Il Gastro Black Friday

Il primo appuntamento utile è il 18 dicembre 2024- mi informa compassionevole l’operatore del cup regionale, – ma, se qualcuno disdice, che c’è sempre qualcuno che ci ripensa (o non ci arriva), potrebbe anticipare la data! Deve solo controllare di tanto in tanto, ( un lasso di tempo piccolo a piacere, come i numeri delle dimostrazioni di matematica) se si sia liberato un posto.

Poco più di un anno, in fondo. Se solo fosse un viaggio premio, il concerto della rock band del cuore o l’uscita del sequel della serie appena vista, sarebbe un tempo congruo che, come si dice, l’attesa del piacere non è forse essa stessa…?

Peccato sia una gastroscopia, che, dice il medico, bene togliersi il subbio subito, anche per un eventuale intervento in caso di.

Ma no…, si sperticano in consigli gli amici che già ci sono passati, non ti deprimere, e qui partono con suggerimenti di escamotage creativi per anticipare la data: fatti fare dal medico curante (già, il buon vecchio medico della mutua di sordiana memoria, ridotto a riempire prestampati colorati e a distribuire antibiotici su richiesta dell’assistito) una ricetta rossa, con quel colore che sembra indicare gravità.

Vattelo a fare a Codroipo, se ne esce il figlio di uno zio in seconda che ha risolto in un mese; cercati sennò un parente misericordioso, ce l’avrai si un parente ospedaliero per una spintarella?

O, fra i consigli più gettonati, non star a fare polemiche, risolvi in intra moenia, perifrasi latina che, come ogni volta che se ne usi una, in genere è un eufemismo per un diritto negato, un abuso, un aggiramento della regola, una prepotenza sui simili che attendono in fila.

Letteralmente “dentro le mura”, il metodo evidentemente così sdoganato come opportunità da essere suggerito pure dal cup, è un vezzo nazionale per sostituire il servizio pubblico dovuto ma carente, pagando un fuori busta all’operatore sanitario che, fuori dall’orario di lavoro, arrotonda, ma con quella ragionata percentuale di sconto dovuta (e vedi un pò) al fatto che la prestazione usa la struttura pubblica e non il suo studio privato, dove costerebbe di più.

Nella modalità intra moenia all’interno del raccordo una gastroscopia costa 600 euro, più della pensione minima di una casalinga che si spera non debba mai averne bisogno.

-Lo sapeva?- chiedo al dirigente sanitario regionale, stalkerizzandolo al telefono e che, per tutta risposta, mi asseconda benevolo, come evidentemente è uso fare coi rompiballe e con gli psicopatici, invitandomi a inviare una mail col codice fiscale e la ricetta rigorosamente rossa per vedere cosa si può fare.

Già, cosa si può fare. E dire che questa sarebbe proprio la domanda che dovrebbe porsi non solo il dirigente assillato al telefono ma l’intero paese, così stancamente mortificato verso la china deteriore della debacle.

– E poi – prova a convincermi per togliermisi di torno – se cerca bene lei stesso, vedrà, magari in un posto un pò scomodo ma la troverà a molto meno. Un paziente, pensi, mi ha informato che col black friday di natale vendono pacchetti gastro+colon+biopsia a manco 100 euro –

Non è tanto ammettere ancora una volta il fallimento del servizio pubblico, che da quando ci è venuta la brillante idea di privatizzarlo in aziende a budget ormai ci ha abituato a resoconti da terzo mondo e avventure rocambolesche di abbandoni su barelle a 3 rotelle; no, ad essere inaccettabile è la scorciatoia, il rimedio ad personam, lo sconto per chi può o sa aggirare la regola.

Che ci siano strutture di serie A e serie B, chi può pubblicizzare di vendere prestazioni 20 volte in più del normale ticket e chi può promettere sconti, manco se una diagnosi fosse un materasso, un telefono o un pacco di pasta al discount. Un pò come i tamponi della pandemia, chissà come prima 60 euro, poi 16, ma in qualche farmacia 8, al supermercato a 4, un amico all’estero a 2. 

Senza dire che questo mercimonio indegno non si limita alle analisi diagnostiche, ma si spinge a casi ben più gravi dove a rischio c’è la vita di tanti di noi, o ci sarà, purtroppo, prima o poi.

Il peggio, a volersi incaponire a cercare un peggio, è la mancata reazione strutturata di noi gente-popolo-contribuenti, disabituati ad indignarci come se qualsiasi disservizio sia ormai strutturale al sistema, come se non vi fosse rimedio, come se un dio digitale presso cui nessuno ha accesso ci costringesse ad un’inviolabile graduatoria di attese da purgatorio.

Procediamo così, a lamentele per categorie, ciascuna la sua rivendicazione, che non è mai collettiva ma solo un singolare impedimento da percorso obbligato a cui ciascuno deve trovare il personale escamotage, spesso al limite dell’eticamente giusto. Peccato che la soluzione ad personam non sposti niente, non cambia un granchè, non evolve in nessuna direzione ma ci sbatte tutti prima o poi a tu per tu con l’operatore pubblico che, per tutta risposta alle lagnanze, fa spallucce che -signore mio, anche lui quando esce da lì ne è vittima-, suggerendoci da amico un black friday appena arriva natale.

Antonio Pizzola

10 Commenti su "Il Gastro Black Friday"

  1. Elettra Rinaldi | 5 Dicembre 2023 at 14:18 | Rispondi

    Grazie per questo articolo. Trovo sorprendente che le attività di analisi e l’utilizzo dei macchinari vengano inserite solo in determinati orari e giorni della settimana, dimezzando (o più) le possibilità, a fronte di una richiesta evidentemente insoddisfatta (dato che gli appuntamenti arrivano a 12 mesi se non oltre). Cosa impedisce una turnazione che consenta di utilizzare al meglio delle loro potenzialità macchinari e personale, riconoscendo (s’intende) il dovuto? Mi risulta che in altri Paesi sia comune poter fare un esame diagnostico di sera, o anche di notte – e io personalmente aderirei subito, perchè anche più compatibile con i tempi di lavoro

  2. Elettra, io non ne so nulla di macchinari e doppi turni, mi limito ad osservare, come a mio avviso dovrebbe fare un semplice cittadino, cosa funziona e cosa no. Mi dispiace doverci tornare ma la pandemia è stata sotto questo punto di vista, una pessima esperienza perchè nella paura del virus abbiamo accettato sulla nostra pelle una quantità scandalosa di disservizi, negazione di diritti, isolamenti gli uni dagli altri. E’ evidente che il Potere abbia colto l’occasione per dividerci definitivamente, organizzandoci con un’informazione mirata, in tifoserie opposte, gli uni contro gli altri invece che promuovere la piena collaborazione soprattutto in un momento di crisi globale come quello che abbiamo vissuto. Quante volte si è sentita rispondere mi spiace no sono in smartworking, in qualsiasi ufficio, quante volte hja sentito negare l’ingresso a fianco ai nostri cari indifesi perchè malati dentro una corsia di ospedale dove in questi ultimi 5 anni è accaduto di tutto, e niente di bello. Siamo diventati utenti-consumatori, copminciando a far somigliare la vita reale a quella pessima accozzaglia di avatar che è il mondo virtuale nel quale ci siamo spostati, dove non esistono diritti ma semplicemente offerte commerciali e direttive antidemocratiche

    • Ideologia bieca e cieca | 5 Dicembre 2023 at 18:05 | Rispondi

      Però sa di pandemie. Sa di come si dovrebbero gestire da cosa era giusto fare (dopo) sa sempre cosa ci sta dietro ogni fatto e ogni scelta (dietrologia) sa che ci stanno sempre secondi fini e poteri che li perseguono (complottismo).

      • Io so, diceva Pasolini, senza essere un amministratore pubblico, una spia, un agente segreto, un poliziotto e senza averne prove. Il complottismo, questo neologismo cacofonico e privo di significato, è un’invenzione del sistema mediatico per distinguere, nei momenti in cui serve affermare una verità largamente condivisa, una minoranza critica da isolare tacciandola di ridicolaggine e di terrapiattismo. Non si tratta di sapere come si sarebbe dovuto fare, non spetta a noi cittadini trovare le soluzioni: a noi comuni pedine solo valutare i fatti senza partigianerie, svelarne i paradossi per mostrarne il rovescio e ricercarne ragioni e conseguenze. E’ speculazione politica, niente di più, serve a tenere occupati i nullafacenti come me dalla narrazione noiosa, retorica e becera che ce ne fanno i social, ovvero il mainstream. Ps: mi piace il suo nick name, sembra complottista

        • Ideologia bieca e cieca | 6 Dicembre 2023 at 13:32 | Rispondi

          No il complottismo è l’invenzione di una minoranza che decide senza cognizione senza motivo di norma per ideologie e convinzione proprie senza nessun riscontro di non rispettare le leggi dello stato. Di norme queste persone riconoscono lo stato quando chiedono che gli vengano riconosciuti dei diritti ma lo disconosce quando si tratta di rispettare dei doveri.
          Veramente lei si prende la briga non si capisce sulla base di cosa di dire cosa non andava fatto quindi indirettamente dice cosa avrebbe fatto. Ovviamente sulla base di una disobbedienza a prescindere solo perché non condivideva le ragioni di alcune scelte (ma non so quali si sarebbero dovute prendere) e senza avere cognizione della realtà. Ma si sa gente come lei sa sempre tutto sa sempre la verità quella vera gli scemi sono il gregge quelli che rispettano le decisioni e nel caso specifico rispettano scelte che servivano a salvare vite umane. Ma si sa la vita umana vale solo se ci sono di mezzo guerre e inquinamento e non pandemie, che sono invenzioni del potere. Si sono il complottista del potere cedevole si poteri forti cedevoli alle verità inculcate e al pensiero unico. Mica come altri che credono che gli asini volano ma il potere non vuole che lo sappiano

          • Mi spiace Ideologia bieca e cieca, ma il neologismo “complottismo” è stato attribuito ai tempi della pandemia ai dissenzienti di qualsiasi opinione (di qualsiasi materia siano dissenzienti questa Costituzione gli riconosce legittimità e libera espressione) dai vip delle testate giornalistiche principali e dai rappresentanti delle istituzioni. Cosa si inventi la minoranza, mi spiace, ma in questo Paese nè io nè lei abbiamo prerogative per stabilire siano boiate o osservazioni corrette. Mi spiace non sia d’accordo con le mie critiche al sistema di informazione attraverso i media, in primis i programmi Rai le cui nomine, se lo faccia dire da un complottista, sono politiche, anzi governative. Ce ne faremo una ragione. Solo una domanda: lei è così graniticamente convinto della verità delle maggioranze perchè ha qualche parente, amico o collaterale al governo? Cosa la infastidisce altrimenti cosi tanto di chi disapprova le scelte incriticabili del potere? Teme, esattamente come il potere, che le minoranze dissenzienti e becere possano convincere gli altri delle loro astruserie tanto da diventare maggioritari? Stia tranquillo, stare con la maggioranza aiuta a credere di stare dalla parte della ragione, ma è maggioranza, non deve temere nulla.

  3. Ideologia bieca e cieca | 6 Dicembre 2023 at 15:40 | Rispondi

    La costituzione riconosce sancisce e protegge anche il diritto alla salute che lei giustamente rivendica per sé nel pezzo sopra citato. E per onestà le dico che sottoscrivo. Non sottoscrivo il suo commento circa la pandemia come monenfo di ubriacatura collettiva da parte del potere per asservire le masse. Mi spiace ma la disobbedienza per me legittima diventa illegittima quando mette a rischio la salute la tutela della vita altrui.
    Ha ragione né io né lei abbiamo la verità ma mi consenta un medico (la maggior parte) un virologo (la maggioranza) non di un paese ma del mondo intero ne sanno sicuramente più di lei e di me e non mi sembravano ridurre il Covid a uno strumento di asservimento delle masse neanche rispetto alle decisioni prese, che al momento sembravano essere le uniche. Col senno del poi (di cui son piene le fosse) tante cose possono cambiare, dopo. Ma nel mentre la sua valutazione è un opinione che in certi casi non è legittima perché non si parla di calcio lei non ha competenze al riguardo di pandemie (come non ne ho io) non ha le informazioni necessarie per trarre alcuna conclusione circa le decisioni prese.
    Infine trovo stucchevole che ogni volta che qualcuno contraddice qualche vostra opinione granitica nella sua bieca ideologia spunta l’asservimento o la parentela con il potere. Quando non si hanno argomentazioni contro gli argomenti si fanno illazioni sugli argomentatori. Le risparmio di contraccambiare le sue illazioni facendone su di lei, questione di stile questione di argomenti.
    Io non temo le minoranze anzi le rispetto temo la stupidità di chi pensa di poter sapere tutto di tutto di giudicare tutto e tutti solo con la lente della sua disobbedienza e sua ideologia.
    Per tante cose la seguo e la rispetto per questa mi spiace assolutamente no. E con onestà e franchezza glielo dico ma se per lei è lesa maestà amen. Ma impari che il rispetto lo si deve anche a chi non la pensa come lei, altrimenti la sua professione di rispetto per le minoranze dei diritti e della pace diventano solo slogan utili alle sue proteste e non fatti verso chi dissente da lei, facile pretendere rispetto meno facile darlo

    • Ideologia, questo post è sui disservizi sanitari. Il riferimento sulla pandemia, più che su complottismi che non mi sembra di citare, riguarda solo i prezzi dei tamponi che, come per i prezzi delle diagnostiche, non si capiva perchè non solo costassero cosi tanto ma perchè i prezzi erano diversi da località a località. Io li pagavo 8 euro, in una farmacia romana, lei immagino no. Un amico di Brescia non li trovava a meno di 32. Poi su quanto è avvenuto in questo paese durante i tre anni di pandemia potremmo e credo dovremmo indagare in modo più approfondito, non sugli aspetti sanitari su cui mai ho espresso opinioni che non mi sarei potuto permettere da ignorante, quanto su quelli politici e sociali, su cui se permette, mi sento di poter esprimere liberamente il mio dissenso. Rispetto la sua opinione, lei faccia lo stesso. Disposto a discuterne, ovviamente, in ogni sede. Ah, spesso mi sono ritrovato fra i miei detrattori gente che mi dà del voi, come fa lei. Troppa grazia il plurale maiestatis, basta un banale tu: io non rappresento nessuno nè tantomeno mi sento rappresentato da categorie fissate da altri.

  4. Ideologia bieca e cieca | 6 Dicembre 2023 at 16:47 | Rispondi

    Non mi sembra fosse solo,sui tamponi. Però non mi va di polemizzare oltre misura.
    Indagare e approfondire al di là di come là si pensa è sempre giusto anche per capire e correggere eventuali errori,.
    Lei può esprimere tutto il suo dissenso come legittimamente io il mio

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