“Bergoglio non è il Papa”, manifesti contro il pontefice a Sulmona

La provocazione si annida tra i manifesti posizionati lungo via Galilei. Lì dove sono appese le stampe delle attività commerciali o le locandine che informano delle partite casalinghe dell’Ovidiana Sulmona. E’ cartellone come molti, con i colori che richiamano il bianco e il giallo dello Stato della Città del Vaticano. Una frase a caratteri cubitali: “Bergoglio non è il Papa”. Negare l’attuale pontefice nella città di Celestino V, al secolo Pietro da Morrone. Colui che fece per viltade il gran rifiuto, abbandonando il soglio pontificio nel 1294, dopo neanche quattro mesi dalla sua elezione.

Il manifesto, tra il sacro e il profano, è affisso a pochi metri di distanza dalla cattedrale di San Panfilo, dietro la quale da qualche anno c’è il simbolo di un altro “collega” di Celestino V: la statua che rappresenta Benedetto XVI, ossia Joseph Ratzinger. Il secondo nella storia a rinunciare spontaneamente al ministero petrino. E proprio Ratzinger, assieme a Papa Giovanni Paolo II, viene raffigurato nella vignetta della locandina affissa questa mattina, con tanto di timbro che ratifica il pagamento del bollo per l’affissione al Comune di Sulmona. “Ed ora tocca a voi far sapere al mondo la verità”, si legge nel fumetto vicino al volto del pontefice trapassato il 31 dicembre 2022.

La locandina è stata realizzata dal Piccolo Resto Cattolico, sezione della Val Vibrata. Il movimento è guidato a livello nazionale da Alessandro Minutella, ex presbitero dell’Arcidiocesi di Palermo, scomunicato il 18 agosto 2018 “per aver commesso il delitto contro la fede e l’unità della Chiesa, in quanto scismatico”. Il Piccolo Resto da anni sostiene che Bergoglio non sarebbe il vero Papa, in quanto Benedetto XVI nella declaratio di rinuncia al pontificato del 2013, non avrebbe ceduto la carica di pontefice, bensì solo l’esercizio amministrativo del Munus Pietrino.

Un mito sfatato in un’intervista rilasciata a La Stampa anni fa dal vescovo Giuseppe Sciacca, segretario della Segnatura apostolica e uditore generale della Camera Apostolica, cioè l’esperto giuridico dell’ufficio che gestisce la Sede. Benedetto, secondo il Piccolo Resto, avrebbe rinunciato a fare il papa e non all’essere papa. Una distinzione non applicabile per la figura del Pontefice, ma che è accolta in Lumen Gentium. Qui si distingue tra munus ed esercizio della potestas. Una distinzione che nell’ufficio episcopale si fonda sulla duplicità della trasmissione del potere. Quella sacramentale, fondata sul munus, e quella giuridica, mondata sul ministerium.

“Con la distinzione tra potestas ordinis e potestas iurisdictionis – ha spiegato Sciacca-, si ammette la figura del vescovo emerito, il quale, perduta la potestas iurisdictionis conserva il munus episcopale che era stato trasmesso per via sacramentale, non più libero tuttavia nell’esercizio dopo l’avvenuta rinuncia. Volendo semplificare il tutto, pensiamo a un padre che, raggiunti gli ottant’anni non ha più la forza per fare il padre, quindi per occuparsi fattivamente dei figli, pur non occupandosene più rimane comunque padre, il suo essere padre non viene meno per il solo fatto di non esercitarne più il ruolo”. 

La ratio che ha motivato la previsione legale del canone 185 del Codice, che istituisce la figura dell’emeritato per chiunque abbia ricoperto nella Chiesa un ufficio, e poi “per raggiunti limiti d’età o per rinuncia accettata lo lascia”, viene definita da Sciacca “affettiva o paternalistica, poiché non si vuol “cancellare” o dimenticare quella parte di vita spesa in quel determinato servizio e che al quale, in qualche maniera, vi si rimane legati seppur nominalmente, anche se privi del munus regiminis a quell’ufficio connesso.” Per questo motivo non è possibile, nella figura del Romano Pontefice, distinguere il munus dal ministerium

Il munus petrino, secondo Sciacca, è solo ed esclusivamente un primato di giurisdizione. Non si può rinunciare al solo esercizio di questo primato, conservando “qualcosa” di residuale, quasi che la potestà pontificia conferisca all’eletto in conclave un qualche carattere sacramentale speciale e permanente anche dopo la rinuncia. Al Papa rinunciatario rimane il munus episcopale, che aveva a suo tempo ricevuto sacramentalmente quando è stato ordinato vescovo. La rinuncia all’ufficio petrino è lo strumento giuridico che porta alla perdita della giurisdizione pontificia, la quale, come abbiamo visto, per via giuridica era stata conferita.

Cavilli ecclesiastici che hanno portato il Piccolo Resto Cattolico a distinguersi dalla Chiesa bergogliana, che a detta dei seguaci di Minutella, sarebbe troppo legata agli aspetti sociali e ambientali, trascurando eccessivamente quelli spirituali. Una frangia di cattolici che sembrerebbe molto più affezionata ai dettami della Controriforma, piuttosto che ai valori di una chiesa che sembra aprirsi al mondo e all’evoluzione sociale. Lo sdoganamento del sesso come piacere legittimo è solo l’ultima barriera morale abbattuta pochi giorni fa da Papa Bergoglio. Ma prima ancora c’è stata la netta presa di posizione sulla responsabilità umana nel cambiamento climatico, o l’apertura alla benedizione per i membri della comunità LGBTQ.

Temi mai discussi o comunque osteggiati da Benedetto XVI. Basti pensare che Ratzinger aveva dichiarato le nozze tra omosessuali come segno dell’anticristo. L’amore condiviso tra due persone, seppur dello stesso sesso, come simbolo del male. E c’è chi rimpiange ancora oggi il suo addio al pontificato. I nostalgici della Controriforma.

Mistero della fede.

26 Commenti su "“Bergoglio non è il Papa”, manifesti contro il pontefice a Sulmona"

  1. Benedict XVI Uber Alles.

  2. Frottole e complottismo | 20 Gennaio 2024 at 21:13 | Rispondi

    Ma questi che perdono tempo a fare congetture e teorie complottistiche sull’abdicazione di Ratzinger hanno un lavoro o la mattina poltriscono sul letto?

  3. Ahahahahahhaahha..ahahahahahahhahahahahahaha…ahahahahhahaha…mi sto a morì, di nuovo…ahahahahahhahahaha

  4. Ma papa o no, Ratzinger non è morto?

  5. Comunque grazie per questo contributo

  6. Ma saranno gli stessi che negano i cambiamenti climatici, credono alle scie chimiche,sono novax,terrapiattisti e co.

  7. ma….si…..torniamo alla chiesa delle crociate e delle guerre, dei cardinali e papi corrotti e lussuriosi, incuranti dei poveri e degli umili, dei dogmi inventati,dei roghi e delle streghe,invece di aprirci ad un mondo piu’ giusto,solidale, invece che ad una chiesa aperta a tutti come Cristo voleva e vorra’sempre !!!!!

  8. Bergoglio è il nostro Papa a tutti gli effetti,Ratzinger a suo tempo ha rinunciato ad esserlo e quindi da quel momento non è stato più Papa,mi sembra ovvio.Tutte queste inutili chiacchiere sono frutto di ragionamenti contorti tanto per contestare l’operato di Papa Bergoglio,espressione di una Chiesa aperta,inclusiva,al passo con i tempi,che però è basata esclusivamente su principi antichi che Cristo ha insegnato 2000 anni fa.Chi non riconosce nella Chiesa di oggi quei principi probabilmente non capisce il Cristianesimo oppure lo sta interpretando in maniera sbagliata

    • Bergoglio non è il Papa, un pontefice che benedice uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cielo non può esserlo, la dottrina non può cambiare, le leggi divine sono immutabili e il Papa dovrebbe essere garante di questo…dovrebbe.

      • La dottrina, le leggi divine… un dio che prima predica amore per tutto il suo creato e poi stermina i primogenti vale a dire i suoi stessi figli, che dio è? Lei e tutti quelli la che la pensano come lei, siete fuori strada.
        Pepa Bergoglio è uno degli uomini migliori al mondo e merita di essere quello che è: una persona che predica amore, rispetto e fratellanza che tutti dovrebbero seguire

  9. Alessandro Massano | 21 Gennaio 2024 at 08:52 | Rispondi

    Prima cosa, questa è una scemenza “Joseph Ratzinger. Il secondo nella storia a rinunciare spontaneamente al ministero petrino.”
    Seconda cosa, lo è anche questa: “Il Piccolo Resto da anni sostiene che Bergoglio non sarebbe il vero Papa, in quanto Benedetto XVI nella declaratio di rinuncia al pontificato del 2013, non avrebbe ceduto la carica di pontefice, bensì solo l’esercizio amministrativo del Munus Pietrino. Un mito sfatato in un’intervista rilasciata a La Stampa anni fa dal vescovo Giuseppe Sciacca” In quanto Benedetto XVI scrisse e disse proprio nell’ultima udienza generale “La mia rinuncia all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”. La questione è molto ben spiegata e documentata con precisi richiami giuridici. Sciacca si sciacqui la bocca e si informi prima di parlare

  10. Scusate, ma sono sicuro che Bergoglio agisca con l’assistenza dello Spirito Santo e che si stia compiendo la volontà di Dio. E se Dio e lo Spirito Santo non hanno nulla da dire, figuriamoci se ce la possono avere un Marco e un Alessandro qualsiasi. Oppure il sistema funziona solo quando fa comodo a voi?
    Porgete l’altra guancia!

    • E la sua sicurezza da dove la prende, dallo Spirito Santo e dalla volontà di Dio che non dicono nulla?
      Oppure, visto che il sistema è coperto dal diritto d’autore, tutelato dal dogma di fede e nient’altro, non può per questo essere messo in discussione?
      Die Religion ist das Opium des Volkes, e questo vale anche per Benedetto XIV, predecessori e successori.

      • Caro temp, mi fai una cortesia? Puoi provare a rileggere quello che ho scritto, ma stavolta capendolo?
        Te lo parafraso. Rivolgendomi a due che avevano commentato sostenendo che Bergoglio non fosse legittimamente papa, ho sollevato il problema che, se é vero, come LORO credono, che ciò che accade é la volontà di Dio, allora dovevano rassegnarsi. Non é che le cose che accadono sono la volontà di Dio solo quando pare a loro.
        É più chiaro?
        E siccome, nella mia vita, non ho mai conosciuto uno più anticlericale, antireligioso e laico di me (neanche Marx), ti prego di sforzarti, nei limiti delle tue possibilità, di comprendere le cose che gli altri scrivono. E anche che nei nomi dei papi non vale la proprietà commutativa: Benedetto XIV e Benedetto XVI sono due persone diverse 🤪

        • Ha poco da parafrasare.
          L’esordire con un “sono sicuro” non ha nulla di anticlericale, antireligioso e laico, ma tutt’altro e a seguire fino all’ultima parola.
          E già qui dovrebbe fare un pubblico mea culpa, per la “grave non corrispondenza” del suo scritto al suo solo ora “giustificativo” nuovo “Credo” dichiarato ma mal professato, di facciata opposto ai credenti di altro millantato “Credo”, ma nella sostanza del tutto allineato.
          “Potrei” anche ammettere il mio lapsus sul nome pontificale, anche se “potrei” risponderle che, se comprende bene quello che scrivo, il citato “predecessori” e “successori” comprende anche il XVI.
          E se proprio voleva correggermi, casomai bene avrebbe fatto nell’indicare la proprietà associativa, dove l’X=10, il V=5 e l’I=1, numeri comuni ai 2 Papi, sommati danno il 16 e cioè il “XVI” che mi rinfaccia “forzatamente” come errore, che ora a prova provata “potrebbe” non esserci, e che a volte, “forzando”, anche la matematica può essere un’opinione😉.
          Ma viste le sue di puntualizzazioni “post lapsus” (lo ammetto, l’ho “inventato” adesso), le vengo ancor più di contro, segnalandogli sua p di papa in minuscolo (ora certamente voluta per “diversa fede” non manifestata o per errore di lapsus?), dove poteva anche “virgolettarla”, anche per dare forza alla parvenza di “rivoluzionario all’incontrario”, che ha suo testo riportato non ha affatto dimostrato.

          • Temp, io neanche a scuola seguivo le lezioni di religione. Scelsi l’ora alternativa prima, poi uscivo direttamente un’ora prima.
            Il mio primo messaggio, come ho già detto, era provocatorio, e lo si capisce dal “porgi l’altra guancia” finale.
            Poi, credo quello che vuoi, ma sei fuori strada.

          • *credi

    • Alessandra Del Boccio | 21 Gennaio 2024 at 20:46 | Rispondi

      Dare per cosa certa l’ipotesi che Celestino V sia “colui che fece per viltade il gran rifiuto” è quantomeno azzardata. Ci sono molte ipotesi accreditate che lo negano totalmente, pertanto…

  11. Azzeccagarbugli | 21 Gennaio 2024 at 11:27 | Rispondi

    Quando si è a corto di argomenti si parla latinorum.

  12. La mamma dei cretini e’ sempre incinta!

  13. In merito alla dottrina e in ottica di fede il Papa ha l’assistenza dello Spirito Santo quindi, anche se come persona lasciasse a desiderare, la fede appunto dovrebbe essere garantita dal pontefice altrimenti non si spiegherebbe come la chiesa possa essere sopravvissuta per 2000 anni…ora veniamo a noi, se un Papa va contro la dottrina, benedicendo coppie omosessuali, intronizzando demoni pagani (vedi pachamama) e partecipando a riti negromantici (tutto ampiamente documentato) le cose sono due, o la garanzia dello Spirito Santo sul Papa è una bufala quindi nostro Signore ci ha presi in giro o questo Papa la garanzia non ce l’ha perché se l’è portata Benedetto XVI nella tomba…io opto per la seconda…

  14. Ma iesser a fatià e a fare beneficienza in Africa ….

  15. @MarioS | 21 Gennaio 2024 at 16:23 |
    Delle sue ulteriori “giustificazioni scolastiche” che nulla apportano al suo commento me ne farò una ragione, prima di “c”redo e poi ”P”olitica, di quella purtroppo oramai scomparsa e peggio tradita.

  16. La chiesa è un istituzioni millenaria che si sente costantemente minacciata dai nuovi tempi, quando tra qualche anno (spero tanti per loro) saranno morti i nati nel primo dopoguerra, saranno rimasti ben pochi a credere ai preti e a tutto il sistema chiesa.
    In Vaticano questi conti sanno farseli e se li stanno già facendo, l’ unico modo che hanno per non fallire nell’ arco del prossimo 30ennio è quello di inchinarsi ai voleri della gente cioè: andare a letto con chi cacchio voglio, sposare chi cacchio voglio, adottare chi cacchio voglio, divorziare da chi e quando voglio senza che mi si dica che mi sto allontanando da Dio.

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