Mancano le medicine, torna il “farmacista artigiano”

Brufen, Moment, Neurofen e ancora antidepressivi e persino l’Aspirina: è una carenza generalizzata quella che si sta verificando nelle 477 farmacie abruzzesi, così come nel resto del Paese. I farmaci non si trovano più sul mercato, specie quelli che vengono utilizzati per curare il Covid, anche se non è la pandemia ad aver causato il problema.

L’aumento dei prezzi per il confezionamento e per la materia prima, la difficoltà nel reperire i principi attivi, hanno infatti fatto crollare la produzione e distribuzione dei farmaci in Italia ed ora sui banconi si fa fatica a dare risposte e strumenti per affrontare l’inverno ormai alle porte.

“Molti farmacisti stanno sopperendo al problema facendo loro le preparazioni dove possibile – spiega Giorgio Leone, vice presidente provinciale dell’Ordine dei farmacisti – ovviamente chi ha un laboratorio e può farlo. Quello che raccomandiamo ai cittadini è di non farsi prendere dal panico e di non fare incetta di medicinali che devono essere a disposizione di chi ne ha davvero bisogno”.

Sarebbero circa duemila i farmaci mancanti in Abruzzo, solo in parte compensabili con l’artigianato vecchia maniera dei “farmacisti-alchimisti”, tornati ad essere ora non solo un “bancomat” del farmaco, ma anche consiglieri e artigiani della cura.

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