La “farmacista” delle piante: la lotta biologica di Alessandra Di Francesco

Si potrebbe pensare a lei come una combattente anche se in una lotta particolare per la quale non ci si allena in palestra ma in laboratorio.

Un diverso campo di battaglia dove, con l’occhio puntato al microscopio, Alessandra Di Francesco cerca di sconfiggere in modo naturale i funghi che attaccano piante e frutti in quella che viene definita “lotta biologica”. A difesa del mondo vegetale “da cui dipendono la nostra salute e quella del nostro pianeta” come ricordano le Nazioni Unite che proprio ieri, 12 maggio, hanno scelto come Giornata Internazionale della salute delle piante IDPH.

Una sfida scritta nel destino di una ragazza che a contatto con la natura è nata e cresciuta, nel paese di Introdacqua dove la vegetazione di montagna non descrive solo il territorio ma anche il carattere di chi ci vive, forte e genuino ma pur sempre selvatico. Quello della gente d’Abruzzo, “regione wild – come dice lei stessa – dove impari a conoscere le piante e ti viene spontaneo difenderle”; dalle aggressioni naturali in modo altrettanto naturale per preservarne la salute senza comprometterne la qualità. E’ questa la missione che oggi Alessandra Di Francesco porta avanti nei laboratori dell’Università di Udine città nella quale vive e lavora da oltre due anni e mezzo, dopo una a vita che dal paese abruzzese l’ha portata fin quasi ai confini con la Slovenia. Passando per Perugia dove la trentanovenne ricercatrice si è laureata in Scienze Agrarie e Bologna città nella quale ha conseguito il dottorato in Patologia Vegetale. “Una vera e propria svolta per il mio futuro – racconta Alessandra – perché a Bologna ho capito che la mia strada non era l’archeobotanica di cui mi occupavo prima ma la lotta biologica”.

Una lotta condotta contro i nemici delle piante senza ricorrere alla chimica ma avvalendosi di prodotti naturali, “agrofarmaci biologici invece dei prodotti di sintesi” spiega la Di Francesco che nell’università di Udine insieme al suo team di giovani collaboratori analizza e studia i “microrganismi antagonisti” delle piante. E la loro evoluzione per capire il perché a volte scompaiono per poi ricomparire più aggressivi di prima, “come la tante patologie botaniche diffuse negli anni ’80 poi scomparse e oggi riemerse – continua la Di Francesco – a causa di fattori per lo più ascrivibili al cambiamento climatico”.

Tema al quale la giovane botanica è particolarmente sensibile perché considerata oggi una delle più gravi minacce all’attività e alla produzione agricola. In Abruzzo come in Friuli Venezia Giulia, regione che nell’agricoltura biologica ha deciso di investire per uno sviluppo green delle sue produzioni. A partire da quella dell’uva, una delle coltivazioni più importanti a livello regionale, frutto su cui il team di Alessandra sta lavorando per trasferire il preparato a base di lievito anche su altre specie; un agrofarmaco naturale con cui fare prevenzione perché “è importante intervenire nei frutteti o, se necessario, nelle celle frigorifere per impedire che la frutta raccolta si deteriori, ma sempre con prodotti e metodi naturali”. Argomento caro alle aziende di distribuzione disposte ad investire non poche risorse per garantire che sul bancone dei supermercati arrivi sempre “frutta bella da vedere, intonsa e regolare”. Un obiettivo realizzabile secondo la Di Francesco con una migliore connessione tra il mondo della ricerca e quello delle imprese per la quale la ricercatrice sta già pensando ad una start – up che apra le porte dei laboratori ad altri giovani ricercatori.

Un sogno coltivato con il cuore rivolto anche all’Abruzzo dove sempre più sono i giovani che decidono di dedicarsi all’agricoltura puntando su produzioni biologiche e sostenibili, giovani imprenditori agricoli che “meriterebbero maggiore supporto e aiuti più concreti dalle istituzioni” conclude la ricercatrice abruzzese con il sorriso forte e gentile di una combattente al servizio della natura.

Elisa Pizzoferrato

2 Commenti su "La “farmacista” delle piante: la lotta biologica di Alessandra Di Francesco"

  1. Brava alessa’.
    Sei il top

  2. Complimenti e come al solito questi talenti emigrano mentre in Abruzzo la Regione ha smantellato l’ARSA e ridotto il servizio fitopatologico ad un simulacro

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