Bianchi attacca Casini e Gerosolimo sulla riclassificazione dell’ospedale

Interviene la consigliera comunale Elisabetta Bianchi sull’inversione di marcia fatta dalla sindaca Annamaria Casini in merito alla riclassificazione dell’ospedale sulmonese: “All’indomani della seduta nevralgica della commissione comunale speciale sulle politiche sanitarie, è stucchevole vedere la sindaca di Sulmona Annamaria arrabattarsi per imbastire argomentazioni credibili sul nuovo pensiero di maggioranza che finalmente, dopo anni di lotta di cittadini, associazioni, sindacati e forze politiche, ed un estenuante pressing della minoranza consiliare, ha maturato anch’essa la volontà politica di vedere qualificato l’ospedale di Sulmona quale presidio di primo livello. A diciotto mesi dall’uscita dal Commissariamento di Regione Abruzzo in materia sanitaria, nessun doveroso atto politico/amministrativo della sindaca Casini si rintraccia per la miglior tutela dell’Ospedale.”.

Bianchi ricorda alla sindaca la ferma opposizione della minoranza ed in specie di Forza Italia al declassamento dell’ospedale, sponsorizzato dall’allora assessore regionale Andrea Gerosolimo “che si era profuso nel somministrare ai sindaci del territorio la bontà del progetto sul presidio ospedaliero di Sulmona così come previsto dalla nuova organizzazione delle rete ospedaliera regionale, tarata su dati di bacini di utenza ridotti a lumicino grazie a politiche sanitarie ed aziendali disincentivanti”.

La sindaca Casini e la sua maggioranza favorirono e sostennero quel progetto ritenuto dalla Bianchi: “Ambiguo e mortificante sia per il tessuto sociale che per gli operatori sanitari ma assolutamente funzionale, nel panorama regionale, al posizionamento politico e all’accrescimento del potere del loro assessore di riferimento Andrea Gerosolimo il cui personalissimo modo di interpretare il civismo ha portato piano piano Sulmona all’isolamento con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti”.

Conclude pertanto la consigliera di Forza Italia: “Sulmona non ha bisogno di questa politica, della politica dei legacci dei compromessi che sale a bordo quando il vento è tornato in poppa, che governa solo quando ci sono le condizioni favorevoli e si sveglia a colpi di legnate. Sulmona ha bisogno della lealtà del buon governo e della capacità di intravedere e percorrere percorsi virtuosi e, laddove non si rinvengano, di disegnarne le legali e buone premesse”.

S.M.

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