Sulmona, si rompe la tregua e sfuma il traguardo del Covid free. Stop alle mascherine

Si rompe la lunga tregua dei contagi per Sulmona: ieri dopo diciotto giorni di zero positivi, infatti, il capoluogo peligno ha registrato un nuovo caso di Covid. Si tratta di un ventenne che aveva accusato lievi sintomi e che per questo si era sottoposto ad un tampone rapido. La positività emersa dall’antigenico è stata confermata ieri dal tampone molecolare, facendo sfumare a Sulmona il traguardo del Covid free. Ieri, infatti, si sono negativizzati i tre casi che erano ancora positivi e, senza il nuovo caso, il capoluogo peligno sarebbe sceso a zero casi. L’ultimo caso accertato prima di quello di ieri a Sulmona risale al 9 giugno scorso. Comunque dati confortanti rispetto a qualche settimana fa, anche se il livello di attenzione deve restare alto per la minaccia della variante Delta.
Covid free torna, intanto, Bugnara dove ieri ha negativizzato il positivo che era rimasto in paese.
In totale quindi gli attualmente positivi in Centro Abruzzo passano da 16 a 13: tra questi, però, ci sono anche i 5 rifugiati afghani ospiti a Roccaraso (e che non hanno contatto con l’esterno) uno dei quali, una donna di 47 anni, ricoverato all’ospedale di Chieti; di fatto l’unico caso ospedalizzato dell’area peligno-sangrina (anche se in sostanza si tratta di un caso importato).
Oltre ai 5 casi domiciliati a Roccaraso, restano ancora 2 positivi a Pratola e Prezza e 1 a Sulmona, Pacentro, Corfinio e Raiano (anche quest’ultimo importato da altra Asl e trasferito in Valle Peligna in attesa di negativizzazione).
Le persone in sorveglianza scendono infine da 40 a 37, con un progressione di alleggerimento dell’emergenza sanitaria e pandemica che fa ben sperare.
Da oggi in tutta Italia finisce l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, fatta eccezione nei casi in cui si creano assembramenti e il contagio di ieri di un ventenne deve essere un avvertimento soprattutto ai giovani ad essere prudenti specie durante le attese e “meritate” serate di movida. La quantità e qualità delle relazioni sociali dei ragazzi, rappresentano infatti naturalmente un maggiore fattore di rischio; basti pensare che il ventenne risultato positivo ieri ha già attivato la sorveglianza per una decina di coetanei, oltre ai familiari.