Di Masso, un nome da Gambero Rosso

Una passione che è anche il suo lavoro, un’arte tramandata da suo padre. Lo spirito, quello di un pasticciere il cui nome ha superato da tempo i confini regionali, ma che resta fortemente legato alla sua terra, alla sua Scanno, in un’ottica di continua crescita. Perché lui, Angelo Di Masso, nonostante le attestazioni, i premi, i riconoscimenti, alla parola chef o maestro preferisce ancora quella di pasticciere, insomma essere chiamato semplicemente Angelo, non si sente arrivato ma “pronto a scoprire sempre cose nuove, a crescere e ad essere un’apprendista della novità”.

In questi giorni per la sua pasticceria e per altre quattro in tutta la regione, arriva un’attestazione di prestigio da parte del Gambero Rosso, la nota casa editrice specializzata in enogastronomia, che le ha nominate migliori d’Abruzzo. Per lui una grande soddisfazione, una gratificazione per un lavoro fatto di cura della materia prima e di tutto ciò che ruota attorno al suo operare: dai prodotti al personale, dall’igiene al rispetto del consumatore.

A 7 anni, ci racconta, era già lì, nel laboratorio di famiglia a prendere confidenza con gli attrezzi del mestiere, fruste, mestoli, a mescolare e a respirare profumi ad osservare i vari processi, l’attenzione al dettaglio alla decorazione. Perché il pasticcere è anche un piccolo chimico tra dosi, conoscenza dei principi chimici e fisici, i composti, le lievitazioni, le trasformazioni.

A conquistarlo fin da piccolo, spiega, “quell’alchimia tra uova, zucchero, farina e grasso nobile, burro”, dando vita così a dolci, pasticcini, torte insomma opere.

Così a 18 anni prende il diploma in Tecnico Industriale per Arti Dolciarie all’Arte Bianca (all’Istituto Beccari) di Torino con il maestro Giampiero Gertosio; poi il diploma alla scuola di Castiglione delle Stiviere con il maestro Alberto Ceresa. Passa ai corsi di specializzazione e ai tanti concorsi svolti, tra i quali: 1989, corso sullo zucchero artistico con Luigi Biasetto; nel 1990, Torte Moderne con Charles Cevà; nel 1994 e lavora con uno chef molto noto anche ai non addetti ai lavori, Igino Massari apprendendo la lavorazione del lievito “Naturale Madre”; 1999, è capitano della squadra italiana ai Campionati Mondiali di Pasticceria a Lione con medaglia di bronzo e Premio della Stampa per il migliore dolce al cioccolato.

Un nome, il suo, legato al dolce tradizionale scannese, il Pan dell’Orso, un impasto di miele e mandorle ricoperto di cioccolato, famoso in tutta Italia. Sulla scia delle tipicità troviamo anche mostaccioli, il pandolciotto, frollini con la scrucchiata d’uva, confettura abruzzese, ma anche torte e mignon legati alla ricerca e ancora prodotti artigianali come panettoni, colombe e molto altro ancora. Insomma una delizia per tutti i palati.

Il segreto è l’armonia non solo degli elementi ma della famiglia lavorativa, del suo staff che in quel prodotto finito vuole trasmettere oltre gusto e bontà, emozioni, sensazioni, ricerca e piacere.

Anna Spinosa

 

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