Tant’è che Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo (che sarà il capogruppo) e Fabio Ranalli, non tornano indietro sulla decisione di investire il prefetto sullo sgarbo istituzionale fatto dalla presidente del consiglio Katia Di Marzio e resta in piedi anche l’ipotesi di una sfiducia. “La presidenza del consiglio non ha e non aveva alcun titolo ad esprimersi sulla costituzione del gruppo Pd – spiegano i consiglieri – tant’è che abbiamo riproposto la richiesta ribadendo di non condividere il diniego fatto nell’ultima seduta”.


Un circolo che vuole mostrare i muscoli, insomma, forte dei suoi 300 iscritti: “Domani riuniamo i circoli territoriali – spiegano – e venerdì l’assemblea provinciale a Sulmona. Alla luce dei nuovi collegi elettorali, chiederemo che il candidato per l’uninominale sia di questo territorio”.
Poi l’affondo all’amministrazione Casini: “Un raggruppamento civico che ha fallito del tutto, incapace di garantire una gestione tecnico-amministrativa della città che è poi quello di cui il civismo si vantava – continuano i vertici del Pd locale – l’elenco dei fallimenti è lungo: dai cantieri delle scuole fermi, alla vicenda dei Musp, fino alle cooperative: una sciatteria politica che sarà presto travolta”.
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