Magneti Marelli: temi caldi, protesta al freddo

Termosifoni spenti alla Magneti Marelli venerdì scorso all’inizio dell’assemblea del turno di notte, un inconveniente che ha causato il ritardo di mezz’ora nell’avvio dell’assemblea che per la prima volta, dopo tanto tempo, si svolgeva in maniera unitaria. “Non vogliamo pensare che sia stata una provocazione” avvertono le Rsa di Fiom-Cgil, anche se, in verità, il “risparmio energetico”, sulla pelle di chi è nello stabilimento, è un disagio che si verifica a cadenze più o meno regolari: “Sul primo turno del lunedì e sul terzo turno del sabato e della domenica – lamentano i sindacati – quando il caldaista viene, inspiegabilmente, lasciato a casa in cassa integrazione. Si risparmia sulla salute dei lavoratori”.

Riavviata la caldaia, quindi, venerdì scorso i lavoratori hanno potuto finalmente confrontarsi sui temi sindacali più caldi – almeno quelli – tornando in particolare ad evidenziare il malumore che l’uso improprio della cassa sta provocando ai lavoratori a 18 e 20 turni. Turnazione, spiegano i lavoratori, che l’azienda non ha alcuna intenzione di rivedere e cambiare.

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