Accesso agli atti negato. Sindaci pronti a ricorso e manifestazione contro il caro pedaggi

Torna a farsi sentire il fronte dei sindaci impegnati nella battaglia contro i rincari autostradali dopo che il Ministero dei Trasporti ha negato l’accesso agli atti con una nota del 1 marzo.
Tale rifiuto c’è stato da parte del Ministero perché si è appellato alla risposta di Strada dei Parchi che recita: “la richiesta si appalesa del tutto esplorativa e finalizzata ad eseguire un controllo generalizzato dell’operato del Concedente e della Concessionaria. L’istanza, infatti, non indica minimamente quali sono le ragioni poste a fondamento della richiesta né quali sono gli interessi che si intendono tutelare, limitandosi a generiche ed apodittiche considerazioni in ordine al tenore degli aumenti tariffari”.

Scrivono a tal proposito i sindaci: “Il concessionario e il concedente ancora non hanno compreso che detti aumenti ledono gli interessi dei cittadini? Strada dei Parchi scrive ancora che la “formula di individuazione dell’aumento tariffario annuale trova minuziosa regolazione nella Convenzione Unica vigente inter partes, ove anche i criteri per il calcolo del coefficiente percentuale di adeguamento tariffario fossero noti agli Enti locali, questi ultimi non avrebbero nessuna legittimazione giuridica ad intervenire sulla relativa quantificazione”.

Noemi Silveri, Vicesindaca di Secinaro, attiva nel comitato che raccoglie gli amministratori anti rincaro: “Rischiamo l’isolamento più totale, con la ferrovia, con il trasporto su gomma e con il pedaggio più caro d’Italia. La politica peligna purtroppo è assente in questa battaglia ma c’è bisogno anche di loro sia per vincerla che per dovere nei confronti dei cittadini e del territorio. Come per tutte le altre battaglie solo restando uniti e coeso possiamo portare a casa dei risultati”.

A questo punto i primi cittadini, si chiedono se un semplice diniego di presa visione della convenzione fra il privato e lo Stato non sia dovuto al fatto che è proprio lì dentro che si nasconde la magagna, ovvero l’aumento delle tariffe senza criterio. Continuano i Sindaci nella nota: “Abbiamo deciso di intraprendere tutte le azioni legali necessarie a tutelare gli interessi dei cittadini a partire dal reperimento della “secretata” Convenzione per arrivare alla individuazione di eventuali responsabilità. Nel frattempo si resta in attesa di un riscontro da parte del Presidente della Repubblica al quale è stata inviata una lettera per chiedere il suo personale sostegno a questa vicenda poiché, ad oggi, la “Politica che conta” si è ben guardata dallo schierarsi accanto ai Sindaci e dal mobilitarsi dinanzi all’indifferenza del Ministero dei Trasporti e dello stesso Ministro che non ha mantenuto fede agli impegni assunti nell’incontro dell’8 Gennaio scorso! La battaglia, oltre che nelle sedi legali, va avanti e i Sindaci organizzeranno altre manifestazioni nella quali inviteranno i cittadini a massiccia partecipazione”.

S.M.

1 Commento su "Accesso agli atti negato. Sindaci pronti a ricorso e manifestazione contro il caro pedaggi"

  1. pare che la risposta del Ministero non tenga conto del tempo trascorso dal 1990 (Legge 241/07.08.1990); suggerisco una attenta lettura del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n.33 (come aggiornato dal d.lgs. n.97/2016) e delle deliberazioni dell’A.N.AC nn°1309 e 1310 del 28.12.2016; non guasta leggere anche la circolare 2/2017 del 30 maggio 2017 “attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato” del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia.

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