Un programma sperimentale per Juan Carrito

Esperti internazionali, inizialmente scettici sul recupero dell’orso Juan  Carrito, ora muovono i loro passi. Un programma sperimentale che non si conosce nei dettagli, ma che se funzionerà, consentirà di dare all’orso un’altra possibilità. L’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise,  avrebbe preferito, come da accordi, una seconda traslocazione, per dare forza al tanto lavoro fatto nei mesi precedenti. “La salvezza dell’orso bruno marsicano, sta nel senso di responsabilità e di condivisione dell’operato del sistema, cioè di tutti gli enti coinvolti, nella valutazione e nell’analisi delle situazioni e delle criticità incontrate. Ogni orso è prezioso”. L’ente Pnalm spiega, in un post sui social, la gestione difficile dell’orso Juan Carrito, iniziata dal mese di maggio 2020, fino a gennaio 2022, in un contesto complesso, in cui il Parco stesso ha competenze amministrative quasi nulle.  Intorno al plantigrado, ora confinato nell’area faunistica di Palena, hanno lavorato senza sosta il personale del Pnalm  e i  carabinieri forestali. Si è cercato di allontanare l’orso da situazioni pericolose per lui, con opere di prevenzione e  dissuasione. Si è cercato di ricondurre l’animale protetto a una vita selvatica. “Ci siamo prodigati- afferma l’ente Parco-  anche nel sollecitare gli enti territoriali coinvolti (in gran parte tutti esterni al territorio del Parco e dell’area contigua), per far diventare il contesto ambientale un po’ più a misura di orso”. Il Parco fa riferimento alla prevenzione, rimozione dei cassonetti, cassonetti anti-orso, ordinanze ed altro.  Diverse  le riunioni con Regione, Prefettura, Ministero, Ispra, Comuni e cittadini. Tutto questo, per evitare a Juan Carrito la riduzione in cattività. “Abbiamo liberato l’orso da mille guai come quando è rimasto intrappolato in almeno 4 pollai- continua il Pnalm- Abbiamo fatto rallentare i treni, quando tra Collarmele e Carrito, si ostinava a usare i canali accanto alla ferrovia per ricoverarsi. Ci siamo anche molto arrabbiati con chi ha lasciato intenzionalmente, e ripetutamente, il cibo per attirare l’orso o con chi si avvicinava insistentemente. Ogni comportamento sbagliato e l’inerzia di chi doveva e poteva fare (soprattutto nella rimozione dei cassonetti a Roccaraso!) hanno vanificato gli sforzi messi in campo”.

2 Commenti su "Un programma sperimentale per Juan Carrito"

  1. Mari e monti smossi per un orso…
    Finiremo male, molto male.

  2. Questa settimana quante volte ha defecato?

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