Rifiuti, il Cogesa rinuncia a Pratola e a Prezza

Sarà lo sforzo per l’imminente estensione della raccolta porta a porta nel comune di Sulmona o forse una politica gestionale che non prevede rogne interne. Fatto è che il Cogesa ha deciso di mollare, con due diverse e opposte scelte, la gestione del servizio rifiuti in due dei Comuni soci della partecipata stessa.
Lo ha fatto, da una parte, rinunciando a concorrere alla gara d’appalto indetta dal Comune di Pratola e, dall’altra, rinunciando al giudizio nei confronti del Comune di Prezza che, il servizio, lo aveva già affidato la scorsa estate ad un esterno.

Tra le sei domande pervenute al bando per la gestione del servizio a Pratola, infatti, non c’è quella della partecipata di cui è socio lo stesso Comune: secondo le lamentele che l’amministratore Cogesa, Vincenzo Margiotta, ha espresso giovedì scorso nel comitato di controllo, il bando conterrebbe una clausola che non permette al Cogesa di partecipare, ovvero l’avere in gestione il servizio in almeno tre comuni da 8mila abitanti. A domanda specifica posta ai legislatori (tramite Faq), tuttavia, la clausola è di fatto già superata, perché quel numero di abitanti si può raggiungere anche tramite cumulo, ovvero basta un comune da 24mila abitanti come lo è Sulmona. Solo che la percentuale di differenziata, qui, è sotto il 30%, troppo basso rispetto al 65% minimo richiesto dal bando. Qualunque sia stato il motivo della “fuga” del Cogesa, di fatto la società pubblica perde e rinuncia ad una parte consistente della sua quota prevalente, quella cioè necessaria per gli affidamenti in house. Bando che, al momento, è sospeso in attesa di una risposta dall’Anac sulla titolarità della Cuc che dovrà gestirlo. Il Comune di Pratola è infatti uscito dalla Cuc di Sulmona dove le domande sono state depositate e dove d’altronde una Cuc non esiste più e non esiste ancora. Per cui si è chiesto chi dovrà gestire la gara, se la Cuc di Sulmona (ad oggi non costituita) o quella di Terre dei Peligni dove Pratola nel frattempo è confluita.

Di tutt’altro tenore la decisione presa invece sulla vicenda di Prezza. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti dichiarato la settimana scorsa estinto il ricorso che aveva portato nel luglio la società pubblica ad opporsi all’affidamento fatto dal centro peligno alla Ecogreen, con una gara molto discussa che, nei fatti, aveva aperto l’opa sulle partecipate da parte dei gerosolimiani, poi conclusa con lo scontro e la nomina di Vincenzo Margiotta alla guida del Cogesa stesso.
E’ stata la stessa società partecipata a presentare il 10 novembre scorso una memoria ai giudici amministrativi con la quale rinunciava di fatto agli atti di giudizio: insomma non contestava più l’aggiudicazione del servizio di raccolta rifiuti fatto ad un gestore esterno da parte del sindaco Marianna Scoccia.
Sul caso, in realtà, il Tar si era già in parte pronunciato, respingendo la richiesta di sospensiva avanzata dal Cogesa che il 22 novembre scorso si sarebbe dovuta discutere nel merito.
Tra l’uno e l’altro atto, però, è successo che è cambiata la dirigenza del Cogesa, con la contestata nomina di Margiotta, sostenuta dai sindaci gerosolimiani, primo fra tutti proprio quello di Prezza (moglie dell’assessore regionale).
Nella sostanza Prezza da Comune “nemico” è diventato “amico”, tanto da rinunciare a servirlo e alla lite giudiziaria, con tanto di spese compensate.

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