Pescara-Roma, alta velocità rimandata. Nell’immediato opere di velocizzazione

In un auditorium diocesano pieno all’inverosimile si è tenuta la conferenza “Un treno da non perdere” incentrata sulla linea ferroviaria Pescara-Roma. Introdotta dal presidente dell’Ars, Franco Iezzi che citando De Gasperi ha chiesto alla politica di comportarsi pensando alle prossime generazioni e in questa circostanza rivitalizzando la vetusta rete ferroviaria, ha lasciato poi spazio al presidente della Fondazione Censis Giuseppe De Rita che ha tenuto una vera e propria lezione sulla storia dello sviluppo italiano dal dopoguerra ad oggi.

“C’è spazio per quest’opera – ha spiegato De Rita – perché oggi Roma ha bisogno di una sua area vasta commerciale e finanziaria di riferimento, senza la quale la città è destinata a perire di turismo fatto di bed and breakfast e ristorazione e di burocrazia”. Ovviamente su quest’asse non basta il solo collegamento ferroviario, ma servirà un piano di opere pubbliche vasto che possa sviluppare il tessuto economico e sociale.

Luigi Giampaolino dell’Istituto Grandi Infrastrutture ha sottolineato come i fondi potrebbero andare a trovarsi in quell’immensa mole di finanziamenti che sono i fondi strutturali UE, stimati in 335 miliardi di euro, serve però a suo avviso uno snellimento delle procedure burocratiche. Dello stesso avviso è il sulmonese Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi che spiega che spesso in Italia le opere pubbliche hanno tempi biblici.

Entrando più nello specifico Gentile ha spiegato che essendo la Pescara-Roma una direttrice ferroviaria strategica per lo Stato, ha un suo finanziamento grazie ad un accordo di programma fra Rfi e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il valore di ben 1.9 miliardi di euro, di cui 300 milioni già finanziati.Nel progetto, che vede sostanzialmente la velocizzazione del tratto Roma-Avezzano e l’aumento della frequenze dei treni sulla Sulmona-Pescara, ci sono 600 milioni di opere prioritarie.

Gentile esclude almeno per il momento “un’alta velocità” tout court sulla Roma-Pescara, ma disegna un mix di interventi fatto di doppi binari, eliminazione dei passaggi a livello, raddoppi selettivi per gli incroci dinamici e altre sofisticate tecnologie che farebbero scendere i tempi di percorrenza sulla tratta fino a 2 ore e 30 con fermate a Chieti, Sulmona ed Avezzano – con la tratta Sulmona Roma stimata in 1 ora e 48 minuti. Gli interventi sulla Sulmona Pescara invece potrebbero far scendere i tempi di percorrenza fino a 45 minuti, non escludendo ulteriori riduzioni di tempo grazie ad accorgimenti più oculati.

I sindaci di Sulmona e Pescara, intervenuti prima della chiusura della conferenza, hanno ribadito il loro favore all’opera, Annamaria Casini ha detto “Siamo pronti” mentre il collega Carlo Masci ha dichiarato “Dopo tante parole, finalmente sento parlare di progetti”. Il presidente della Regione Marco Marsilio che ha chiuso i lavori, benedice l’opera, ricordando come la capitale oggi sia satura di popolazione e questo spingerà le persone verso l’Abruzzo se i collegamenti saranno all’altezza. Marsilio chiede infine agli abruzzesi di non guardare al proprio campanile, ma di puntare ai benefici potenziali che potrebbero arrivare per la nostra Regione.

Savino Monterisi

2 Commenti su "Pescara-Roma, alta velocità rimandata. Nell’immediato opere di velocizzazione"

  1. Claudio Di Rocco | 28 Settembre 2019 at 11:58 | Rispondi

    Se è vero che la TAV non si farà e verranno raddoppiati binari nelle tratte critiche Ok. Sulmona deve rimanere crocevia fondamentale della linea Pescara-Roma. Niente “bretelle” camuffate per escluderci dal collegamento ferroviario che rappresenta la sopravvivenza per il territorio peligno.

  2. Ferroviere in 1 87 | 28 Settembre 2019 at 14:58 | Rispondi

    Infatti, la bretella non andrebbe fatta, in quanto, l’opera di velocizzazione, potrebbe anche essere una variante di tracciato più lineare rispetto a come è ora nel tratto Pratola-Sulmona. Nel nostro piccolo, avere un raddoppio tra Popoli e Bugnara porterebbe un notevole beneficio all’intera linea. Li’ dove la linea presenta tratti critici e faccio l’esempio di Sambuceto, dove praticamente taglia in due il centro abitato, si potrebbe procedere a far passare in binari nel sottosuolo, così da evitare passaggi a livello ed aumentando la velocità dei convogli, così come già fatto nella area romana.

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