Residenza per anziani, ripartono i lavori. Di Nino: “Puntiamo all’ampliamento”

Gli operai sono tornati ieri sul cantiere; le proteste della sindaca Antonella Di Nino con la dirigenza Asl, hanno avuto insomma il loro effetto: i lavori per la realizzazione della residenza per anziani di Pratola Peligna sono ripartiti dopo un inspiegabile stop durato giorni.

“La Asl ci ha assicurato che entro il prossimo anno – spiega la sindaca – i lavori saranno completati e già per i primi del 2025 i primi ospiti potranno entrare nella struttura”.

Il tempo perso sarà recuperato, assicurano, con la sovrapposizione di alcuni lavori e con le procedure di autorizzazione all’esercizio che saranno messe in campo già a primavera per farsi trovare pronti quando la struttura sarà completata.

Nel frattempo si cercherà di risolvere anche l’ostacolo della palestra dell’ex scuola di Valle Madonna su cui la residenza per anziani sta nascendo e che non rientra al momento nel budget da 2,5 milioni di euro investito: “Nell’incontro con la Asl abbiamo avviato anche la ricognizione per fare il computo metrico per l’abbattimento della palestra – continua la Di Nino – il manager Romano mi ha assicurato che troverà la capienza dei fondi o dal ribasso d’asta o con nuove risorse. Sarebbe inopportuno e poco sicuro aprire la residenza per anziani con un edificio pericolante a pochi metri”.

Le mire della sindaca, però, sono ben altre: l’abbattimento della palestra, infatti, è funzionale al progetto di ampliamento che la sindaca ha già chiesto all’azienda sanitaria.

“I numeri e le richieste sono tante – spiega la Di Nino – si tratta di una struttura unica in tutta la Valle Peligna dove la popolazione invecchia rapidamente. Per questo i quaranta posti letto previsti non saranno sufficienti a coprire le esigenze del territorio e ho già prospettato alla Asl di ampliare la struttura per aggiungere altri posti letto”.

In questo anno bisognerà poi sciogliere il nodo della gestione: se cioè la Asl deciderà di gestirla direttamente o affidarla ad esterni. Procedure che in entrambi i casi richiedono tempo, e la Valle Peligna non può più aspettare.