Manganellate a Pisa, la Dirigente sulmonese del Reparto Mobile di Polizia trasferita a Pescara

E’ la sulmonese Silvia Conti la prima a pagare il conto per i fatti di Pisa, dove gli studenti di un corteo Pro Palestina sono stati caricati dagli agenti della Polizia si Stato. La Dirigente del Reparto mobile della polizia di Firenze (che fornisce agenti alla Questura di Pisa per la gestione dell’ordine pubblico) è stata trasferita dal servizio. Un avvicendamento che arriva a sette giorni dalle manganellate che il cordone di agenti di Polizia ha scatenato contro i manifestanti del corteo pro Palestina, all’ingresso di piazza dei Cavalieri.

Conti, in realtà, non ha avuto ruoli operativi nella gestione dell’ordine pubblico. La sulmonese ha disposto l’invio delle squadre di agenti richieste dalla Questura di Pisa così come da quella di Firenze, e nulla più. Insomma, non è lei ad aver dato il via alla carica contro i manifestanti che ha causato 13 feriti. La sulmonese sarebbe così il capro espiatorio della vicenda. L’avvicendamento, secondo quanto fanno sapere fonti della sicurezza, era già programmato da prima della manifestazione di Pisa in cui si sono verificati gli scontri.

Lo scorso autunno Conti aveva fatto richiesta di trasferimento da Firenze, città nella quale opera da 3 anni. Un trasferimento che, guarda caso, arriva ad una settimana esatta dalla vicenda pisana. Per Conti ora l’attende l’incarico di direzione della Sezione Anticrimine della Questura di Pescara.

Domattina, alle 11:00, è prevista una seconda informativa da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in aula a Montecitorio dopo quella al Consiglio dei ministri sulle indagini per i fatti di Pisa e Firenze. Intanto gli investigatori sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. In primo luogo è da accertare come sia stato impartito l’ordine di contrastare gli studenti nel vicolo e se ci siano stati eccessi nell’eseguirlo da parte di alcuni poliziotti che hanno continuato a inseguire i ragazzi nonostante si fossero già ritirati.

9 Commenti su "Manganellate a Pisa, la Dirigente sulmonese del Reparto Mobile di Polizia trasferita a Pescara"

  1. Riccardo quor di leone | 28 Febbraio 2024 at 17:55 | Rispondi

    In pratica è stata promossa !

  2. Gianluuca Lavalle | 28 Febbraio 2024 at 18:48 | Rispondi

    Certo è una coincidenza singolare, che potrebbe far pensare, come afferma la Redazione, al classico promoveatur ut amoveatur.
    Considerato però che aveva già da tempo richiesto il trasferimento e non ha avuto ruolo operativo nella vicenda, sarebbe utile avere qualche altro elemento in proposito.
    Magari nei prossimi giorni un aggiornamento sul punto farebbe comodo.
    Ringrazio fin d’ora la Redazione se vorrà pubblicare un seguito.

  3. Anna Maria Coppa | 28 Febbraio 2024 at 19:27 | Rispondi

    La mia cara alunna.
    Liceo classico di tanti anni fa
    Stupenda la mamma,la cara Anna.

  4. Guardate che non è stata rimossa, è stata premiata direi visto che: è abruzzese ed è tornata in Abruzzo, era dirigente del reparto mobile mentre ora dirigerà l’ anticrimine. È tutto scritto nell’ articolo, basta leggere…

    • io direi che forse è raccomandata! fa domanda di avvicinamento (non so quanti anni di servizio) e poi la trasferiscono…
      una ‘punizione’ si vede con un trasferimento a Cagliari, a Bari, a Trento ecc ecc

  5. Comprensione del testo | 28 Febbraio 2024 at 22:15 | Rispondi

    Saper leggere ma soprattutto capire….

  6. MO DEVE VENIRE A TURBARE LA PACE IN ABRUZZO? NON VOGLIAMO I VIOLENTI FACINOROSI ESTREMISTI ED ESALTATI NELLA FORZE DELL’ORDINE TALI SOGGETTI DOVREBBERO ESSERE INTERNATI PER IL BENE DELLA SOCIETà

    • Sei proprio CACCO!
      Dall’articolo si evince che la Dirigente non è la responsabile dell’intervento sul campo. E comunque, le regole, in un paese democratico, andrebbero sempre rispettate, anche di forza. Oppure preferisci che i centri sociali distruggano auto e vetrine, aggrediscano impunemente le forze dell’ordine, ….

      • COMMENTO DEPROLEVORE COME IL FASCIO CHE SEI A PIAZZALE LORETO DOVRESTI FARE UN COMIZIO INVECE DI PENSARE ALLE CACATE CHE ANDASSERO AD ARRESTARE I LADRI POLITICI IMPRENDITORI AVVOLTOI MAFIOSI FACCENDIERI NARCOTRAFFICANTI E NO ROVINARE LA VITA A CHI CON LE PROPRIE TASSE GLI PAGA LO STIPENDIO A STI MANTENUTI

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