Passa tutto, da Abruzzo Engineering, al sostegno alle imprese del cratere, dal Centenario dell’impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio, alla transumanza patrimonio Unesco. Tutto, tranne la legge per istituire il Museo italiano del realismo (Mir) a Sulmona.
Di fronte ai 4mila emendamenti presentati dalle opposizioni, così, ieri il consiglio regionale ha dovuto tirare il freno sulla proposta presentata dalla consigliera Antonietta La Porta: la legge non è stata discussa e tornerà in commissione al fine di trovare un accordo con le opposizioni.
“Già la settimana prossima si va in commissione – spiega il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri – e contiamo di ripresentare la legge nel consiglio del 3 agosto”.
Trovare un accordo, però, non sarà facilissimo, perché a parte qualche eccezione, la gran parte dell’ostruzionismo sembra sia mosso anche e soprattutto da motivi personali: qualcuno, insomma, non vuole far intestare la medaglia alla consigliera della Lega di Sulmona.
“Quando si tratta di Sulmona entrano in campo forze oscure e trasversali per impedire qualsiasi iniziativa a favore della città – denuncia il coordinatore cittadino della Lega, Nicola Di Simone -. Lo si era visto in occasione della discussione sul primo livello dell’ospedale: l’idea che la Lega potesse mantenere la promessa fatta da Matteo Salvini durante il comizio a Sulmona, ha creato reazioni scomposte e rabbiose in modo trasversale, purtroppo anche da parte di chi questo territorio dovrebbe difenderlo”.
“Lo abbiamo visto oggi con il Mir – continua Di Simone -: provare a creare a Sulmona un museo unico in Italia e fra i pochi in Europa è qualcosa che merita 4000 emendamenti da parte di tutta l’opposizione anche se la regia è unica e risiede in Valle Peligna”.
Il riferimento, neanche troppo celato, è alla consigliera Marianna Scoccia, che sarebbe stata tra le più attive nell’innalzare il muro di emendamenti.
“È ora che i cittadini di Sulmona imparino a distinguere fra chi opera esclusivamente per il bene della comunità – conclude Di Simone – e chi invece agisce soltanto per scopi ed utilità personali”.
Cittadini di Sulmona unite vi! Non avete da perdere che le vostre catene
Chi è causa del suo mal pianga se stesso