Il “banchiere” del capezzolo: Orsini ospite del Sime

Areola larga, stretta, di colore scuro o più chiaro, più o meno porosa: una banca del capezzolo, dove è possibile scegliere su un ampio catalogo creato su modelli reali. Da una parte chi dona, dall’altra chi riceve. Nel mezzo l’arte di Ennio Orsini, dermopigmentista di fama internazionale, e vulcanico innovatore del settore. La sua ultima creazione è “Xtrude” protesi esterna del complesso areola/capezzolo completamente artigianale, personalizzata ed estremamente realistica, che può essere autonomamente fissata al seno con l’ausilio di una nuova e speciale gomma biocompatibile ad altissima tenuta, studiata appositamente dall’Università di Tor Vergata.

La protesi una volta applicata, può rimanere tranquillamente fissata sul seno della donna per più di una settimana senza il bisogno di essere rimossa durante la notte, sotto la doccia, al mare e in ogni situazione che la vita di tutti i giorni comporta e quindi, dopo una settimana, sostituita con una nuova.

Una svolta e un aiuto all’estetica dal profondo valore sanitario, perché l’innovazione è destinata a quelle donne che sono state costrette a sottoporsi ad un intervento di mastectomia a seguito ad esempio di un cancro: un aiuto psicologico indubbio e anzi riconosciuto ora anche dalla medicina ufficiale, che Orsini lo ha voluto sul palco di uno dei congressi più importanti sulla medicina estetica, il Sime 2022.

Orsini l’altro giorno è stato infatti invitato per i prossimi 13, 14 e 15 maggio al Centro congressi Rome Cavalieri dove si terrà il 43esimo congresso della Società italiana di medicina estetica e il 17esimo congresso dell’Accademia italiana di medicina anti-aging, per presentare la sua protesi esterna in silicone.

“Durante il periodo di lockdown mi sono concentrato sulla sperimentazione – spiega Orsini – continuando su uno dei campi che avevo già studiato, quello delle protesi. Così oltre a questo prodotto innovativo, ho creato la prima banca mondiale del capezzolo: le donne possono da una parte donare le loro areole/capezzoli che in pratica vengono riprodotte tramite un calco con il quale poi si crea la protesi. In questo modo riproduciamo la protesi nel modo più reale possibile, risolvendo grandi scompensi emotivi, prima che estetici. Si può scegliere il proprio capezzolo e areola da un vasto catalogo che è già online e stiamo ricevendo moltissime richieste. Essere invitato come relatore ad un congresso al quale partecipano solo medici, mi riempie di orgoglio, per me che sono un semplice artigiano”.

2 Commenti su "Il “banchiere” del capezzolo: Orsini ospite del Sime"

  1. Grande Ennio! Complimenti

  2. Bravo Orsini, geniale

    Ma cipollino che fine ha fatt?

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