Al lavoro sul contratto di fiume da un anno e mezzo, d’altronde, ci sono tutti i comuni che l’Aterno attraversa con capofila L’Aquila. “I tempi sono lunghi- prosegue Fasciani-, ma contiamo di definire la cabina di regia che ci permetterà di andare in deroga snellendo alcuni procedimenti”. L’obiettivo è mantenere l’Aterno in buono stato ed assicurare in primis la pulizia e poi il suo utilizzo anche
Per dare linfa vitale al fiume, cioè per garantirne il flusso minimo, in questo mese è tornata a farsi sentire forte l’esigenza di ricevere acqua dal lago di Campotosto. “Un progetto vecchio- spiega ancora Fasciani- che prevede di fornire all’Aterno circa 1.1 litri al secondo. L’investimento nelle condutture è alto, 50-60 milioni di euro, che però potrebbero rappresentare un investimento anche per creare energia elettrica”. Non solo, nel 2003 il progetto ha subito qualche integrazione aggiungendo anche altri utilizzi: irrigazione, potabile, usi civici e produttivi.
Il progetto di cui parla il sindaco di Molina rientra in un decreto dell’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi (ne è passato di tempo), ma al momento la situazione resta ferma alla Regione in attesa di una spintarella affinché un’emergenza ambientale di questo tipo possa dirsi definitivamente superabile.
Nel frattempo gli ambientalisti di “Salviamo il fiume Aterno” attendono ancora notizie circa la salvaguardia del patrimonio ittico, messo a dura prova, e chiarimenti sulla sua salvaguardia ipotizzando, visto che la situazione è paradossalmente “favorevole”, una pulizia del percorso fluviale.
Simona Pace
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