Poliziotti infedeli, estate senza distintivo: il Riesame fissa a settembre il ricorso

Resteranno senza distintivo almeno fino al 7 settembre, perché il tribunale del Riesame ha fissato a dopo la calura estiva la discussione sul ricorso presentato dai dieci poliziotti della stradale di Pratola Peligna che il 18 luglio scorso sono stati sospesi dal Gip del tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, su richiesta del procuratore della Repubblica Stefano Iafolla.

I trentatré giorni di attesa, tra l’interrogatorio e la decisione del Gip, insomma, sono stati bilanciati dal Riesame su cui gli indagati sospesi contavano per un possibile reintegro entro la metà di agosto.

Così non sarà e d’altronde l’eventuale rientro in servizio, difficilmente potrà essere compatibile con il rientro nella caserma di Pratola Peligna, dove il clima non è certo dei migliori, visto che a portare avanti l’indagine per tre anni, sono stati gli stessi colleghi con i quali gli indagati dividono turni e uffici.

Il ricorso presentato contro l’interdittiva muove sostanzialmente dalla mancanza di attualità della misura: i fatti contestati risalgono infatti a qualche anno fa e, sostengono i legali degli indagati, la sospensione dal lavoro non avrebbe il carattere di urgenza e le motivazioni per giustificare la reiterazione del reato.

Un’eccezione che però il Gip De Marco ha smontato motivando nella misura interdittiva (che varia dagli otto ai dodici mesi) “che l’ostinata propensione degli indagati ad anteporre il soddisfacimento di interessi personalistici… costituiscono elementi tali da non consentire di escludere la possibilità che gli stessi si trovino in condizioni di replicare, anche in frangenti lavorativi diversi, reati omogenei a quelli loro contestati”. Secondo il giudice l’attualità del delitto non è legata necessariamente all’imminenza: insomma il profilo dei sospesi è tale da non poter escludere la reiterazione del reato, anche a distanza di anni.

Le accuse mosse ai poliziotti infedeli, diciannove in tutto quelli indagati, contemplano a vario titolo quella di peculato, truffa ai danni dello Stato, falso, omissione di soccorso e di atti d’ufficio, furto, interruzione di pubblico servizio. In sostanza negli oltre settecento capi d’imputazione, costruiti in tre anni di appostamenti, intercettazioni e rilevamenti Gps, i poliziotti si sarebbero sistematicamente imboscati durante le ore di servizio per dedicarsi ai propri affari personali, utilizzando l’auto di servizio, dormendo durante le ore di pattugliamento, falsificando gli orari di servizio, rifiutandosi di soccorrere auto in panne o colleghi che avevano chiesto supporto e, per quattro di loro, persino di aver rubato in un autogrill caramelle e mascherine, nascondendoli sotto la divisa.

14 Commenti su "Poliziotti infedeli, estate senza distintivo: il Riesame fissa a settembre il ricorso"

  1. se verranno accertati i fatti, per la tutela dell’interesse pubblico e della collettività , non credo sia possibile reintegrarli nelle forze dell’ordine. oltre la punibilità di un comportamento esiste anche l’opportunità dello stesso.

  2. Certo, i figli e i familiari degli indagati adesso smettono di mangiare perché suo padre ha dormito di notte e poi quando si è svegliato ha rubato le caramelle…….

    • no, non smettono di mangiare, a suo padre verrà offerto un lavoro che non prevedere la tutela della sicurezza come tanti altri milioni di comuni mortali. se un artigiano non paga le tasse l’agenzia delle entrate lo spolpa vivo e di pensione prenderà meno del reddito di cittadinanza in corso di abolizione, ma nessuno si indigna silviè.

  3. L’indagine del secolo | 31 Luglio 2023 at 16:58 | Rispondi

    3 anni per l’indagine del secolo! A memoria non ricordo nel mondo una barzelletta del genere. Pensate alle cose serie!

    • per me sono cose serie. e pago i dipendenti pubblici affinché lavorino come tutti gli altri. se una cosa è seria da cosa lo capisci ? complimenti a chi ha avuto il coraggio di indagare.

    • Un commento del genere mi fa pensare che sei uno dei dieci. Vero A.?

  4. Ma tre anni per scoprire il presunto furto di caramelle o che prendevano un caffè? Ma chi ha svolto queste indagine ha veramente fatto solo questo per 3 anni??

    • Sinte a esse!! | 31 Luglio 2023 at 17:52 | Rispondi

      Perché c’è solo il furto delle caramelle? Che già di per se stesso è vergognoso con quasi 2000 euro di stipendio al mese c’è pure bisogno di rubare le caramelle? VERGOGNATEVI!! e tutti gli altri reati che fai li dimentichi??

  5. Non sono un poliziotto né un parente. Semplicemente ragiono diversamente.
    2mila euro al mese con il binocolo, turni su turni, festività. Non è l’oasi che credete

  6. … “ il profilo dei sospesi è tale da non poter escludere la reiterazione del reato, anche a distanza di anni…”
    Ma siamo sicuri che stiamo parlando di poliziotti con alle spalle decine di anni di servizio?
    No perché al prossimo arresto o denuncia dei “VERI” e matricolati delinquenti abituali, quali: ladri ultra recidivi; picchiatori seriali ultra recidivi; spacciatori di morte ( e sofferenze di giovani e famiglie ) ultra, ultra, ultra recidivi… vorrei vedere cosa si scriverà a proposito del “profilo degli stessi” e soprattutto come questo inciderà nella misura della pena…

  7. Solidarietà a tutti i familiari dei 19 colleghi. Spero sia una bolla di sapone. Certo non è edificante una indagine di bene due anni per queste puerilità. Buona serata a voi.

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