Palle e birilli


Sarà una consultazione elettorale, quella di domenica prossima, che va al di là dei municipi coinvolti. Dal risultato delle urne, infatti, si capirà se il progetto politico di Andrea Gerosolimo avrà la forza per imporsi nello scacchiere regionale ovvero nei complessi puzzle da comporre in vista delle ormai imminenti elezioni nazionali. Gerosolimo, insomma, si gioca la candidatura a Roma e molto dipenderà dai muscoli che saprà mostrare domenica. La partita, più che a Pratola, dove l’assessore spera di infilare con la Tomassilli il terzo anello (dopo la Casini a Sulmona e la Scoccia a Prezza), si gioca in verità tutta ad Avezzano, perché una eventuale vittoria del suo candidato nel capoluogo marsicano sancirebbe la definitiva promozione del suo movimento civico, infilatosi furbescamente tra le macerie dei partiti e le assenze dei Cinquestelle, nello scacchiere che conta. Anche se la nuova legge elettorale potrebbe doverlo costringere ad ampliare i suoi orizzonti ben oltre la provincia, l’assessore è uno che ama le sfide, soprattutto quelle elettorali. La ricerca del consenso, dalle urne ai media, è per lui una divertente ossessione. E spesso ci azzecca a mettere insieme birilli e palle. Fatto lo strike, però, non sempre la partita è vinta: dopo lo champagne e le braccia al cielo, infatti, occorre misurarsi con il governo, con la vita reale, insomma. Ecco perché nelle ultime settimane il Comune di Sulmona, per lui un simbolo, è stato sostanzialmente commissariato: funzionari regionali in ogni ufficio di palazzo San Francesco e un tutoraggio continuo su ogni questione amministrativa. A distanza di un anno dalla sua elezione, d’altronde, il sindaco Annamaria Casini ha perso completamente il controllo: la macchina amministrativa bloccata, le risposte che non arrivano, gli annunci e le promesse che restano tali e persino la cultura, di cui ha gelosamente conservato la delega, è stata finora solo una deludente illusione. Il peggio, probabilmente, per lei deve ancora venire: l’aria che si respira a palazzo San Francesco è pesantissima e sembrano imminenti eccellenti fughe nei vertici dirigenziali. Siamo insomma al punto di partenza, quello che portò lo scorso anno a nuove elezioni e alla caduta di Ranalli. E sulla sponda del fiume c’è sempre l’amico-nemico ad aspettare: pronto per entrare in maggioranza e poi rovesciarla.

5 Commenti su "Palle e birilli"

  1. Una lettura classica e vetusta, sempre senza speranza e distruttiva, che nega in nuce ogni possibile autonomia, creatività, di chi é stata eletta dai cittadini. E per fare questo ci voleva l’ennesima testata giornalistica? Sulmona é una cittadina dalle centinaia di associazioni e quasi di centinaia di testate editoriali e giornalisti. In conclusione facendo un calcolo semplicissimo ogni condominio si può dire ha la sua associazione e il suo “addetto stampa”. Peccato che non abbia una classe dirigente. Forse tutti troppo impegnati a pensare al Pulitzer de casa nostra.

  2. Gentile Franze, nel nostro “condominio” ci sono già, a distanza di appena due mesi, 2500 utenti unici che ci seguono quotidianamente e che ci fanno sentire la loro vicinanza anche con messaggi privati nei quali ci incoraggiano a fare questo giornalismo. il Germe nasce anche e soprattutto per loro, le altre motivazioni le troverà nel primo editoriale del Ruglio (Un nuovo Germe) che troverà nell’archivio, sempre che lei non sia troppo “vetusto” per saperlo consultare. In quanto alla sua critica, come tutte le altre è ben accetta, ma sarebbe utile argomentarla nel merito, altrimenti si rischia che la sua sia solo un’altra voce confusa in un condominio, il suo, pure poco frequentato.

  3. In effetti in quanto a creatività l’eletta ha fatto registrare grandi performance con tutte le boiate dette in un anno

  4. Nuove elezioni a Sulmona fra 3…2…1…

  5. bene,qui non si tratta di vetustita’,di testata giornalistica…esistono” reporter ” che rispettano il codice etico del giornalista,raccontano fatti,realta’..piu’ veritiere possibile..quella e quelli in questione sono pungenti,motivo delle critiche? Forse si preferiscono i quaquaraqua’,quelli che fanno da grancassa ai politicialtroniladroni nelle conferenze,che raccontano banalita’,disinformano i Cittadini, per i ritorni in termini di vanita’ personale,professionale e soprattutto del contributo pubblico…concesso al “comunicato” compiacente…gli esempi nella Valle sono tanti,numerose le “testate” ed “associazioni” di note benevoli,poche,pochissime le vosi fuori dal coro,
    quelli con la schiena dritta,o meglio gli uomini…poi i p.nculo un’esercito,quaquaraqua’… Sciascia,non Ovidio.

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