Gasdotto, nuova convocazione. Comitati: “Bulimia da gas”

Il governo ci riprova e per il 15 giugno prossimo ha convocato nuovamente la riunione presso la Presidenza del consiglio dei ministri per superare il diniego dato dagli enti locali alla realizzazione del metanodotto Snam. La riunione era stata già convocata l’11 maggio scorso, tenuta ma considerata “informale” per le proteste del Comune di Sulmona e non solo, per l’assenza di tutta la documentazione necessaria all’autorizzazione e in particolare per la mancanza dello studio sismico.

Studio che non è ancora agli atti, secondo i comitati No Hub del Gas, che denunciano “il modo arrogante e prevaricatorio con cui si continua a scardinare il procedimento autorizzatorio”. Lo studio, come detto anche nella riunione interlocutoria del mese scorso, infatti, sarebbe propedeutico alla stessa riunione, tanto più, sottolineano i comitati, “che l’INGV ha già prodotto un corposo studio (oltre 150 pagine) sul sito della centrale di Case Pente che ha smentito su tutta la linea le relazioni sismiche prodotte dalla Snam”.

Insomma, la partita potrà aprirsi formalmente solo quando ci saranno tutte le carte sul tavolo e per questo il Comune di Sulmona ha chiesto un rinvio anche questa volta. La discussione non è solo di forma, o meglio la forma in questo caso è sostanza: la procedura prevede infatti tre riunioni di conciliazione davanti alla Presidenza del consiglio (questa sarebbe la seconda), dopo di che la stessa Presidenza, come già accaduto per la centrale, si determina in modo unilaterale.

L’interesse strategico reclamato dal ministero, anche in considerazione della crisi in Ucraina, sarebbe secondo i comitati del tutto infondata: “Come ha reso noto il Ministro Cingolani,  l’Italia  ‘ha già trovato 25 miliardi di metri cubi di gas, il che vuol dire che sostanzialmente abbiamo portato  in pari il nostro fabbisogno (dalla Russia importiamo 29 miliardi di metri cubi ogni anno)’ – spiegano i comitati -. Il resto, secondo Cingolani, arriverà da un piano di risparmio energetico. Tutto il quantitativo di gas reperito da altri fornitori potrà essere tranquillamente trasportato dalla rete nazionale così come è avvenuto sino ad ora senza nessun cambiamento di sorta. In realtà il nostro Paese sta andando ben oltre la sostituzione del gas russo perché, dopo il previsto acquisto di due navi rigassificatrici da parte della Snam, da collocare una a Piombino e l’altra a Ravenna, è in programma un nuovo gasdotto dalla Spagna all’Italia e si vuole riesumare perfino il vecchio progetto del gasdotto Poseidon dalla Grecia! Siamo di fronte, insomma, ad una vera e propria bulimia da gas che è in totale antitesi con lo scenario energetico dei prossimi anni”.

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