Beni nel trust per sfuggire all’erario, sequestri anche a Sulmona

Si sarebbe “schermata”, come si dice in gergo, utilizzando l’istituto del trust, una sorta di cassaforte dei beni, cioè, che li rende inattaccabili da eventuali sequestri.
Il fine, secondo l’accusa, era però quello di impedire in modo fraudolento di pagare le imposte di Irpef ed Iva che doveva all’erario: oltre 130mila euro di debiti tributari accumulati tra il 2009 e il 2014, tra capitale, interessi e sanzioni.
Ieri mattina, così, la guardia di finanza dell’Aquila, su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo ha eseguito un sequestro preventivo su detti trust, intestati a Rita Secondo, quaranta anni di Sulmona, amministratrice della società Logica che gestiva la catena di negozi Casa Più e poi fallita.
La donna è indagata per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, reato punito con pene dai sei mesi ai quattro anni di reclusione e che scatta nel momento in cui la somma “schermata” è superiore ai 50mila euro.
Insomma vista la mala parata, l’imprenditrice avrebbe conferito nel suo trust i beni a lei intestati per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva delle somme.
Nell’inchiesta della guardia di finanza sono coinvolti anche altri due imprenditori, uno di Avezzano e uno dell’Aquila, uno di questi con cifre molto più consistenti da blindare, fino ad 1 milione di euro. I sequestri operati sulle disponibilità finanziarie e sugli immobili, pari al valore dei beni sottratti alle procedure esecutive, sono pari a circa 1,7 milioni di euro.

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