L’esame inizia domani e durerà tre giorni: una prima tappa di un percorso molto lungo che prevede altre due specifiche valutazioni e che alla fine, è l’auspicio, possa certificare il Parco regionale Sirente-Velino con la carta europea del turismo sostenibile (Cets).
La prof è Monica Herrera Pavia, certificatrice Europarc, che da domani e fino a venerdì incontrerà amministratori e studiosi del Parco per valutare la coerenza e la rispondenza tra quanto emerso dalla documentazione consegnata e la realtà del territorio.
Il dossier in validazione comprende tutta una serie di azioni da mettere in campo, attraverso la sinergia tra pubblico e privato e una serie di disciplinari che vanno a determinare le attività scelte attraverso il confronto con il territorio. Se da una parte, quella dell’Altopiano delle Rocche, è emersa l’indicazione di una integrazione tra le attività sciistiche e le altre attività turistiche, da parte della Valle dell’Aterno-Subequana si è puntato maggiormente su infrastrutture e servizi.
La prima fase, quella in atto, è legata quindi alla certificazione del Parco e dei suoi territori; dura cinque anni e va rinnovata. La seconda fase invece riguarda la certificazione degli operatori del territorio. Infine la terza fase, è quella in cui ci sarà la commercializzazione dei pacchetti turistici con le offerte degli operatori già certificati.
Fase, quest’ultima, che dovrebbe garantire al Parco Sirente-Velino un circuito internazionale per accrescere i flussi turistici specializzati.
“L’azione di coordinamento tra Ente Parco e operatori, che si realizzerà attraverso la Carta, sarà utile a mettere a sistema i valori ed i punti di forza di tutto il territorio nel suo complesso – commenta Francesco D’Amore, presidente del Parco -, innovando il modello di gestione del turismo, rendendolo multi-stagionale e costruendo sinergie sia all’interno del proprio territorio con soggetti turisticamente maturi”
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