Trattata come schiava dal figlio, codice rosso per una settantenne

Trattata come una schiava, costretta a dargli i soldi, la casa, a cucinare. A rimanere a digiuno, a subire le continue botte e percosse, le umiliazioni e a fare da tassista alle più disparate esigenze del figlio, un cinquantaquattrenne di Sulmona, ora denunciato per maltrattamenti familiari. Per lei, invece, settantenne con gravi problemi di salute oltretutto, l’altro giorno, dopo mesi di vessazioni, il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri e attivare così il codice rosso che ha aperto alla donna le porte della tutela. Trasferita subito in una casa protetta, lontana da quel figlio che già in passato era finito sotto processo per gli stessi motivi, per poi essere assolto per la sua incapacità di intendere e di volere.

Una storia che va avanti, in realtà, da anni e che più volte la madre è stata sul punto di denunciare: diverse chiamate alle forze dell’ordine per interventi, mai trasformatesi poi in denuncia-querela. Un po’ per paura, un po’ per amore di quel figlio irrequieto, difficile, in cura, ma senza miglioramenti.

Poi l’altro giorno, dopo le ennesime botte subite e il trasferimento al pronto soccorso di Sulmona, la decisione di formalizzare la sua denuncia e di chiedere aiuto ai carabinieri. Di trovare in qualche modo anche lei un rifugio sicuro e un po’ di pace.

La denuncia-querela è ora al vaglio dei magistrati che dovranno decidere se applicare al cinquantaquattrenne misure cautelari più stringenti, probabilmente un ricovero in una struttura specializzata.

Fino ad allora, però, la mamma dovrebbe restare al sicuro, nascosta, lontana e con il telefono irraggiungibile. Soprattutto da quel figlio violento che con lei si comportava come un aguzzino.

8 Commenti su "Trattata come schiava dal figlio, codice rosso per una settantenne"

  1. SCHIFORO IN GALERA

  2. Bisognerebbe vedere e controllare bene; anche da parte del CSM; se sono esattamente veri questi eventi e così realmente accaduti secondo come vengono descritti dalla polizia e convalidati dalla magistratura.. La problematica è che sono troppi, in riguardo ad altri distretti giudiziari e di più in relazione alle altre nazioni UE. Statisticamente
    accadono molto in questi luoghi con un surplus di offerta giudiziaria se abbiamo in Abruzzo più tribunali che ospedali e di gran lunga più avvocati e giudici che non medici, ed ancora di più, accadono molto di più da quando, anche per il miglioramento economico della vita, sono fortemente diminuiti i reati tradizionali. Pertanto si ha l’impressione che è come se LI FACESSERO ACCADERE SULLE CARTE nelle giuste modalità per mantenere impiegata la struttura che verte mastodonticamente attorno ad un tribunale che dal 2012 non dovrebbe più esistere.. Altrimenti problemi sociali e di povertà in famiglia dovrebbero essere di competenza dei servizi socio-sanitari.
    DALLE STESSE STATISTICHE UE CHE CI SVELANO CHE L’ITALIA HA POSIZIONATO CIRCA 12.000 AUTOVELOX, MOLTO PIÙ DI FRANCIA SPAGNA E GERMANIA INSIEME,LO STESSO L’ITALIA,PRIMA IN EUROPA PRODUCE,FACENDOLI PAGARE ALL’ ERARIO PIU PROCEDIMENTI PENALI DELLE STESSE NAZIONI…
    QUINDI CI ANDREI CAUTO A CREDERE CHE A SULMONA CI SIA EFFETTIVAMENTE UN TRIBUNALE CON DENTRO EFFETTIVAMENTE GIUDICI ED AVVOCATI.

  3. Come mai in tal caso non si pubblica il nome di questo delinquente?

    • 1) perché è stato solo denunciato
      2) per la vittima che non vuole

    • Ma perché delinquente. Se questo poveraccio chiede alla madre di essere portato a Scanno a Roccaraso al mare a Francavilla perché non è capace di andarci da solo perché non si sa orizzontare ed ha paura di perdersi allora è possibile che abbia qualche problemino psicologico e non gli hanno dato neanche la patente. I delinquenti rubano nelle banche spacciano le sostanze illecite e debbono andare in galera, in questo caso sembra sia più necessario un sostegno sociale. Che poi è anche fortunato se ha la madre con la patente,a me la mia mi ha fatto due palle per una vita intera, portami qua, portami la, portami a fare la spesa, portami al medico. Non rimpiango molto che mi ha lasciato.

      • Dal suo commento si evince tanta cattiveria. Il tizio picchiava la madre, oltre che farsi accompagnare, la privata anche del cibo. Inoltre quello che lei scrive alla fine è quasi da analizzare a livello psichiatrico.

        • Guardi, i particolari non li sa nessuno, però se chiede di essere accompagnato è legittimo domandarsi se alla visita psicotecnica per la patente di guida sia stato bocciato per una qualche motivazione medica.Altrimenti avrebbe la patente. Tiri lei le somme ed escluda che questi reati così strani ed illogici provengano da una persona con piena capacità di intendere e di volere.

      • Jon pupilla re dei drogati | 17 Giugno 2024 at 17:39 | Rispondi

        Certamente in carcere deve andare solo chi vende l ottima cocaina e l erbone,non chi maltratta i familiari,che tra l altro è un reato ostativo , quindi considerato “più grave” rispetto al vendere dell ottima erba

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