Ubuntu lancia l’iniziativa di solidarietà a Sea Watch sulle scale dell’Annunziata

L’associazione Ubuntu Onlus aderisce all’iniziativa promossa dal Forum Lampedusa Solidale e chiama a raccolta tutte le realtà solidali della Valle Peligna per questa sera alle ore 21.30 sulle scalinate della Santissima Annunziata, lungo corso Ovidio a Sulmona. L’intento è quello di esprimere la piena solidarietà ai quarantadue passeggeri attualmente bloccati a bordo della Sea Watch 3 – fermi a largo dell’isola di Lampedusa in acque internazionali – e a tutto il personale impegnato nell’azione di soccorso in mare.

Gli attivisti e le attiviste passeranno tutta la notte sulle scale in segno vicinanza ai migranti della Sea Watch e con loro ci saranno altre realtà locali che fino a questo momento hanno aderito all’appello: AltreMenti Valle Peligna, associazione Orsa Pro Natura Peligna, Sulmona Bene in Comune, associazione Movimento Zoè, Fillea Cgil Provincia dell Aquila, Presidio Libera Sulmona, associazione Gentia, associazione Discanto, Bottega del commercio equo e solidale, associazione Qualeterra.

Dalla parte dei manifestanti anche la diocesi di Sulmona e l’ufficio immigrazione della Caritas, hanno risposto positivamente all’appello di Ubuntu ed hanno messo a disposizione dell’associazione, il sagrato dell’Annunziata.

“Riteniamo indecoroso che degli esseri umani siano trattenuti in mare solo per meri giochi politici – dichiara Serena Paterlini vice presidente di Ubuntu -. Da professionisti del settore immigrazione siamo consapevoli che Dublino 3 e le regole europee in materia debbano essere modificate nelle aule preposte, non sulla pelle di esseri umani che sono fuggiti dai lager libici e che hanno subito torture e lesioni profonde dei diritti umani. Dormiremo in strada per provare minimamente ad immaginare cosa significhi essere bloccati su una nave in mezzo al mare”.

Savino Monterisi

1 Commento su "Ubuntu lancia l’iniziativa di solidarietà a Sea Watch sulle scale dell’Annunziata"

  1. Alcune doverose precisazioni, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la richiesta di «un porto sicuro» avanzata dai migranti spiegando di non aver rilevato un rischio di danni irreparabili tale da ordinare all’Italia lo sbarco. La nave sea watch sono ben 14 giorni che gira e rigira a largo di Lampedusa come se volesse per forza sbarcare lì. Eppure con 14 giorni il mediterraneo te lo rigiri come un calzino. Avrebbero potuto benissimo andare in Spagna, a Malta, in Grecia. Invece no! Come mai????? A questo punto è il comandante della nave a trattenere in ostaggio queste persone.

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