Autostrade: il ritorno dell’onorabile “padrone”

“Ripristinare l’onorabilità e il prestigio costruito in oltre 60 anni di corretta gestione imprenditoriale”. Così il Gruppo Toto annuncia sul reintegro dal 1 gennaio 2024 nella gestione di Strada dei Parchi nel contratto di concessione per le autostrade A24 e A25.

Con l’approvazione del Decreto Legge “Anticipi” da parte della Camera, conferma della decisione già presa dal Governo Meloni, si è conclusa ieri la lunga vicenda giudiziaria che da un anno e mezzo vede Strada dei Parchi rivendicare la concessione ottenuta nel 2001 a seguito di gara pubblica e revocata nel 2022.

Una vittoria piena quella della società che oltre al reintegro vede riconosciuto anche un rimborso per le manutenzioni effettuate oltre il valore previsto dal contratto originale, oltre che per i mancati incassi dovuti al blocco delle tariffe dal 2015 e i mancati ricavi causa Covid. Rimborso che però Strada dei Parchi e concedente hanno deciso di compensare con l’azzeramento del credito vantato dal Ministero delle Infrastrutture nei confronti della società quale corrispettivo della concessione. Una decisione che da una parte permette alla partecipata del Gruppo Toro di saldare in anticipo di sette anni quanto dovuto al concedente e dall’altra evita allo Stato di versare un risarcimento di 2,6 miliardi di euro.

Grande la soddisfazione del Gruppo Toto che vede finalmente confermata “l’infondatezza delle ipotesi” che portarono l’allora Governo a revocare la concessione, tra le quali “oltre a relazioni ministeriali incomplete, le indagini avviate da alcune procure della Repubblica per presunte inadempienze nella manutenzione delle infrastrutture autostradali”.

E come due sentenze dei tribunali di L’Aquila e Teramo avevano già accertato assolvendo i vertici di SdP perché “il fatto non sussiste”, ieri si è fatta giustizia contro “un’ingiusta e ingiustificata revoca” che tanto ha fatto soffrire azionisti e maestranze.

Peccato che a gioire non siano anche i sindaci e gli amministratori del comitato da anni in lotta contro il caro pedaggi che oggi apprendono la cattiva notizia che lo stesso emendamento che sancisce il ritorno della concessione autostradale a SdP decreta la soppressione del Tavolo tecnico. Quello stesso Tavolo richiesto dal comitato sin dal 2018 e ottenuto dopo una lunga battaglia solo nel 2022, quale strumento necessario per un confronto sulla sicurezza delle autostrade; infrastrutture che necessitano di urgenti adeguamenti dal punto di vista sismico, “circostanza ribadita dagli stessi funzionari del MIT” come ricorda il comitato che nella cancellazione del Tavolo vede eliminata ogni forma di partecipazione territoriale alle scelte sulla sicurezza.

Si rivolgono a tutti gli schieramenti politici, gli amministratori e sindaci per chiedere di “porre rimedio a questa beffa riservata ai territori di Lazio e Abruzzo e adoperarsi per l’immediato ripristino del Tavolo tecnico”. In caso contrario, non esiteranno a far sentire la propria voce perché sulla sicurezza non si scherza.

1 Commento su "Autostrade: il ritorno dell’onorabile “padrone”"

  1. L'Avanguardista | 16 Dicembre 2023 at 10:13 | Rispondi

    Occorre capire un concetto: molte travate dei ponti e tanti piloni perdono pezzi per continui distacchi dovuti alla corrosione dei ferri e al calcestruzzo che rovina. Questi lavori strutturali e di adeguamento sismico hanno costi enormi che certamente non possono essere messi a carico di una società che prende un pedaggio di 5 euro per ogni auto che passa.
    Questi lavori sulla struttura li deve sostenere lo Stato, mentre società come questa si devono occupare della normale manutenzione.

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