Sulmona alza il volume a Pasqua: eventi e dj set in piazza XX settembre

Stop al divieto, almeno durante la Settimana Santa. A poco meno di un mese dai riti che accompagnano la Pasqua, Sulmona si accinge ad alleggerire la mano per quanto riguarda la vita notturna. D’altronde, a prevedere delle deroghe su musica ed eventi, è lo stesso piano acustico approvato lo scorso anno. La processione del venerdì Santo, ad esempio, rientra tra quelle manifestazioni per la quale il Comune chiuderà un occhio. O meglio si tapperà un orecchio.

“E’ impensabile tenere nella morsa dell’ordinanza questi eventi attrattivi – ha commentato l’assessora, Catia Di Nisio -. Poi certo, la deroga non durerà all’infinito, ma servirà a dare respiro alle manifestazioni, specie in periodi come quello della Pasqua in cui c’è maggior afflusso turistico”.

A proposito di eventi, anche Sulmona prepara una sorta di cartellone compresso nei tre giorni del week end pasquale. In particolare l’assessora alla Cultura, Rosanna Tuteri, sta preparando un festeggiamento degno per celebrare il dies natalis di Ovidio che verrà annunciato presumibilmente oggi. A ciò si aggiungeranno mostre, spettacoli e una serata dedicata ai giovani la domenica di Pasqua, in piazza XX dalle 22 alle 3 con dj set e spettacolo musicale. Un ritorno alle origini che ricorda, in parte, l’ultimo evento di spessore che si tenne ai piedi della statua di Ovidio, quando durante la notte bianca del 2012 il plateatico si riempì durante il concerto di Brusco.

La città si risveglierà nella notte, momento in cui durante questi mesi ha dovuto abbassare il volume con l’ordinanza che ha vietato la musica a oltranza nei bar del centro storico. Stessa manovra, a onor del vero, è stata attuata anche a Pescara. Il pugno di ferro del sindaco Carlo Masci ha portato con sé anche il divieto di somministrazione di alcolici all’esterno dei locali. A dimostrazione che tutto il mondo è paese, e non è Sulmona a fare eccezione.

“Il problema non appartiene solo a noi – conclude Catia Di Nisio -, ma a tutte quelle aree in cui si devono conciliare esigenze differenti tra locali e residenti. Bisogna pensare a un cambiamento sociale della tipologia di divertimento. Questi problemi vengono a galla solo ora perché un tempo c’era abitudini e orari diversi. Oggi, invece, si esce più tardi e si resta in giro fino all’alba, portando i gestori di locali ad accontentare i clienti fino a orari poco consoni con l’esigenza del dormire dei residenti. E se non si riesce ad avere un atteggiamento di comprensione delle esigenze altrui si deve procedere per ordinanze. Il che significa obbligare qualcuno a sottostare a delle regole, e di certo anche questo non è bello. Il problema, ovviamente, si dirama in altre problematiche sociali: dai rifiuti incustoditi della clientela dei bar ai vicoli utilizzati come latrine. Non dimentichiamoci anche chi abusa di alcol o il rischio delle risse in tarda notte. Insomma, un problema di tipo sociale. Non si può accettare passivamente il degrado della città”.

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