Trasporti parte la seconda fase. Febbo “solo un’operazione di ingegneria finanziaria”

 


Novità in arrivo per il trasporto pubblico abruzzese annunciate dal consigliere delegato Camillo D’Alessandro. Sul piatto, l’acquisto di nuovi autobus, l’istituzione del bacino unico regionale, l’introduzione del biglietto unico e il potenziamento del trasporto merci su ferro. “La costituzione di Tua, la società unica di trasporto regionale ha rappresentato un passaggio fondamentale per riorganizzare il comparto, che presentava criticità legate alla difficile situazione economico-finanziaria di Arpa” spiega  D’Alessandro. Si avvia dunque la seconda fase, tra le iniziative principali, il rinnovo del parco mezzi: da settembre partiranno le procedure per l’acquisto di 140 nuovi autobus da destinare al trasporto pubblico locale, un investimento complessivo di 35 milioni di euro finanziati con fondi regionali e statali. Si passerà poi ogni anno, con l’acquisto di circa 100 mezzi, in sostituzione di quelli attualmente in servizio. D’Alessandro parla di una società risanata “che chiuderà il suo bilancio in pareggio e forse anche in utile” grazie alla razionalizzazione delle risorse e all’ottimizzazione dei costi. Novità anche sul fronte della programmazione che punta alla creazione di un bacino unico regionale, eliminando così la sovrapposizione di tratte effettuate sia da Tua, che dagli altri concessionari del Tpl. “Un passaggio propedeutico all’introduzione del titolo unico di viaggio gomma-ferro, in collaborazione anche Trenitalia”,  la sfida della Regione è quella di riuscire a convincere gli abruzzesi a preferire l’uso del mezzo pubblico alle auto private, i sindaci saranno chiamati alla nuova urbanistica dei trasporti, che prevede la creazione di parcheggi di scambio e di corsie preferenziali per i mezzi pubblici.  Nel  2019 scadranno le concessioni  per il trasporto pubblico locale ed entro fine anno di saranno predisposti i bandi. L’intento della Regione è quello di affidare in house a Tua i servizi di Tpl che già gestisce, mandando a gara gli altri servizi, come quelli commerciali. “Stiamo verificando la fattibilità normativa di questo orientamento e credo che un quadro più chiaro potremmo averlo nell’arco di poche settimane” specifica l’assessore. D’Alessandro ha parlato anche dei progetti di infrastrutturazione nella zona industriale della Val di Sangro, dove sorgerà un terminal di scambio ferroviario collegato direttamente con le banchine dei porti di Ortona e Vasto “Un’opera che consentirà alle aziende già presenti di tagliare drasticamente i costi di trasporto delle proprie merci”  e “attrazione per nuovi insediamenti produttivi”.

Non è dello stesso avviso il Presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo che frena gli entusiasmi a D’Alessandro, “non si è materializzato nessun risanamento del TPL e nessuna riforma ma abbiamo ma un’operazione di ingegneria finanziaria che grava sulle spalle dei lavoratori e dei fruitori del servizio, oltre che aver premiato alcuni territori a discapito di altri”. Febbo incalza “Ricordo a Camillo D’Alessandro come sono state tagliati un milione e mezzo di chilometri, nelle zone interne e svantaggiate,  stranamente solo per privati e non per Tua,  mentre i biglietti sono aumentati del 15%. A questo debito parziale di 13,4 (forse 20) va aggiunto il contenzioso in essere di altri 13,2 milioni di euro per mancato trasferimento per l’applicazione degli incentivi del CCNL di secondo livello, che per la prima volta non viene riconosciuto ai concessionari i quali hanno intrapreso una specifica azione giudiziaria”. L’Arpa, una delle tre società confluite in Tua, è passata dal dover portare i registri in tribunale per crediti del 2015 cancellati mentre oggi vengono riscritti in bilancio 2016 della Società Tua e “addirittura vengono transati”  permettendo alla società regionale di chiudere e approvare un bilancio ma che altrimenti sarebbe stato in perdita. Febbo domanda perché, chiedendo come saranno pagate le altre 40 transazioni. Sarebbero solo 27 le aziende di trasporto su 40  ad aver un credito pari a 13,4 milioni mentre il debito ammonta a 16 milioni e mezzo,”si presume che quello complessivo si avvicini molto ai 20 milioni di euro afferma Febbo”  somme di cui la Regione Abruzzo non disporrebbe. Ricordando poi  “L’assurda operazione per far chiudere il Bilancio in utile di Tua portando a definizione  una transazione di 7,4 milioni utilizzando come copertura finanziaria fondi a gestione vincolata sui cui la Corte dei Conti ha più volte “richiamato” non solo l’attenzione del Governo regionale ma addirittura ha minacciato lo scioglimento anticipato del Consiglio”.  Febbo prosegue “Ho richiesto il parere dei dirigenti e nessuno ha voluto dare il proprio parere favorevole se non dopo aver apportato modifica al testo con rinvio al pagamento”. La strada percorsa da D’Alfonso e D’Alessandro porterebbe l’Abruzzo al default definitivo “Anche se sono entrambi sempre più impegnati e preoccupati a difendere il loro prossimo seggio parlamentare che a risolvere i veri problemi degli abruzzesi” Intanto il Bilancio di Tua  potrà essere approvato il 17 luglio nonostante sottolinea “un enorme debito pari a 34,6 milioni (se non 43,6) di euro che adesso gli abruzzesi si troveranno sulle loro spalle e a carico delle prossime generazioni.  Da aggiungere sottolinea “il quadro critico della società Tua dove i 1600 lavoratori hanno e avranno una busta paga più leggera e i fornitori aspetteranno mesi e mesi per vedersi saldare le proprie fatture”

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