Il sabato da Cenerentola per un’ordinanza che non c’è

E’ solo mezzanotte e la piazza è ancora piena di gente quando si spengono le casse del sestiere di Porta Japasseri. Niente più suoni e balli. Una fiumana di giovani si sposta a cercare altra musica. Anche a Bonomini però, da li a poco, l‘arrivo della Municipale mette fine alla festa.
Il resto della serata, di sabato scorso, a Sulmona può essere riassunta come un lamento collettivo su quanto deprimente sia la chiusura delle feste all’ora di Cenerentola.

Questo è quello che è successo sabato scorso, ed è, con molta probabilità, quello che accadrà anche questo fine settimana.
Questo non è un paese per giovani, verrebbe da dire, neanche se c’è la Giostra in città, le bandiere a festa, le tavole nei borghi imbandite.

Il coprifuoco sarebbe dovuto, a detta di capitani e membri dei vari direttivi di borghi e sestieri, ad un’ordinanza, che risalirebbe ad alcuni anni fa e imporrebbe la fine della musica in centro storico alle 24.

In realtà, un’ordinanza non c’e e non c’e mai stata, spiegano dagli uffici comunali. Se si esclude quella risalente all’epoca Federico, ma che si riferiva solo ai locali notturni; ordinanza che fu ben presto superata da una legge nazionale sulle liberalizzazioni degli orari.

“Si tratta piuttosto di una prassi – dichiara Simone Lupi, addetto comunale al rilascio di autorizzazioni per il pubblico spettacolo – a cui borghi e sestieri si sono attenuti da anni”.
“La mezzanotte è sempre stata una consuetudine per le feste in centro storico. Questo non toglie che se vengono presentate richieste per suonare più a lungo, queste non possano essere accolte”.

Basterebbe insomma che i capitani, sfidando l’insonnia degli abitanti del centro storico, facessero richiesta di finire le loro feste ad un orario più tardo. Anche solo un’ora più in là, per fare un po’ più felice il popolo della notte e quello della Giostra.

La questione degli orari, d’altronde, sembra essere anche sull’agenda della giunta comunale che, tuttavia, dovrebbe decidere sulla deroga ad una regola che non c’è. Roba da perderci il sonno.
Fabiola Zaccardelli

1 Commento su "Il sabato da Cenerentola per un’ordinanza che non c’è"

  1. fatti non chiacchiere | 21 Luglio 2017 at 13:22 | Rispondi

    bene,forse e’ il caso di confrontarsi con la realta’..i numeri statistici si dicono che l’economia,commercio,industria,artigianato,turismo,ecc sono fermi,il Sig. Ronci con i suoi studi e riflessioni ci indica anche possibili soluzioni,volendo qualche problema potrebbe trovare risposta,ci vuole coraggio e buona volonta’….una festa non cambia la vita,i problemi rimangono,se poi si pensa che con qualche birra,cicchetto,longdrink,porchetta,panino ecc l’economia decolla….allora meglio Cenerentola,altro che giostra,capitani,bandiere,banchetti.
    oltretutto qualcuno deve pure lavorare,produrre ricchezza,pagare le tasse…..le stesse finanziano la giostra,altrimenti ed in assenza di contributi pubblici non esisterebbe….o no?

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