Ludopatia, tutti i numeri della “droga” nel Centro Abruzzo

Su slot machine e giocate, dopo le cifre da capogiro di Sulmona che hanno fatto preoccupare il consigliere Andrea Ramunno, pronto ad intraprendere azioni per limitare il “danno”, quelle di Pratola Peligna non sono da meno con 1333 euro di spesa procapite nella ludopatia da “macchinette” rispetto ad un reddito pari a 15.181 euro. Dei mille euro e passa 760 sono dirottati sulle videolottery (o Vlt) che accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte; 573 euro a testa nelle cosiddette “New Slot” che  accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie, per un totale di 10.07 milioni di euro di giocate di cui 4.3milioni sulle Awp, 5.7milioni su Vlt. A pratola sono 93 gli apparecchi in totale (74 Awp e 19 Vlt), 12.3 apparecchi ogni mille abitanti

Il report L’Italia delle Slot, nel fare una analisi su tutti i comuni italiani, ha promosso anche una votazione, da 1 a 5, per stabilire quali sono i comuni virtuosi e quali non lo sono. Per Pratola il voto è davvero insufficiente, un misero 1 anche se ad approfondire l’analisi si nota che c’è stato un calo rispetto alle giocate del 2015 del -4.9%; mantenendo questi come anni di riferimento, inoltre, da una parte c’è stato un calo di -17.4 degli apparecchi Vlt, dall’altro un aumento degli Awp, quelli più alla portata.

Se a Pratola diminuisce, seppur di poco, il vizio del gioco a Sulmona aumenta, ben +9.7% rispetto al 2015 con un aumento di 6.6% di apparecchi Awp. Nel 2015 la media delle giocate pro-capite è di 836.8 euro arrivata nel 2016 a 922 euro (492 euro per Awp e 430 Vlt) per un totale di 22.55milioni di euro di giocate nel 2016 (12 milioni in Awp, 10.5 milioni in Vlt) per 232 apparecchi in totale per buona parte Awp, ben 211, e solo 21 Vlt; 9.5 apparecchi ogni mille abitanti.

Il meccanismo curioso di L’Italia delle Slot non lascia fuori nemmeno i paesi più piccoli e spostandoci verso la Valle Subequana nel suo centro più importante, Castelvecchio Subequo, le cose non cambiano molto: 943 euro è la giocata pro-capite per un totale di 903.39mila euro attraverso le sole 11 Awp perchè non sono presenti Vlt, a trarre la percentuale ci sono 11.5 slot ogni mille abitanti. Le giocate sono aumentate del 21.2% rispetto al 2015 (759.3 euro), ma c’è stata una riduzione degli apparecchi del 21.4%.

Verso l’Alto Sangro, a Roccaraso, le giocate annue pro-capite sono addirittura di 2978euro (830 euro in Awp e 2149 euro in Vlt) per un totale di 4.85 milioni di euro di giocate nei 42 apparecchi presenti in città, 25.8 ogni mille abitanti, segnando un aumento rispetto al 2015 di 12.4%. Anche se è probabile che l’impennata del centro montano dipenda molto anche dalla presenza di turisti. Non scherza Castel di Sangro con 1641 euro di giocate a persona in media nel 2016, 10.89 milioni di euro totali per 78 apparecchi presenti sul suolo comunale.

Ed infine verso l’Alta Val Pescara, Popoli è tra le città più importanti del Centro abruzzo ad avere due ciliegine su cinque, rispetto alle altre menzionate che ne hanno conquistata solo una, molto lontane dal diventare virtuose insomma. A Popoli, dunque, la media di giocata a persona è di 705 euro nel 2016, 3.61milioni totali per 50 apparecchi, 9.8 ogni mille abitanti. Qui le giocate sono diminuite, rispetto all’anno prima, del 18%, così come anche il numero di apparecchi nei locali.

Ampliando il discorso su territorio nazionale, da quanto riporta l’agenzia delle dogane e dei monopoli, nel 2016 la “spesa” sul gioco legale è stata di 19 miliardi di euro, l’1% del Pil. La spesa si ottiene dalla raccolta meno le vincite dove la raccolta ammonta a 96miliardi, le vincite a 77 miliardi e la spesa rappresenta così la perdita. Nel settore delle videolottery l’agenzia ha calcolato che il tasso di vincita è dell’88% che diventa 70% per le new slot.

Simona Pace

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