'Avanguardista | 12 Dicembre 2023 at 09:25 | Rispondi

    Il progetto esecutivo redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato: prevede la demolizione di muri, pavimenti, infissi, impianti, e si rifà tutto nuovo ma si mantiene la vecchia struttura in cemento armato fatta negli anni ’70 con il vecchio ferro liscio rinforzandola sismicamente.
    Costo dell’intervento circa 5 milioni di euro e sarà concluso in 540 giorni.
    Invece di far rimanere questa vecchia struttura con quei soldi si poteva rifare una nuova scuola a due piani in cemento armato o legno fatta con materiali di oggi.
    Il nuovo Polo a Pratola dove sono dislocate ben tre scuole materna, elementari e medie è costato 7 milioni di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*