La viabilità possibile: un’isola in corso Ovidio

La Tabula Peutingeriana nel 2007 è stata inserita dall’UNESCO nel Registro della Memoria del mondo. Rappresenta l’intero impero romano, le vie consolari che lo innervavano, gli oppida presidi dei territori. Su quella carta compare anche Sulmona lungo la Via Numicia che da Corfinio portava a Benevento. Non è rimasto un granché dell’epoca romana. Le uniche testimonianze tangibili sono i resti della Domus Arianna, riscoperti nel Museo Civico, l’area archeologica di Ercole Curino o quanto si è preferito rinterrare in Largo Salvatore Tommasi.

Ma il castrum romano persiste ancora nei vicoli del centro storico, nella loro organizzazione in un reticolo ortogonale strutturato da un Cardo, Corso Ovidio, e un Decumano, Via De Nino – Via San Cosimo. Quest’ultimo oggi è interrotto dal Palazzo di Giovanni dalle Palle Veneziano che inizialmente prevedeva al piano terra un portico permeabile, oggi murato. Abbiamo fatto un salto nel tardissimo Medioevo, quasi Rinascimento, e la città ha assunto da qualche secolo caratteri medievali. Dapprima si è strutturata in una cinta muraria con sei sestieri omonimi delle rispettive porte di accesso: Salvatoris, Filiamabili, Bonomini, San Panfilo, Japasseri, Manaresca. Successivamente è stato necessario allargare la fortificazione per proteggere i nuovi borghi a Sud (Borghetto, Pacentrano, Sant’Agata e Santa Maria della Tomba) e quelli a Nord (Pinciaro e San Lorenzo) distrutti con il terremoto della Majella. Ogni nuovo rione della città aveva rigorosamente la sua porta di accesso.
Quella era una città di altri tempi, pervenuta nel ‘900 con le stratificazioni dettate da epoche e terremoti successivi, senza però perdere la sua identità, la sua struttura, la sua organizzazione, conservando porte e rioni. In poco più di un secolo è stata quasi decuplicata la sua estensione stravolgendo ogni logica rigorosamente tramandata. Il centro storico però rimane il fiore all’occhiello di una città che conta oltre 20000 abitanti. Nonostante non sia stato pensato per le macchine ci si ostina a mettercele dentro oltre lo stretto necessario, incuranti del rischio che questo comporta per la sicurezza ordinaria, un’ambulanza, straordinaria, un terremoto, e sociale, la percezione della bellezza. Si scatena così l’ennesimo annoso dibattito: pedonalizzazione si, pedonalizzazione no. Ci sarà un motivo per cui non si è mai giunti alla non impossibile quadratura del cerchio?

Una delle principali questioni è la viabilità, regolata da una ZTL che individua delle aree in cui il transito è limitato esclusivamente agli autorizzati in determinate fasce orarie. Rappresenta il segno immateriale del nostro tempo sul centro storico e, pertanto, dovrebbe prendere spunto da una sua accurata lettura ed interpretazione. Purtroppo così non è, figurandosi come un elemento estraneo alla logica con cui è stato costruito. Le tre zone individuate affettano trasversalmente l’abitato costringendo ad inutili passaggi ed attraversamenti su Corso Ovidio e la necessità, in alcuni casi, di richiedere contemporaneamente l’autorizzazione per più zone. Più naturale la logica del restituire a ciascun borgo o sestiere il proprio ingresso e la propria uscita senza attraversare il corso. Contemplando la riorganizzazione di alcuni sensi unici rimarrebbero inalterati gli interessi degli stake-holders: residenti, commercianti, addetti ai lavori potrebbero comunque raggiungere i propri immobili dalle retrovie. L’unica sostanziale differenza è che Corso Ovidio diventerebbe un’unità indipendente dalla quale cominciare a progettare il futuro della Città. Una tale operazione non comporta alcuna spesa onerosa, alcuna opera pubblica, solamente una task force di lavoro d’ufficio per sistemare qualche senso unico, settare il sistema dei varchi elettronici con i relativi pass e spostare qualche segnale stradale. In fin dei conti nell’ultimo anno sull’APU di sperimentazioni ne sono state fatte diverse, tra cambi di orari e adesivi applicati qua e là sui segnali stradali, senza però mai giungere ad un risultato definitivo e soddisfacente.

Valerio Vitucci

22 Commenti su "La viabilità possibile: un’isola in corso Ovidio"

  1. Riprendendo il titolo da un precedente articolo “Pedonalizzazione, se non ora quando”, l’idee e proposte arrivano e fortunatamente non mancano.
    Che aspettiamo a “sperimentare” anche questa circolazione interna? Quale il giudizio atteso dei residenti che lamentano giri tortuosi per avvicinarsi alla loro abitazione? Dai Gestori in proprio di Corso Ovidio quali segnali arriveranno? Ma dal Comune… si muoveranno?

  2. Sono cittadina prima di essere commerciante. Abito nella zona più antica di Sulmona ed ho un negozio su Corso Ovidio. Sono anni che mi batto per avere una città con un centro storico libero dalle auto ma, le nostre richieste non sono mai state ascoltate, se non con qualche timido tentativo. Credo che da parte delle nostre amministrazioni e,anche dei cittadini,non ci sia la consapevolezza della bellezza della nostra città. Delle potenzialità che Sulmona offre.Se ognuno di noi uscendo di casa,la guardasse con gli occhi di un turista o,di uno straniero,se imparasse a curarla come cura la propria abitazione,allora forse Sulmona potrebbe diventare finalmente una perla di cui tutti potremmo essere fieri.Ci vuole più spirito di appartenenza e,sensibilità verso questo bene meraviglioso che appartiene ad ognuno di noi. Mi auguro che da questa tragedia possa finalmente nascere un progetto comune che ci porti a vivere meglio la nostra città.Aspettiamo a questo punto una drastica decisione da parte della nostra amministrazione,ora non hanno più scuse! “se non ora quando” “Sulmona bene comune” “Sulmona pulita è più tua”

  3. Il critico..... | 17 Maggio 2020 at 11:18 | Rispondi

    Se hanno distrutto il centro storico con più saracinesche abbassate che aperte…cosa potrebbe attrarre nel centro storico per il cittadino locale e non ( magari per il turista anche la visione dei tanti monumenti )se non una passeggiata….il commercio come è ora anche chiudendo definitivamente tutto il corso non avrebbe nessun vantaggio…anzi magari quei pochi che si avventurano in centro in auto per fare qualche acquisto , che non sia un gelato o una pizza, non ci verrebbe neanche…

  4. Io metterei le prostitute e i puscher… E corso aperto a doppio senso di circolazione

  5. Che fine ha fatto il parcheggio con annessa scala mobile che porta al centro? Forse lo faranno a Pratola!!!

  6. Parcheggio con scala mobile?
    Io non ci credo, ma raccontano che ce ne fosse uno con ascensore a ridosso della villa comunale…realizzato con i soldi dei soliti fessi… ma l’hanno distrutto per realizzarci un’area camper che verrà utilizzata per una ventina di giorni all’anno.
    Anche quest’area, con annesso barétto, da far gestire a qualche amico sfigato e moroso senza un centesimo in tasca.

    • Complimenti per la fiducia…. I camperisti arrivano da pasqua a ottobre inoltrato, evidentemente lei non se ne accorge, ma chi lavora nel settore sa bene che ritorno economico c’è dietro una struttura simile, parlo di tutta la città… Meglio la discarica pubblica come c’era un tempo.

  7. Complimenti per la fiducia…. I camperisti arrivano da pasqua a ottobre inoltrato, evidentemente lei non se ne accorge, ma chi lavora nel settore sa bene che ritorno economico c’è dietro una struttura simile, parlo di tutta la città… Meglio la discarica pubblica come c’era un tempo.

  8. L’area camper poteva essere progettata in un’altra zona, magari dov’è ubicato il palazzetto dello sport, lì lasciarci il parcheggio con posti per i bus turistici.
    La “discarica” è colpa dell’inciviltà dei cittadini e del Comune che non puliva, tra l’altro non vi erano nemmeno i cestini.
    Se parliamo di “discariche”, te ne segnalo altre due: la villa comunale e il parco del Vella.
    O fai finta di non vederle?

    • Scusa forse non lo ricordi, ma quella un tempo era proprio la discarica di Sulmona

    • Con il senno del poi tutto è possibile fare, ma poi un camperista dall’area del palazzetto dello sport per arrivare in centro e magari fare acquisti come ci dovrebbe venire…. L’area che è stata utilizzata è fornita di ascensore… Più comodo di così…

  9. bene,tante chiacchiere per nulla,basterebbe leggersi qualche reports,analisi,approfondimento,
    studio sull’industria turismo:flussi,destinazioni,preferenze,servizi,esigenze,ecc,ecc istat,banca d’italia,ontit,federturismo,eurostat,enit,regioni,ecc,per comprendere i numeri,soprattutto quale e’ il nostro ” prodotto” e “target di riferimento”,poi decidere le strategie e soprattutto i servizi/esigenze,nessuno escluso,utili allo scopo:convingere il “viaggiatore” a soggiornare nella regione verde e nel borgo piu’ bello d’italia,(sostiene qualcuno)…gli incapaci,incompetenti,amministratori del nulla, raccontano favolose storie di incredibili successi,tutte chiacchiere,purtroppo la realta’ e’: abruzzo ultimo ovunque,dovunque,destinazioni/presenze turistiche comprese,manca la visione completa del prodotto,quale turismo,il mercato di riferimento,strategie adeguate,informazioni certe, infrastrutture,servizi,pianificazioni eventi,percorsi/pacchetti dedicati,culturali,artistici,
    religiosi,naturalistici,enogastronomici,ecoturismo sostenibile,ecc, naturalmente in tempo reale,infrastrutture,prenotazioni,raggiungibilita’/trasporti,ecc,ecc,.basta dare un’occhiata sui siti istituzionali per comprendere i limiti,il ritardo,l’arretratezza,il sottosviluppo culturale/infrastrutturale/tecnologico/produttivo dell’intera filiera “turismo”..gli esempi appena fuori porta:centri storici rigorosamente pedonalizzati,resi attraenti,comodi,belli,
    eccitanti,gaudenti,anche artificialmente ,decorati nei minimi dettagli,salotti dove trascorrere intere giornate in relax,tranquilli,sereni,sicuri nel piacere del turismo lento,
    l’ecoturismo sostenibile,quello che genera il maggior numero di benefici soprattutto economici ,quello vincente,non certo quello dei camperisti,definito “povero” da tutte le statistiche,
    sicuramente idoneo a localita’diverse,adatte a lunghi soggiorni (per generare economia), turisti,non escurzionisti,o no?
    o no?

    • Tutto bello tutto condivisibile, ma nella città dei vecchi e delle menti ferme al 1900 vecchio secolo, addirittura vecchio millennio, come si fa a far cambiare idea ai matusalemme che girano per il nostro piccolo borgo. Qui siamo legati ancora all’età del carbone, nessuno si è accorto che siamo nel 2020.. Molti commercianti, molti cittadini vogliono questo modello dell’antichita’. Per fortuna c’è chi pensa quello che tu proponi, ma fin quando avremo sti vecchi matusa a governare la nostra città tutto ciò non sarà possibile. PS il termine vecchio non è rivolto all’età anagrafica….

    • Paolo Bonolis de noiartri? Ma quanto ti piace l’esercizio della parola? E sopratutto l’ostentazione della stessa. Personalmente i romanzi preferisco acquistarli in edicola e non ritrovarmeli in un commento, lungo, ripetitivo, pretenzioso e a tratti inutile. Sintesi? Logorroico.

  10. A piedi…come facciamo noi Peligni.
    Passeggiano e si godono la città e i locali della zona.
    Poi come scrive Musichiere: “… non certo quello dei camperisti,definito “povero” da tutte le statistiche,“.

  11. Per Musichiere:
    Paolo Bonolis de noiartri? Ma quanto ti piace l’esercizio della parola? E sopratutto l’ostentazione della stessa. Personalmente i romanzi preferisco acquistarli in edicola e non ritrovarmeli in un commento, lungo, ripetitivo, pretenzioso e a tratti inutile. Sintesi? Logorroico.

  12. Concordo appieno con l’idea di pedonalizzazione di corso Ovidio, lasciando l’ingresso al centro storico dalle “retrovie”.

  13. bene,leggere,non e’ un obbligo,nelle Democrazie ognuno e’ libero di acquistare quello che:
    ..cosi’ e’ se vi piace….romanzi fantasiosi inclusi,poi,purtroppo bisogna confrontarsi con la realta’,quella di tutti i giorni, delle problematiche,criticita’,disservizi,ecc,ecc.
    soprattutto con le sciocchezze raccontate dai politicialtroni,loro indicati,tutti amministratori del nulla,naturalmente i Cittadini consapevoli,quelli che si pongono delle domande e cercano le verita’, contrastano le chiacchiere dei ciarlatani,mentre i sudditi tifosi applaudono felici e festanti,il conciso,le poche parole non danno risultati…
    la conferma ,sotto la luce del sole,o no?

  14. Si può provare…pedonalizziamo Corso Ovidio dalla villa a Porta Napoli e tutto il centro storico corrispondente all’abitato dell’antica Sulmo Italica-romama.
    Necessario, però, aumentare i parcheggi di prossimità, realizzandone uno sui terreni di risulta adiacenti alla circonvallazione occidentale, anche a servizio degli abitanti di via Corfinio e adiacenti.
    Questo per limitare i permessi di accesso H 24, che vanificherebbero la ZTL.

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