Il colosso Axpo entra nel progetto del Distretto Italico: Corfinio capitale dell’idrogeno verde

Un accordo vincolante di sviluppo congiunto con Axpo Holding AG per sviluppare il progetto di idrogeno su scala commerciale in Valle Peligna.

È stata la Infinite Green Energy IGE ad annunciare l’ufficializzazione della partnership strategica con l’Axpo, il più grande produttore svizzero di energia rinnovabile e leader internazionale nel commercio di energia solare ed eolica che da oggi diventa joint development partner di IGE nella realizzazione della Hydrogen Valley peligna.

Con 6700 dipendenti e tecnologie all’avanguardia per soddisfare le esigenze di clienti in oltre 30 Paesi tra Europa, Nord America e Asia, l’Axpo rappresenta il partner ideale con cui proseguire il percorso avviato da IGE più di 18 mesi fa per la valorizzazione delle aree industriali dismesse all’interno della valle dell’idrogeno verde. E dal Comune di Corfinio passa il progetto che fornirà 12 tonnellate al giorno di idrogeno rinnovabile ai settori dell’industria hard to abate e della mobilità.

Grazie alla realizzazione di un elettrolizzatore da 30 MW che, alimentato da un impianto solare di 45 MW, sarà capace di produrre 4200 tonnellate all’anno per un risparmio di 18 milioni di litri di gasolio, diventando “uno dei più grandi impianti di idrogeno rinnovabile su scala commerciale in Italia” recita il comunicato della IGE.

Anche una stazione di rifornimento nel progetto di IGE e Axpo che oltre a rifornire le operazioni back to base possa espandersi alla rete transeuropea dei trasporti T-ETN, in linea con quanto disposto dal Parlamento Europeo che agli stati membri ha demandato la costruzione di stazioni di rifornimento di idrogeno ogni 200 km, in tutte le principali città lungo le principali rotte della T-ENT entro il 2030.

“Una partnership – spiega il CEO di IGE Stephen Gauld – che evidenzia l’impegno di IGE nella realizzazione di un futuro sostenibile e nella creazione di posti di lavoro nelle comunità che beneficeranno dell’energia verde”.

Già concluso da IGE l’accordo per un acquisto iniziale da parte della ETEX, azienda belga di produzione di prodotti in gesso, per supportare la fornitura di elettricità rinnovabili alle linee di produzione con l’obiettivo di sostituire il gas naturale con idrogeno rinnovabile.

8 Commenti su "Il colosso Axpo entra nel progetto del Distretto Italico: Corfinio capitale dell’idrogeno verde"

  1. Numeri a lotto | 20 Febbraio 2024 at 13:29 | Rispondi

    Impianto solare da 45 MW….. E dove lo realizzano? Ma vi rendete conto dei numeri? Per fare 1MW di potenza nominale a terra utilizzando pannelli di ultima generazione bisogna utilizzare uno spazio di almeno 10000 mq ovvero 1 ettaro. Quindi per 45MW servono almeno un 50 ettari di superficie

    • Ma invece secondo i miei conti stai sbagliando valutazione.
      Un pannello da 500W (che puoi comprare anche a LeryMerlin) ha una superfice di 2mq.
      Quindi per fare 1MW di picco mi servono 2000 Pannelli che sono quindi sono 4000mq (NON 10mila!). Anche aggiungendo un 20% per distanze, ombreggiamenti ecc hai un totale di circa 5000mq (mezzo ettaro).
      Non escludo che esistano pannelli che hanno caratteristiche migliori ecc. ecc.
      Ma hai sovradimensionato del doppio.
      Saluti

      • Numeri a lotto | 21 Febbraio 2024 at 19:47 | Rispondi

        La invito a studiare. Per 1 MW ci vuole 1 ettaro considerando lo spazio tra le strutture sia per l’ ombreggiamento che per il passaggio dei mezzi per sfalcio erba e lavaggio moduli. Senza contare le opere di rete. Si parla di 45MW dove sono 45 ettari di terreno industriale nel comune di Corfinio?

  2. Consiglio ad alcuni politici in pompa magna di lodare queste iniziative ( ricordando che sono solo ancora accordi firmati ma nulla e’ iniziato )
    Ma di non attribuirsene ne i meriti ne eventuali villantati appoggi esterni visto che sono lavori sottoposti a procedere nazionali e non comunali!
    Farebbe solo ridere chi sotto elezioni cercherebbe di prendersi meriti o altro !
    Inoltre a fare ‘ l’impianto non sarà la etex ….ma saranno due società estere ,una Svizzera e una Australiana
    Per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro inoltre non penso ci siano i i numeri decantati da qualcuno .
    A fine lavori che faranno ditte specializzate ….si tratterà di una centrale da controllare ne più ne meno.
    Comunque sia aspettiamo fiduciosi l’inizio lavori…..ad maiora

  3. Annunciazione, annunciazione! | 20 Febbraio 2024 at 13:47 | Rispondi

    Infatti, qualcuno o meglio qualcuna, come da consuetudine e solita propaganda , ha già tentato di assegnare la medaglia al merito… è seguita pronta replica e smentita del sindaco di Corfinio…

  4. Della Italfluid che doveva insediarsi a Sulmona invece se ne sono perse le tracce?

  5. Come al solito la gente è abbindolata dalle solite frasi tipo “nuovi posti di lavoro” senza rendersi conto che per fare un opera del genere tocca trovare decine di ettari da sottrarre all’agricoltura per la posa di pannelli. Senza considerare tutte le opere infrastrutturali come ampliamenti e o nuova cabina primaria che richiedono anni

  6. http://www.consulente-energia.com/d-spazio-occupato-da-impianto-fotovoltaico-a-terra.html
    Interessante per quanto sopra il punto n. 2 :

    “ 2) COME STIMARE LO SPAZIO OCCUPATO DA UN IMPIANTO DA 1 MW.

    Vediamo come si calcola, in prima approssimazione ma in concreto, lo spazio occupato da un grande impianto fotovoltaico, ad es. un tipico parco da 1 MW con file multiple di pannelli fissi. Supponendo di usare pannelli mono- o policristallini, stimiamo una loro efficienza reale del 10% tenendo conto delle perdite elettriche e del calo di resa nei climi caldi. La potenza del Sole su un piano perpendicolare ai suoi raggi è di circa 1.000 W / mq. Di, conseguenza, il 10% di tale valore dà una potenza massima o nominale di 100 Wp / mq. Poiché la potenza nominale del parco è di 1 MW, lo spazio corrispondente ottenuto dividendo 1 MW (= 106 Wp) per 100 Wp risulta di 10.000 mq, cioè un ettaro. Tenendo conto, però, prima del fattore di riempimento del 45% per evitare ombreggiamenti e poi di una correzione del 15% per tener conto degli spazi per manutenzione, aree non utilizzabili (perché vicine al confine, ombreggiate, etc.), cabina di trasformazione, lo spazio tipico richiesto sale a circa 2 ettari e mezzo. “

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*