Le molteplici potenzialità turistiche dell’Abruzzo Interno

Cos’è il turismo esperienziale se non una serie di avventure difficilmente replicabili altrove? Così passeggiando lungo i Prati del Sirente è possibile incontrare la fauna selvatica, in questo caso una volpe per nulla spaventata dalla presenza umana. I tour operator lo chiamano Abruzzo Unknow – sconosciuto – oppure Abruzzo Wild – selvatico – e proprio così sembra essere. Molto è dovuto al proliferare di Parchi nazionali e regionali e di riserve che conservano l’ambiente naturale, certo con tutti i limiti del caso, basti pensare al rapporto conflittuale che spesso questi enti hanno con le popolazioni locali. Eppure è proprio questa ostinata attenzione alla natura che poi crea le potenzialità per fare dell’Abruzzo un’esperienza unica.

In prospettiva – pur con la presunta sottrazione di aree di territorio all’uomo per restituirle alla natura – questa sembra essere la via vincente per ricreare l’ecosistema. Città tutte uguali a loro stesse nelle loro vie delle shopping, località turistiche ognuna fotocopia dell’altra, stanno portando una fetta sempre più larga di persone a cercare nuove esperienze, il turismo esperienziale appunto, che non si sostanzia certo in un pomeriggio passato in un centro commerciale, ma in un’esperienza unica nel suo genere.

In Abruzzo questo tipo di realtà è totalmente destrutturata, nel senso che non esistono ancora, o sono in via di sperimentazione e diffusione, pacchetti che contemplino avventure dove s’intrecciano escursioni a piedi o in bici, gastronomia locale, visite nei borghi ed esperienze a contatto con la natura. La domanda di esperienze autentiche e non standardizzate sta aumentando notevolmente e se si vuole stare al passo con i tempi e sopravvivere in maniera ecologica e sostenibile – come questo tipo di turismo punta a fare – toccherà adeguare l’offerta turistica in questo nostro Abruzzo Interno.

Savino Monterisi

5 Commenti su "Le molteplici potenzialità turistiche dell’Abruzzo Interno"

  1. Molto bello l’articolo,
    la gente infatti deve capire che l’unica cosa che puo salvarci è la vera conservazione, non impedire ma assecondare la rinaturalizzazione delle aree un tempo disboscate per fame… Senza avere bucoliche false idee romantiche di tempi mai esisti come tali, ma che erano determinati dalla mera fame, necessità di sopravvivenza nella miseria più estrema. La soluzione non è dunque ambire a ri-scotennare i terreni, anche quelli più improduttivi, né continuare ad urbanizzare e consumare territorio, né a disboscare e fare le filiere delle biomasse… Ma usare la natura come è. Del resto un bosco in piedi è utilizzabile da tutti in egual misura. Se lo si taglia invece, colui che lo taglia lo sottrae agli altri per un suo beneficio esclusivo…

    • Esperienze di contatto diretto con la natura selvaggia le possiamo cogliere anche qui in città, vedi i cinghiali di Raiano, i lupi nella zona cappuccini di Sulmona!!!
      E questo perchè sono i stessi luoghi abitati dall’uomo che si stanno inselvatichendo.

  2. ahaha vero, ma sono esperienze di contatto non nel migliore dei modi e nel migliore ambiente possibile, cioè quello naturale però 😀

    • Perchè?
      Vi nota differenza fra i prati del Sirente e le “fratte” delle strade cittadine?
      Gli animali, almeno quelli mi confermerà che sono gli stessi? Anzi ve ne sono di peggiorie temibili!!!
      Ma non tutti i mali vengono per nuocere, tant’è che alla segnalata necessità di adeguamento dell’offerta turistica, l’Abruzzo interno sta rispondenddo egregiamente e automaticamente così come bene evidenziato dai tanti articoli su questa testata.
      Siamo all’avanguardia, anche oltre!!!
      🙂

  3. Bene ,il turismo naturalistico, culturale ,ecoturismo e’ il migliore in assoluto,gente colta,
    attenta,rispettosa delle regole,cosciente,responsabile,scrupolosa,superinformata,esigente servizi adeguati,professionali,con notevole capacita’ di spesa,virtuosi che sostengono l’economia locale (ideologia)..ma il Mondo e’ pieno di parchi naturali,l’abruzzo con i suoi parchi,nelle classifiche mondiali,(unicita’ bellezze,attrattori,servizi ecc,)
    non e’ nei primi 50,in quelle nazionali non e’ tra i primi 5…Il conflitto con la popolazione sono le mancate promesse,occupazione,sviluppo,crescita economica,adeguamento,ammodernamento
    strutture,qualita’ servizi con raggiungimento standard nazionali ed europei,ecc, tutte chiacchiere,annunci,spot pubblicitari di amministratori passati e presenti,presidenti,
    direttori,indicati politici impreparati,incapaci,incluncludenti,illuminante:
    la crescita degli arrivi turistici,dove,come quando? non e’ dato sapere,meglio non si sa…hanno pensato : natura selvaggia,volpe,lupo.orso,torrenti,lago e lu travocche…..
    maiellando, arrivano milioni di turisti,basta dare un sguardo al abruzzoturismo.it per comprendere i limiti, l’arretratezza,pochezza,insufficienza,al confronto con trentino,valle d’aosta,sardegna..facciamo ridere,evitando la comparazione con svizzera,stati uniti,
    spagna,norvegia,gran bretagna ecc,ecc dunque? Un inganno lungo un vita,ciatroni che raccontano imprese gloriose del nulla,questo e’ il problema.. con il Turismo,vero serio, non quello delle proloco,sagre paesane,festival del nulla,feste patronali,giostre,bolle,escurzionisti
    del fuori porta e chi piu’ ne ha ne metta(siamo ultimi in tutte le classifiche turistiche comprese) si cresce anche a due cifre,basta controllare i numeri delle statistiche world tourism organization,quindi? Mai un’incarico,mai uno studio,approfondimento,analisi,confronto
    ,ecc con persone,semplici cittadini che si sono distinti per le idee,piani ,strategie innovative vincenti,meritevoli per i brillanti risultati,riconosciute eccellenze,inclusi imprenditori,studiosi,sapienti,specialisti della disciplina,ecc,ecc questa e’ la realta’,poi ad annunci..l’abruzzo vola oltre,anzi vola,vola lu pavone,o no?

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