La “quarta rivoluzione industriale” parte dall’automotive

Salto in avanti nel settore automotive e l’Abruzzo assume il ruolo di coordinamento. Ad annunciarlo è il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, a seguito della sottoscrizione, avvenuta ieri, di un protocollo d’intesa tra Ministero dello Sviluppo Economico, le Regioni Piemonte, Campania, Abruzzo e la Provincia Autonoma di Trento con FCA e il Centro Ricerche Fiat. Il patto, che prevede investimenti per 150 milioni di euro per lo sviluppo della competitività, è stato un passo obbligato in vista del piano di attività di ricerca e sviluppo incentrato sul veicolo per la mobilità del futuro e la Fabbrica Intelligente, che include anche gli aspetti legati al fine vita nell’ottica di “circular economy”.

“L’Abruzzo è chiamato a recitare un ruolo di coordinamento di tutte le attività di ricerca legate al progetto – ha spiegato Lolli -. È bene chiarire che noi eravamo fuori da questo progetto; in due anni abbiamo portato a termine un lavoro intenso, grazie anche al polo Automotive, che ci ha permesso di rientrare nell’investimento nazionale di FCA. È un successo importante non solo per gli effetti occupazionali ma anche per le prospettive che si aprono e che collocano l’Abruzzo all’interno del perimetro della ricerca FCA con innegabili ricadute positive sull’intero sistema regionale”. In Abruzzo, in particolare, si svilupperà l’aspetto legato alla ricerca e ai processi innovativi grazie ad un finanziamento dei fondi europei su Ricerca e Innovazione.

Saranno quattro le linee di progetto indipendenti che verranno sviluppate nei siti piemontesi di Orbassano e Torino, di Pomigliano d’Arco (Napoli) e di Trento concentrate rispettivamente su: sviluppo di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza dei motori; tecnologie per lo sviluppo di architetture ibride; comunicazione per il veicolo connesso geo-localizzato, mentre la quarta mira ad un processo di sviluppo prodotto e tecnologico totalmente digitalizzato. Un progetto di investimento che, a quanto pare, oltre ad avere ricadute positive sugli stabilimenti direttamente interessati avrà ricadute positive su tutti quelli italiani.

Lo scorso anno la produzione di autoveicoli è aumentata del 9% rispetto all’anno prima che pure si era chiuso in positivo. La produzione esportata all’estero è stata pari al 56%, un 5% in più rispetto al 2015; lo scorso anno, inoltre, sono stati immatricolati in Italia +18,9% di veicoli rispetto all’anno prima. Per le autovetture, il mercato ha superato 1,82 milioni di unità vendute (+16%) mentre i veicoli commerciali hanno registrato un incremento del 51%. A questa produzione si lega la mole di attività su ricerca e sviluppo  in piena sintonia con il Piano Nazionale Industria 4.0 varato dal Governo italiano, rinominata, non si sa ancora se a ragione, “quarta rivoluzione industriale”.

Simona Pace

 

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