
Al capo turno è stato contestato di aver ceduto il suo badge per consentire ad un lavoratore interinale, formato appositamente, di sbloccare una macchina per produrre traverse per la Stelvio, la nuova auto dell’Alfa Romeo. Due di questi pezzi sarebbero arrivati allo stabilimento di Cassino senza le dovute staffe: “Una danno da 50 euro – continua l’uomo – che può succedere a chiunque. L’operaio si è assunta tutta la responsabilità dell’errore, ma l’azienda non ne ha voluto sapere. C’è da dire che l’operaio doveva fare quel lavoro e per quel lavoro era stato formato, io gli ho dato il mio badge perché il suo non era ancora pronto e per evitare rallentamenti nella produzione”.
“Questi sono gli effetti del contratto voluto da Marchionne (il Ccsl, ndr) – denuncia Pietro Campanella della Fiom, l’unico sindacato a non aver firmato – ma la situazione alla Magneti Marelli è grave e pesante: turni massacranti secondo il principio pezzi a tutti i costi e scarto zero. Un carico di lavoro che va in deroga a tutte le norme, con decine e decine di lettere di contestazioni per le cose più banali. Ci apprestiamo a proclamare uno sciopero: così non può andare avanti”.
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