Sacco e Vanzetti, Tresca e la mobilitazione: la storia di ieri e di oggi

Due giorni all’appuntamento con Sacco e Vanzetti, due nomi che restano impressi nella memoria, rivissuti nell’evento promosso dal Centro Studi e Ricerche “Carlo Tresca” in un incontro alla Rotonda di San Francesco.  Due uomini, due attivisti anarchici italiani processati e condannati alla sedia elettrica con l’accusa di omicidio, nell’America degli anni 20.

L’occasione per ricordare il 90° anniversario della morte dei due emigrati italiani ma anche l’impegno in prima linea del concittadino Carlo Tresca per la loro liberazione.

A tirare le fila di un fatto che tinse la cronaca di attenzione e di umori contrastanti, spaccando lettori e teorici del tempo, un excursus puntuale fornito da Fernanda Sacco, nipote di Nicola Sacco, Edoardo Puglielli, presidente Centro Studi e Ricerche ‘Carlo Tresca, Stefano Di Berardo, autore del libro «La poesia dell’azione. Vita e morte di Carlo Tresca» (FrancoAngeli) Matteo Marolla, presidente Associazione ‘Sacco e Vanzetti’ di Torremaggiore (FG), Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Alle 21,00 nel cortile di San Francesco, la parola sarà affidata alla giornalista Maria Rosaria La Morgia nel dialogo con il regista Maestro Giuliano Montaldo a seguire, a ingresso gratuito, verrà proiettato il film «Sacco e Vanzetti» a coordinare i lavori: Riccardo Verrocchi, Centro Studi e Ricerche “Carlo Tresca”.

Sarà un appuntamento con le suggestioni del tempo e della cronaca nei  parallelismi con la società attuale. La libertà e i diritti dell’uomo, la pena di morte, ieri come oggi.

Ma cosa accadde “in quel ieri” di 90 anni fa? E cosa seguì quella clamorosa condanna? Interrogativi che troveranno risposta giovedì 24 a partire dalle ore 17,00. Carlo Tresca e la mobilitazione internazionale di solidarietà, qui in un breve passaggio del professor Edoardo Puglielli

Dopo uno scandaloso processo, il 14 luglio 1921 Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono condannati alla sedia elettrica. Sotto la bandiera della difesa dei due anarchici si sviluppò fin da subito una forte mobilitazione internazionale di solidarietà mai vista prima e rimasta nella storia per la sua durata e la sua vastità. È conosciuta ai più la protesta portata avanti negli Stati Uniti dalle organizzazioni proletarie e dai movimenti popolari guidati da dirigenti sindacali e anarchici come Carlo Tresca. Meno conosciute, invece, sono le manifestazioni popolari che si registrarono in Italia nel biennio 1921-22. Pur trovandosi impegnato contro la reazione statale e il terrorismo fascista, il movimento italiano riuscì a programmare e a portare avanti una vasta agitazione di protesta contro l’ingiusta sentenza che investì sia le grandi città che i piccoli centri. In Abruzzo, nello specifico, tra il 1921 e il 1922, per la liberazione di Sacco e Vanzetti scesero in piazzale popolazioni di Avezzano, Bagnoli Del Trigno, Castellamare Adriatico, Chieti, Fossacesia, Giulianova, Isernia, L’Aquila, Lanciano, Paganica, Paterno di Avezzano, Pescara, Piano d’Orta, San Benedetto dei Marsi, Sulmona, Torre de’ Passeri”.

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