Morta per legionella: le caldaie cambiate e la manutenzione non fatta, i dubbi dell’Ater

Il presidente dell’Ater, Isidoro Isidori, esclude responsabilità dell’azienda, ma il fatto che si siano verificati due casi in due mesi nello stesso stabile lascia pensare ad una possibile correlazione. In entrambi i casi, poi, le due inquiline rimaste infettate dalla legionella avevano avuto da parte dell’Ater la sostituzione della caldaia: un altro elemento in comune, oltre allo stato di salute compromesso che, come spiegato già dalla Asl, è determinante perché il bacillo abbia effetti e produca malattia.

Sulla morte di Luciana Pantaleo, la 64enne di Sulmona deceduta all’Umberto I° l’altra sera per un’infezione di legionella, seppure la procura di Sulmona non abbia ritenuto di dover eseguire l’autopsia, restano ancora molti interrogativi irrisolti.

“Le condutture dei due appartamenti sono dirette e non comuni – spiega Isidori che ieri mattina si è recato personalmente in via XXV aprile – di conseguenza se la legionella si è annidata nelle tubature, questo è dovuto ad una cattiva manutenzione dei singoli: calcare nei rubinetti, mancata pulizia, assenza di uno shock termico che sarebbe buona abitudine fare ogni volta che una casa resta chiusa a lungo. E non è un caso che in entrambi i casi verificatisi a Sulmona, le inquiline siano state assenti a lungo da casa”.

Le precauzioni, però, non sono mai poche: per questo l’Ater si è detta disposta a fare una sanificazione e pulizia porta a porta “anche se non ci compete – aggiunge il presidente Isidori – perché la manutenzione ordinaria dei singoli impianti è a carico degli affittuari”.

Domani un tecnico incaricato dall’Ater si recherà in via XXV aprile per verificare e programmare eventuali interventi casa per casa: un modo per rassicurare i condomini a cui è stato rivolto l’invito a fare più manutenzione negli appartamenti.

“Stiamo investendo molto sui quattrocento appartamenti che possediamo – continua Isidori – proprio in via XXV aprile partiranno presto i lavori del bonus 110 e stiamo aspettando risposte dal governo sulla possibilità di applicarlo anche nelle palazzine di via Angeletti. Noi però non possiamo occuparci della manutenzione dei singoli impianti, mentre in quelli ad uso comune i controlli sono regolari. Ovviamente di fronte ad un dramma come quello accaduto a Sulmona, restiamo costernati e cercheremo di fare uno sforzo in più”.

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