Il -falso- postino suona sempre due volte

Il postino suona sempre due volte, scriveva James M.Cain. E il truffatore che un anno fa aveva derubato un’anziana di Sulmona, dopo essersi vestito da postino, deve averlo preso alla lettera.
Il giovane, un trentenne di Napoli, si era presentato alla porta della sua vittima in via Cappuccini con un pacco in mano: un computer che sarebbe stato un ordine del nipote dell’ottantenne. Alla richiesta di soldi, però, l’anziana era riuscita a dargli poco più di cinquanta euro e così il falso postino le aveva chiesto oro e monili per coprire il costo della merce. L’anziana aveva acconsentito senza battere ciglia: una ingenuità, insomma, che aveva spinto il trentenne a raddoppiare la posta. “Signora in verità c’è un altro pacco ancora” aveva detto e sceso in strada era risalito poco dopo con un altro pacco, chiedendo in cambio tutto il portagioielli. Alla fine le due consegne erano costate all’anziana circa diecimila euro di controvalore in gioielli, salvo scoprire a sera, dopo aver interpellato il nipote, che dentro quei pacchi c’era solo del riso.


Quindi la denuncia alla polizia che non si è arresa nella ricerca del truffatore, nonostante non vi fossero telecamere ad aver registrato la consegna del postino.
Sono state le analisi sulla merce e sul biglietto allegato, infatti, ad aver fatto emergere le impronte digitali del responsabile che, ora, è stato denunciato alla procura della Repubblica di Sulmona per truffa aggravata.
Per l’uomo, in realtà, la squadra anticrimine del commissariato di Sulmona aveva chiesto l’arresto, anche perché il falso postino aveva un lungo elenco di precedenti specifici. Misura cautelare che però non è stata accordata: il trentenne a Sulmona tornerà, chissà, in occasione del processo che si dovrà aprire.

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