Switch off, Sulmona perde il suo ultimo marchio televisivo

L’altro ieri è toccato alle tv nazionali, senza grandi traumi e qualche decoder, ma lo switch off è destinato a cambiare il panorama della televisione regionale, modificandolo profondamente a partire dal prossimo 7 aprile, data ultima entro la quale dovranno essere riorganizzate tutte quelle che una volta si chiamavano “frequenze” e che oggi sono diventate Lcn, ovvero il numero di assegnazione del canale.

A Sulmona la riorganizzazione dell’emittenza televisiva segna nei fatti la perdita dell’ultimo marchio locale, con Onda Tv, attualmente sul canale 18, che non è rientrata (in realtà non ha fatto neanche domanda) nell’assegnazione di un nuovo “indirizzo”. L’ultima (dopo lo spegnimento di Tv1, Telestudio e Viedeoesse) emittente sulmonese non sparirà in verità del tutto dagli schermi, perché, come spiega la sua responsabile, stringerà un accordo con una televisione di Avezzano, “Antenna 2”, con la quale condividerà la programmazione e il marchio sul canale 90. Sullo schermo sarà obbligatorio mostrare il doppio marchio, per cui, anche formalmente, Onda Tv sarà un ospite della tv marsicana.

L’assegnazione degli Lcn definitivi è avvenuta ieri, dopo la graduatoria provvisoria che era uscita qualche giorno fa, e vedrà nelle prime venti posizioni solo sei emittenti regionali, dovendo dividere l’Abruzzo il suo telecomando con il Molise.

L’assegnazione delle Lcn non è d’altronde casuale, ma risponde ad una serie di parametri che le aziende televisive hanno dovuto dimostrare di soddisfare per poter accedere al canale: qualità della programmazione, dipendenti, giornalisti, storicità del marchio e auditel.

Al primo posto con il canale 10 (i primi nove sono riservati alle tv nazionali) c’è Rete 8 (che avrà anche un altro canale sul 76 per Rete 8 Sport), seguita da Telemolise (canale 11) e da LaQtv (che dal 73 arriva al canale 12), emittente che i lettori del Germe conoscono bene per le numerose collaborazioni intercorse con la nostra testata. Quindi Tv Sei (13), Telemax (14), Infomedianews (15), Super J (tv teramana al canale 16), Teleregione (molisana al 17). Al posto di Onda Tv al canale 18 ci sarà Telemolise 2, seguita da un’altra emittente molisana Canale Italia 83 Extra.

Poi il salto nelle fasce di seconda e terza linea con Telesirio al canale 76 (ma si è aggiudicata anche Lcn 81, 82, 83, 88), Antenna 10 al 78, Vera Tv al 79 (unica tv comunitaria), quindi Antenna 2 (probabilmente insieme ad Onda Tv) sul 90, Radioparsifal sul 98 e R115 al 99.

Lo switch off abruzzese inizierà il 25 marzo per terminare il 7 aprile. In Centro Abruzzo il cambio dei canali inizierà il 30 marzo dalla Valle Subequana, quindi il 31 nell’Alta Valle del Sagittario e in parte dell’Alto Sangro, dove continuerà il 1 e il 4 aprile. Il 6 e 7 aprile sarà la volta della Valle Peligna (Sulmona inclusa).

5 Commenti su "Switch off, Sulmona perde il suo ultimo marchio televisivo"

  1. Valle peligna sparita anche dagli schermi !!!
    E pensare che TV1 Sulmona, del compianto Guastalla, è stata una delle prime emittenti esistenti sul territorio nazionale

  2. Ripensiamo il territorio | 10 Marzo 2022 at 21:23 | Rispondi

    Bisognerebbe vivere questa cosa come la conferma dell’incapacita politica del Centro Abruzzo. Non si è riusciti a salvare un’emittente storica e così si perde un’altra occasione.

  3. Adesso vediamo di non esagerare. Mi dispiace per gli amici di onda tv, ma francamente non perdiamo nulla ne’in termini d’informazione, ne’ in termini di approfondimento giornalistico. Se tutto va difeso (il tribunale, l’ospedale e ora anche onda tv) alla fine nulla meriterà di essere difeso. Le comunità vivono perché compiono scelte strategiche non perché difendo qualsiasi cosa stazioni fisicamente (e spesso inutilmente) nel territorio.

  4. Hanks,spero di no, ma questo potrebbe significare che questo territorio rischia di avere una voce in meno e anche subordinata, tanto per cambiare.

  5. La televisione è una cosa seria, non un palco per un narcisista. Sono d’accordo con Hanks non è una grande perdita, ma soprattutto bisogna capire che la riorganizzazione dell’emittenza si è basata su criteri precisi, dove qualità e struttura sono fondamentali. Non c’era nessuno scheletro o progetto editoriale dietro quella tv, del tutto autoreferenziale anzi monoreferenziale.

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