Fondi per la sicurezza sismica mancati, Di Nino: “Una farsa”

“Un manifesto farsa” secondo la prima cittadina di Pratola, Antonella Di Nino, quello che ieri il Pd cittadino ha diffuso accusando la nuova amministrazione di aver mancato oltre 7milioni di euro di fondi Cipe da destinare ad edifici pubblici per non aver semplicemente risposto ad una richiesta presentata ai tempi di De Crescentiis dal vice sindaco, Costantino Cianfaglione.

“Il Partito Democratico di Pratola Peligna ha perso l’ennesima occasione per evitare le brutte figure a cui è abituato da un po’ di tempo a questa parte” scrive la Di Nino spiegando come  nell’ufficio Sisma del Comune  “non c’è traccia delle schede tecniche, dei computi metrici e delle idonee richieste relative ai numeri riprodotti in quel grafico; non ci sono gli studi di fattibilità che avrebbero dovuto suffragare le richieste di finanziamento richiamate”. Mancano gli elaborati progettuali, insomma, come evidenzia la richiesta (in foto) inviata all’Usr. Numeri dati a caso forse a causa del clima natalizio, accusa il sindaco, “come si fa con la tombola. La verità, però, sta da un’altra parte. Quando ci siamo insediati- spiega- abbiamo richiesto all’ex vice sindaco del Pd un formale passaggio di consegne delle pratiche relative all’ufficio sisma, a seguito del quale scarna è stata la documentazione rinvenuta, e certamente non c’era nulla che potesse riguardare la documentazione relativa ai finanziamenti per immobili pubblici a cui oggi alludono. Ma non poteva che essere così, perché nulla hanno fatto in merito”.

“Nulla era stato rinvenuto” così come comunicato, il 20 ottobre scorso, alla presidenza del Consiglio con  firma non solo del sindaco, ma dell’ingegner Raulli e dall’architetto Fontana per l’ufficio tecnico. “Nel contempo ho comunicato un elenco di edifici sui quali predisporre con i tempi tecnici quanto necessario per ottenere il finanziamento e, dunque, richiedere più tempo proprio per produrre quegli atti che in due anni, dal 2015, data della presunta richiesta, al 2017, non sono stati in grado di fare”. Ed è proprio questo che sottolinea la Di Nino, la mancanza di documentazione prodotta dalla passata amministrazione per portare avanti le pratiche. “Del resto, non erano pronti neanche nel 2016 visto che anche in quella circostanza non sono stati in grado di produrre nulla perdendo così la possibilità di accedere alla programmazione delle risorse di cui alla delibera Cipe”.

E, a chiusura, la Di Nino non risparmia la frecciatina al Pd: “Essere rappresentata, seppure immeritatamente, nel loro manifesto come la bellissima principessa Rapunzel mi riempie di orgoglio”.

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