Questa volta però il governatore ci sarà ed annuncia: “La Regione conferma la contrarietà all’opera e porterà sul tavolo del governo la posizione fino ad oggi espressa con gli atti prodotti”. Sostanzialmente la Regione Abruzzo negherà al governo la così detta “intesa” necessaria per le opere di competenza condivisa fra Stato e Regioni, come lo è la materia energetica.
Ma il presidente D’Alfonso rilancia sulla questione Snam e annuncia: “Abbiamo definito in giunta proprio l’altro giorno la decisione di affidare al professore Cerulli Irelli – esperto di diritto amministrativo – un incarico finalizzato alla destrutturazione dell’intesa. Stiamo studiando l’istituto che ci consentirà di andare oltre la negazione dell’intesa”. L’intenzione della Regione dunque è quella di provare a superare lo scontro frontale con il governo attraverso l’individuazione di uno strumento alternativo che a questo punto è tutto da verificare, perché il presidente non si è sbottonato oltre.
Cosa sia questo strumento alternativo, “l’istituto oltre la negazione dell’intesa”, non è, nel solito linguaggio di D’Alfonso, chiaro. Forse un accordo? Si torna a parlare di centrale elettrica? C’è la possibilità di deviare il percorso in mare?
Savino Monterisi
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